Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Ulteriori argomenti e problematiche l 247

spesso esprimere soltanto il desiderio che la vita presente possa continuare, ma­
gari migliorata ed amplificata; i Tlingit si figurano eterni banchetti a base di sal­
mone, così come i Vichinghi si prefigurano dei festeggiamenti all'interno del V a­
lalla.
Quando un Occidentale afferma di ritenere inconcepibile l'esistenza di una
vita dopo la morte, egli esprime abitualmente il suo disappunto nei confronti dei
concetti precedentemente menzionati, nonché la sua convinzione che non possa
esistere una vita al di fuori del corpo fisico. Tuttavia, parecchi filosofi e psicologi
Occidentali sono giunti a supporre che, dopo la morte, si possa esistere anche
senza abitare in un corpo (40). Tali supposizioni sono delle estrapolazioni da una
conoscenza prestabilita, ma non sono opera della scienza. Abbiamo alcune infor­
mazioni su cui poter fare delle congetture. In primo luogo, ben pochi soggetti
che hanno affermato di avere dei ricordi (poi verificatisi) di vite precedenti, han­
no ammesso di ricordare anche eventi occorsi in un regno di disincarnati (41).
(Nel capitolo 4 ho fatto dei riferimenti a tale proposito, citando anche degli
esempi). Alle informazioni forniteci, possiamo aggiungere anche quelle di coloro
che hanno avuto dei sogni lucidi (42) e quelle di coloro che hanno avuto un di­
retto contatto con la morte, riuscendo a ritornare in vita dopo gravissime malat­
tie o in seguito ad incidenti mortali (43). Ritengo che, per fare le nostre congettu­
re, si possa utilizzare la conoscenza accumulata a proposito delle circostanze e
dei processi che favoriscono la telepatia (44).


(40) Concezione di un regno di disincarnati
Ducasse (1951) e Price (1953, 1972) hanno scritto a proposito di tale soggetto. Carington (1945) ha
esposto dei suggerimenti relativi alla natura della vita dopo la morte.
Le scritture e la letteratura esegetica Induista e Buddista, contengono la descrizione di un mondo (o
piuttosto di vari mondi) in cui vivrebbero le personalità disincarnate. Evans-Wentz (1969/1927) ci forni­
sce una delle descrizioni più accessibili di tali regni.
(4 1) Il ricordo di essere esistiti in quanto entità disincamata
Degli esempi di ciò possono essere riscontrati nei casi di Disna Samarasinghe, Pratima Saxena,
Chaokhun Rajsuthajarn, del Venerabile Sayadaw U Sobhana e di Phra Som Pit. Un caso in cui vengono
ricordati alcuni dettagli è quello di Nasir Toksoz.
(42) Sogni lucidi
Una loro descrizione può essere rinvenuta in C. Green (1968a) SogniLucid� pubblicato in Italia dal­
le Edizioni Mediterranee, Roma, V an Eeden (1912-1913) e Whiteman (1961).
(43) Esperienze di pre-morte
Le analisi compiute su molti casi in cui si sono verificate tali esperienze può essere trovata in Grey­
son e in Stevenson (1980); Noyes e Kletti (1976, 1977); Ring (1980); Sabom (1982); e Stevenson e Greyson
(1979).
(44) Informazioni a proposito delle congetture fatte sulla natura della vita dopo la morte
Nel testo non ho fatto riferimento alle molte informazioni fornite dalle entità che prendono parte
alle sedute medianiche a proposito della vita che conducono. La maggior parte di queste non hanno mol­
to valore, perché i medium tramite cui esse si sono espresse non sono stati in grado di dare prova di suffi­
cienti poteri paranormali fornendo, ad esempio, delle informazioni dettagli.ate a proposito di persone de­
cedute che non avrebbero potuto apprendere in modo normale. Inoltre, la maggior parte delle afferma­
zioni fatte rivela una colorazione che proviene direttamente dalla mente del medium, anche se non neces­
sariamente dalla mente conscia. D'altro canto, non sono da scartare le affermazioni a proposito della vita
dopo la morte fatte da quelle entità che hanno comunicato attraverso medium qualificati. Emmanuel
Swedenborg, ad esempio, fornì una sufficiente evidenza delle sue doti paranormali, tanto da soddisfare
Kant (1976/1766) e descrisse ciò che aveva sperimentato dopo la morte (Swedenborg, 1906). Ulteriori
dettagli a proposito di questo piccolo gruppo possono essere trovati negli studi di Balfour (1935), Hodg­
son (1897-98) e C.D. Thomas (1945).
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