238 l Bambini che ricordano altre vite
sibili forme di sopravvivenza). Laddove cinque secoli fa non credere nella vita
oltre la morte era un fenomeno quasi del tu tto inesistente in Europa (poteva an
zi venire punito con la morte), al giorno d'oggi la credenza nella sopravvivenza
viene considerata come un punto di vista alquanto eccentrico. T aie credenza è
stata schiacciata dai successi della scienza, che si sono concentrati su problemi
più concreti appartenenti al mondo della materia. Le affermazioni fatte dagli
scienziati a tale proposito, vengono facilmente accettate da coloro che non han
no mai avuto modo di sperimentare in prima persona gli eventi descritti, laddo
ve, nel caso in cui si parli di fenomeni paranormali, ciò non accade. Sono poche
le persone che hanno sperimentato direttamente un terremoto, eppure quasi tut
ti sono convinti che il fenomeno sia reale; contrariamente, molte persone di buo
na cultura dubitano della « realtà » delle apparizioni, anche se è possibile che gli
individui che hanno testimoniato ad un tale evento siano in numero superiore
rispetto a quelli che hanno assistito ad un terremoto. Nel primo caso, il fenome
no è stato convalidato dal giudizio collettivo degli scienziati, nel secondo non
ancora. Così, l'accettazione dell'idea di una vita oltre la morte richiede ulteriori
ricerche da parte della scienza che possano apportare prove estremamente evi
denti, tali da conquistare il voto unanime degli scienziati - il che costituisce
l'unica « prova della verità » utilizzata nella metodologia scientifica.
Fra le varie prove fornite a s ostegno della vita oltre la morte, la reincarna
zione presenta due ulteriori svantaggi. Il primo è costituito dalla lontananza, in
termini geografici, dei luoghi in cui si verificano i casi che il lettore Occidentale
ha modo di apprendere. Spesso i miei colleghi mi hanno fatto rilevare come un
caso che si verificasse in Virginia, Y orkshire, o nei dintorni di Parigi, risultereb
be molto più credibile di uno che si manifesti invece nello Sri Lanka, in Birma
nia o nel Libano. Vi sono da fare ben tre punttializzazioni a tale riguardo. lnnan
zitutto, ho studiato dei casi sia in Virginia, Y orkshire, sia nei dintorni di Parigi e
ritengo che sarebbe possibile trovarne molti altri, in questi luoghi come altrove
in Occidente, se solo avessimo l'opportunità di identificarli e sapessimo come
persuadere le persone coinvolte a fornirci delle informazioni a tale proposito. In
secondo luogo, lo scetticismo tipico degli Occidentali nei confronti dell'autenti
cità di un caso che si manifesta in un « paese sottosviluppato », rivela l'arroganza
scaturita dai pochi secoli di ascendenza politica esercitata dall'Occidente sul re
sto del mondo. Infatti, non vi è alcuna ragione plausibile che spinga a ritenere
più affidabile un testimone Europeo o Nord Americano rispetto ad uno del
l'Asia Meridionale. In terza anàlisi, nei paesi in cui i casi si verificano più abbon
dantemente, è possibile che sussistano dei fattori o delle circostanze particolari
tali da facilitarne lo sviluppo - oltre alla già menzionata credenza nella reincar
nazione. Nel capitolo 8 ho cercato di esporre quali possano essere tali fattori ed
ho suggerito che, lo sviluppo economico verificatosi in Occidente, abbia portato
dei profondi cambiamenti nei processi mentali e nelle attitudini che non sono
stati ancora riconosciuti, né del tutto compresi.
Un secondo svantaggio che impedisce agli Occidentali di accettare l'idea
della reincarnazione, è da ricercarsi nel modo in cui molte persone sono venute
a contatto con il concetto stesso. Quegli Occidentali che adottano l'idea della
reincarnazione o che, quantomeno, la considerano degna di ulteriori studi ed ap
profondimenti, ne sono venuti a conoscenza - direttamente o indirettamente