Coelum Astronomia - #229 - 2019

(Ben Green) #1

(^8) COELUM ASTRONOMIA
Osiris-Rex raggiunge Bennu
e trova l’acqua
di Redazione Coelum Astronomia
Dopo aver viaggiato nello spazio per più di due
anni, il 3 dicembre, la sonda NASA “Origins,
Spectral Interpretation, Resource Identification,
Security-Regolith Explorer”, OSIRIS-REx in breve,
ha finalmente raggiunto la sua destinazione:
l’asteroide Bennu. La sonda trascorrerà il
prossimo anno a esaminare l’asteroide ma il suo
obiettivo finale sarà quello di prelevare un
campione di materiale per riportarlo a Terra, nel
settembre 2023.
Appena arrivata in orbita di Bennu, a circa 17 km
di quota, OSIRIS-REx ha iniziato dei sorvoli
ravvicinati del polo nord dell’asteroide,
scendendo a meno di 8 km, per poi spostarsi
sull’equatore e infine sul polo sud: queste
manovre di ispezione hanno lo scopo di registrare
informazioni utili al team di missione per stimare
la massa dell'asteroide, prima di passare alla
prossima fase che vedrà la sonda scendere su
un'orbita a circa 1 km di quota. La NASA ha
prontamente rilasciato una
spettacolare animazione che
mostra Bennu in rotazione da una
distanza di circa 80 km, con una
risoluzione di poco superiore a 1 m
per pixel. La superficie di Bennu
sembra essere un mix di regioni
rocciose, ricche di massi, e regioni
relativamente lisce. Tuttavia, la
quantità di massi sulla superficie
dell’asteroide appare più alta del
previsto, cosa che potrebbe
complicare la manovra di raccolta
del materiale da riportare a terra.
I primi risultati delle analisi di
OSIRIS-REx non si sono fatti
attendere ed è dell'11 dicembre la
notizia del rilevamento di molecole
d’acqua nei minerali che si trovano sulla superficie
dell’asteroide. Durante la fase di avvicinamento,
avvenuta tra metà agosto e inizio dicembre, i
ricercatori, puntando tre degli strumenti della
sonda verso l'asteroide, hanno condotto le prime
osservazioni scientifiche. In particolare, i dati
ottenuti dai due spettrometri di bordo, OVIRS e
OTES, hanno rivelato la presenza di idrossili, ossia
silicati idrati che cioè contengono acqua al loro
interno, nella loro struttura cristallina. Importante
sottolineare che l’acqua che finora è stata
individuata non è libera, cioè non si trova né allo
stato liquido né sotto forma di ghiaccio. La
presenza di idrossili potrebbe significare che, nel
corso della sua storia, il materiale roccioso di
Bennu ha interagito con l’acqua, probabilmente
presente sul corpo progenitore, di dimensioni
sicuramente maggiori.
Sotto. Eccolo qui, Bennu, in un'immagine con contrasto
accentuato, ripreso dalla PolyCam a bordo di Osiris-Rex.
Fa parte di una sequenza di 36 immagini che potete
vedere cliccando sull'immagine. Crediti: NASA's Goddard
Space Flight Center/University of Arizona - Processing:
Marco Di Lorenzo

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