(^86) COELUM ASTRONOMIA
Sopra. Simulazione del progressivo oscurarsi del Sole a causa della tempesta di sabbia. Le sei bande
corrispondono ai seguenti valori di tau: 1, 3, 5, 7, 9 e 11. Credit: NASA/JPL-Caltech/TAMU
In tali condizioni i pannelli solari non erano in
grado di fornire sufficiente carica alle batterie del
piccolo rover, che dovrebbe aver attivato una
modalità di emergenza in cui solo pochissimi
circuiti restano in condizioni di operatività e
quindi vengono interrotte anche le comunicazioni
con la Terra. In questa modalità, l’orologio interno
rimane comunque attivo e aziona una verifica
periodica del livello di energia disponibile,
mantenendosi pronto a riavviare i sistemi appena
possibile.
Anche questo stato, però, può mantenersi finché le
batterie sono in grado di sostenerlo e, perdurando
per molte settimane l’oscurità, Opportunity
potrebbe essersi spento completamente.
I piani del JPL
La buona notizia è che la tempesta è in via di
esaurimento. Attraverso le rilevazioni del Mars
Color Imager (MARCI) a bordo del Mars
Reconnaissance Orbiter (MRO) gli esperti del JPL
hanno potuto effettuare delle stime del valore di
tau nei pressi del rover e riscontrarne una
progressiva diminuzione tra luglio e agosto. Sulla
base di questa tendenza il team della missione ha
messo a punto un programma di azione che
prevede sistematici tentativi per ristabilire i
contatti con Opportunity.
Da giugno a oggi, da terra non si è cessato di
ascoltare attraverso le antenne del Deep Space
Network, in attesa di segnali dal rover, e di
trasmettere comandi una volta alla settimana. Ora
che i livelli di opacità sono scesi stabilmente sotto
la soglia di 1,5 tau – condizione in cui si ritiene che
i pannelli solari possano ricevere luce sufficiente
per ricaricare le batterie – è stato avviato un
periodo di 45 giorni in cui i comandi saranno
inviati più volte quotidianamente, nella speranza
di riuscire a riportare Opportunity in funzione.
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