Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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stesso modo in cui, quando ci si deve preparare per un esame, si studiano con
particolare attenzione le dOmande a cui non si è riusciti a dare una risposta, in
modo da poter passare con profitto quello successivo. Inoltre, coloro che ricor­
dano una vita precedente, riescono a trarre da tale esperienza un senso di distac­
co nei confronti dei problemi che li affliggono nel presente, distacco che può de­
rivare solo dalla possibilità di avere una più ampia visione del destino individua­
le (16). Alcuni di tali soggetti non hanno infatti paura della morte e tendono
spesso a rassicurare gli altri a tale proposito. Recentemente, ad esempio, un uo­
mo in lutto per la perdita di un suo càro si è recato a fare visita a casa di Marta
Lorenz ed ha esclamato tristemente: « Oh, cara! I morti non ritornano più ».
Marta ha replicato prontamente: «Non dire così. Anch'io sono morta e guarda,
sto vivendo nuovamente». Un altro soggetto, Ma Than Than Aye, mentre il pa­
dre stava morendo disse:« È una felice liberazione per lui. Non vi è motivo per
esserne rattristati. La morte non è per nulla un fatto strano. Tutti noi dobbiamo
morire prima o poi ».

Come mai i bambini, rispetto alle bambine, ricordano più facilmente la
loro vita precedente?


Come ho spiegato nel capitolo 6, fra i soggetti dr tutti i casi da me studiati,
appartenenti alle diverse culture, compaiono molti più bambini che bambine (su
10 soggetti, ci sono infatti all'incirca 6 maschi e 4 femmine). Ritengo che una tale
sproporzione sia da imputare ad una serie di diverse ragioni.
Quando confrontiamo i casi in cui si sono verificate delle morti violente
con quelli in cui la morte è stata naturale, possiamo riscontrare che nel primo
gruppo vi è una maggiore preponderanza di soggetti maschili (due maschi per
ogni femmina) rispetto al secondo. Ciò deriva presumibilmente dalla maggiore
tendenza che hanno gli uomini, rispetto alle donne, ad uccidersi l'uno con l'altro
e quindi a morire in modo violento. Tuttavia, anche i casi ove la morte avviene
per cause naturali, rivelano una preponderanza di soggetti maschili e ciò si verifi­
ca soprattutto in India, in Turchia e in Alaska (fra i Tlingit). Il numero di soggetti
maschili e femminili è invece piuttosto equiparato in Thailandia, nello Sri Lanka
e nel Libano. Solo in Birmania vi sono più soggetti femminili che maschili, sem­
pre prendendo in esame i casi in cui la morte della personalità precedente � av­
venuta per cause naturali.
La preponderanza di soggetti maschili può essere in parte dovuta alla ten­
denza, manifestata da parte dei genitori, a sopprimere i casi femminili. In molti
paesi dell'Asia ci si aspetta che una donna rimanga in disparte dagli affari mon­
dani, almeno fino al suo matrimonio e, la pubblicità associata al fatto di essere il

(16) Insegnamenti tratti dai ricordi di una vita precedente
Bishen Chand Kapoor disse che, riflettere sulla vita della sua precedente personalità, un uomo cor­
rotto· che aveva assassinato un'altra persona, lo aveva aiutato a diventare un individuo migliore. Parmod
Sharma riteneva che il ricordare la sua vita precedente gli aveva consentito di rapportarsi meglio ai pro­
blemi di tutti i giorni; lo rese infatti consapevole della transitorietà sia della fortuna che della sfortuna.

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