Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

Acqua liquida e ossigeno nel


sottosuolo marziano


di Monica Nardone e Redazione Ansa – Media INAF

(^22) COELUM ASTRONOMIA
Nell’acqua salata nascosta nel sottosuolo di Marte
c’è ossigeno sufficiente per ospitare la vita:
l’acqua lo cattura dall’atmosfera del Pianeta
Rosso, dove il gas è presente in tracce. L’ossigeno
potrebbe essere presente anche nell’acqua ricca
di minerali del lago scoperto dal radar italiano
Marsis della sonda europea Mars Express, a
condizione che sia in grado di avere degli scambi
con l’atmosfera. Lo indica una ricerca del Caltech
pubblicata sulla rivista Nature Geoscience,
condotta da un team guidato da Vlada
Stamenkovićindicano: l’ossigeno potrebbe
sostenere la vita di microrganismi e animali più
complessi, come spugne. «Non sappiamo se Marte
abbia mai ospitato la vita», scrivono i ricercatori,
ma «i nostri risultati estendono la possibilità di
cercarla». Finora, infatti, forme di vita basate
sull’ossigeno si ritenevano impossibili su Marte
perché la sottile atmosfera del pianeta è
poverissima di questo gas. Si pensava quindi che
sul pianeta potessero vivere solo microrganismi
simili ai batteri terrestri tipici degli ambienti privi
di ossigeno. I nuovi calcoli indicano che l’acqua
salata di Marte poco al di sotto della superficie
può catturare l’ossigeno a condizione che
periodicamente riesca a entrare in contatto con
l’atmosfera (per esempio attraverso delle fessure
nel terreno). Anche il lago sotterraneo visto dal
radar Marsis potrebbe essere un ambiente adatto
alla vita «se l’ossigeno venisse periodicamente
fornito grazie a un contatto periodico fra il lago e
l’atmosfera», dice Elena Pettinelli, dell’Università
Roma Tre, che ha partecipato all'analisi dei dati di
Marsis. Per l’astrobiologa Daniela Billi,
dell’università di Roma Tor Vergata, i nuovi dati
estenderebbero quindi la gamma delle possibili
forme di vita che il Pianeta Rosso potrebbe
ospitare.
Nel tempo, infatti, le concentrazioni di ossigeno
nell’acqua marziana potrebbero essere diventate
tali da poter supportare microrganismi dal
metabolismo basato sull’ossigeno. I ricercatori del
Caltech hanno calcolato la quantità di ossigeno
che potrebbe essere disciolto nell’acqua salata di
Marte. Secondo il chimico organico Raffaele
Saladino, dell’università della Tuscia, l’ossigeno
presente nell’acqua «potrebbe, in principio,
sostenere forme di vita primordiali» che respirano
l’ossigeno, «ma dovrebbero essere estremofile,
ovvero richiedere elevate concentrazioni saline e
basse temperature per replicarsi».
(^) Sotto. Impressione artistica del veicolo spaziale Mars
Express che sonda l’emisfero sud di Marte,
sovrapposto a un mosaico di colori di una porzione di
Planum Australe. L’area di studio è evidenziata
utilizzando un mosaico di immagini THEMIS IR. La
potenza del segnale dell’eco proveniente dal
sottosuolo è codificata per colore e il blu intenso
corrisponde ai riflessi più forti, che sono interpretati
come causati dalla presenza di acqua. Crediti: USGS
Astrogeology Science Center, Arizona State
University, Esa, Inaf. Elaborazione grafica di Davide
Coero Borga – Media Inaf

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