Una delle strutture più affascinanti e sorprendenti
dell'atmosfera di Saturno è il grande esagono che
regna al polo nord del pianeta. Inizialmente
scoperto dalla missione Voyager della NASA nel
1981, l'esagono di Saturno è sbalorditivo da
vedere anche nelle più recenti immagini della
sonda Cassini. Utilizzando proprio i dati di
quest'ultima, un team di ricercatori guidati da
Leigh Fletcher dell’Università di Leicester, UK, ha
ora scoperto un secondo vortice ad alta quota sul
polo nord di Saturno. Questo vortice è stato
avvistato mentre l'emisfero settentrionale del
pianeta si avvicinava all'estate e presenta la
caratteristica forma esagonale. I risultati,
pubblicati su Nature, suggeriscono che il vortice
in alta quota potrebbe essere influenzato da
quello a bassa quota, formando potenzialmente
una torre immensamente alta che s'innalza dal
polo nord.
Anche se l'esagono di Saturno è noto fin dal 1981,
la scoperta di un secondo vortice esagonale a
un'altitudine più elevata ha costituito uno shock
per il team, che non si aspettava di trovare
un'immagine quasi speculare della famosa forma
esagonale di Saturno più in alto tra le sue nuvole.
Fletcher ha detto che «la presenza del secondo
esagono, centinaia di chilometri sopra le nuvole, è
stata una totale sorpresa».
Quando Cassini arrivò su Saturno, nel 2004,
nell’emisfero australe del pianeta era estate,
mentre l’emisfero nord era nel pieno dell’inverno.
Fu allora che la sonda spaziale vide un ampio
vortice, caldo e ad alta quota, al polo sud di
Saturno, ma niente di analogo venne osservato al
polo nord. Le stagioni di Saturno durano a lungo,
con un anno saturniano che si estende per circa
30 anni terrestri. Questi "vortici stagionali"
richiederebbero periodi di osservazione
prolungati per essere studiati, è evidente quindi
perché la Cassini non è riuscita per molti anni a
vedere ciò che stava accadendo nelle alte quote
del polo nord. A inizio missione poi, Cassini non
ebbe modo di osservare gli strati più alti della
stratosfera settentrionale, anche perché si
trovavano a temperature troppo basse per avere
riscontri affidabili dalla sua strumentazione, e la
zona rimase quindi a lungo inosservata. La
Fletcher ha quindi sottolineato che non è chiaro
se il vortice sia sempre stato lì, ma troppo freddo
per essere osservato, o se appaia solo nelle
stagioni più calde.
«Con l’approssimarsi della stagione calda – spiega
la Fletcher – ci aspettavamo di vedere un vortice di
un qualche tipo al polo nord di Saturno, tuttavia la
sua forma è davvero sorprendente. Potrebbe essere
che si siano generati spontaneamente due esagoni
identici a due altitudini diverse, una più bassa tra le
nuvole e una più alta nella stratosfera, oppure ciò
che vediamo è in realtà un’unica struttura
torreggiante che si estende verticalmente per
diverse centinaia di chilometri».
L'esagono di Saturno potrebbe essere
un'altissima torre
di Redazione Coelum Astronomia
Un’immagine del famoso esagono di Saturno.
Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute.