L'interesse scientifico e la missione nella Fascia di Kuiper
In generale, la missione di New Horizons
all'interno della Fascia di Kuiper prevede tre
ambiti di ricerca e analisi:
- lo studio del plasma ionizzato e delle polveri
presenti nella regione (a tal proposito saranno
utilizzati i rilevatori di particelle cariche SWAP e
PEPSSI) - l'analisi di numerosi Kuiper Belt Object (KBO)
sfruttando tutte le fotocamere di bordo e
soprattutto il telescopio LORRI. - lo studio in dettaglio del KBO 2014 MU69 in un
flyby molto ravvicinato.
In particolare, l'interesse scientifico per 2014
MU69 è costituito dal fatto che tale oggetto si è
formato tra i 4,5 e i 4,6 miliardi di anni fa e,
trovandosi a una distanza enorme dal Sole, di
fatto si è preservato come "surgelato" a una
temperatura prossima allo zero assoluto (la nostra
stella infatti riesce a scaldarlo solo
impercettibilmente). Si tratta di una condizione
che – molto probabilmente – poco si discosta da
quella al momento della formazione del Sistema
Solare. Ultima Thule costituisce quindi un antico
resto perfettamente conservato di quella nube
primordiale da cui si è formato il nostro sistema
planetario.
Grazie al sorvolo a bassissima quota, la New
Horizons avrà l'opportunità di studiare nel
dettaglio la geologia e la morfologia del KBO,
ricercando la presenza di elementi volatili in
superficie (come ghiaccio d'acqua, ammoniaca,
monossido di carbonio e metano) o nell'area che
circonda l'oggetto, come fatto per Plutone e
Caronte. Per farlo utilizzerà l'intera suite
scientifica di bordo, composta da 7 strumenti:
Ralph, Alice, LORRI, REX, SWOP, PEPSSI e SDC (vedi
box “Gli strumenti di New Horizons” nella pagina
accanto).
Lo studio della geologia di 2014 MU69 permetterà
agli scienziati di gettare luce sulle condizioni
iniziali di formazione del Sistema Solare e, inoltre,
consentirà di capire meglio come si siano formati
gli oggetti maggiori della Fascia di Kuiper. Il
confronto tra le caratteristiche superficiali, la
struttura interna e la composizione di 2014 MU69
con altri corpi della stessa regione consentirà di
fare delle ipotesi sui processi di accrescimento
che hanno dato forma ad altri pianeti nani come
Plutone, Quaoar, Orco, Ixion, Eris e Sedna.
(^90) COELUM ASTRONOMIA