248 l Bambini che ricordano altre vite
Esporrò ora alcune idee che tentano di descrivere come possa essere la vita
oltre la morte.
Senza gli organi dei sensi appartenenti al corpo fisico, le percezioni che si
hanno dopo la morte dovrebbero in qualche modo differire da quelle che si spe
rimentano normalmente; ma non dovrebbero per questo cessare. Le persone che
sono state in punto di morte e che in seguito si sono ristabilite, hanno racconta
to di aver avuto delle percezioni - alcune di esse non molto diverse da quelle
ordinarie - sebbene i loro corpi fisici fossero del tutto privi di coscienza e sem
brassero ormai dei cadaveri, nonostante non lo fossero. Le loro esperienze sen
soriali, che sembrano provenire da un punto distante dal loro corpo fisico, non
sono tuttavia mediate dai normali processi degli organi sensori.
I pensieri che si hanno dopo la morte, dovrebbero consistere quasi esclusi
vamente di immagini, essendo meno ricchi (e quindi ingombri) di parole. Pro
prio per questa caratteristica, il modo di pensare dovrebbe somigliare a quello
dei bambini o a quello che si sperimenta durante i sogni (45). Il mondo post
mortem dovrebbe quindi essere un mondo « immaginario » -per usare le pa
role di Price - ma tuttavia non meno reale di un sogno per un sognatore.
Nel mondo post-mortem, come nei sogni, i ricordi di eventi passati dovreb
bero essere più accessibili di quanto non lo siano nella nostra condizione ordi
naria. I ricordi che si potrebbero manifestare dopo la morte, non dovrebbero es
sere costituiti soltanto da quelli su cui si vorrebbe indugiare. Si può verificare un
esame retrospettivo della propria vita e della propria condotta e, precedente
mente, mi sono riferito all'insegnamento di Patanjali (nella nota 22 del capitolo
l) secondo cui, un inconscio timore di tale retrospezione potrebbe essere re
sponsabile della quasi universale paura della morte. Anche Platone parla di giu
dizi e di destini in una vita dopo la morte quando afferma che, un brav'uomo,
non ha alcun bisogno di aver paura di morire (46). Attualmente, tuttavia, tra i
bambini che affermano di ricordare una vita precedente, abbiamo riscontrato
ben pochi casi in cui vi siano stati dei riferimenti ad un tale esame retrospettivo
(47). Questa retrospezione, chiamata spesso «memoria panoramica», è spesso
presente in quelle persone (Occidentali) che, a causa di una malattia o di un gra
ve incidente, si trovano ad un passo dalla morte. In una serie di tali casi che ho
studiato assieme ad un mio collega, il 27% circa delle persone aveva sperimenta
to una retrospezione degli eventi della sua vita (48). Poiché alcune di tali perso-
(45) Predominanza di immagini nel mondo dei disincamati
Prince (1953) suggerì che tale mondo sia un mondo di « immagini».
Nel suggerire che i pensieri delle personalità disincarnate contengano molte più immagini di quelli
dei viventi, non voglio tuttavia affermare che siano privi di parole. I soggetti dei casi di reincarnazione ri
cordano dei termini di una particolare lingua utilizzata dalla loro precedente personalità ma non dai
membri della loro attuale famiglia. Se questi termini derivano da una vita precedente, sicuramente essi
sono stati conservati anche nello stato di transazione fra le due vite.
(46) Le brave persone non hanno nessun bisogno di temere la morte
L'esposizione di questa convinzione è stata attribuita a Socrate da Platone nel suo Pedone (Platone,
1936).
(47) Esame della vita menzionato dai bambini che affermano di ricordare una loro precedente esi-
stenza
Nasir Toksoz fu uno dei pochi esempi di tali bambini.
(48) Memoria panoramica nelle persone che hanno vissuto esperienze di pre-morte
Se si vogliono avere ulteriori dettagli si potranno consultare Greyson e Stevenson (1980). Altri simili