Da qualche giorno vengono
ripetutamente trasmesse in banda X
le istruzioni di “sweep and beep”: in
sostanza si chiede al rover di inviare
semplicemente un “beep”, un
segnale di risposta. In teoria,
Opportunity è programmato in
modo da chiamare terra non appena
si sia riavviato dopo un
spegnimento, ma la procedura
potrebbe essersi bloccata per mille
ragioni. In una simile situazione solo
un intervento dei tecnici potrebbe
permettere di comprendere lo stato
del rover. Ciò è quanto viene
definito “ascolto attivo”.
Quando questo piano è stato reso
pubblico, il 30 agosto scorso, si sono
riscontrate alcune reazioni
fortemente critiche, specialmente da
parte di persone che in passato
avevano fatto parte dei team dei Mars
Exploration Rover. Il periodo concesso
ad Opportunity per dare segni di vita è parso a
molti troppo breve o troppo anticipato. Ad
esempio Mike Seibert, già flight director e rover
driver, ha ricordato che, quando si perse il segnale
di Spirit, il gemello di Opportunity nel 2010, i
tentativi di contattarlo durarono ben 15 mesi.
È probabile che, in questa decisione, abbiano
pesato problemi di budget e una certa dose di
realismo che, a chi si sia romanticamente
appassionato all’epopea del piccolo rover che in
14 anni ha affrontato e superato ogni sorta di
traversia, potrebbe apparire anche cinico.
Protrarre il periodo di “ascolto attivo” oltre i 45
giorni significherebbe impegnare in un’attività con
ridotte possibilità di successo del personale che
potrebbe essere impiegato su altri programmi.
Sopra. Recente immagine di Marte ripresa dalla camera MARCI
del MRO. Il quadratino rappresenta la posizione di Opportunity.
Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS
A destra. Il messaggio
inviato su Twitter da
Mike Seibert, Flight
Director e Rover
Driver: «A Opportunity
sono stati concessi 45
giorni di ascolto attivo
dopo aver raggiunto un
valore di Tau di 1,5. A
Spirit è stato dato un
periodo di 10 mesi, dal
26 luglio 2010 al 25
maggio 2011. Inoltre
sono stati compiuti
alcuni sforzi finali nel
giugno 2011. Quindi 15
mesi dopo la perdita
del segnale».