Le Scienze - 11.2019

(Tina Sui) #1
http://www.lescienze.it Le Scienze 49

Richard Armstrong/Getty Images


sono radicarsi e rinforzarsi via via che raccogliamo informazioni
in modo differente, selezionando i dati sensoriali più in linea con
i nostri modelli individuali emergenti del mondo, e aggiornando
poi i nostri modelli percettivi basandoci su questi dati distorti. Ab-
biamo familiarità con questo processo dalle casse di risonanza dei
social media e dei quotidiani che scegliamo di leggere. Intendo di-
re che gli stessi principi valgono anche a un livello più profondo,
al di sotto delle nostre convinzioni sociali e politiche, fino al cuore
stesso della trama delle nostre realtà percettive. Potrebbero valere
addirittura per la nostra percezione di essere un sé – l’esperienza
di essere io invece di te – perché l’esperienza di essere un sé è essa
stessa una percezione.
Questo è il motivo per cui la comprensione dei meccanismi co-
struttivi, o se volete creativi, della percezione ha una rilevanza so-
ciale imprevista. Forse una volta che potremo apprezzare meglio
la diversità delle realtà sperimentate diffuse tra i miliardi di cer-
velli di questo pianeta, scopriremo nuove piattaforme su cui eri-
gere una comprensione condivisa e un futuro migliore: che ri-
guardi le fazioni in una guerra civile, i sostenitori di partiti politici
differenti o due persone che condividono una casa e discutono su
a chi tocca lavare i piatti. Q

dissociazione, come il disturbo di derealizzazione o di deperso-
nalizzazione, riferiscono che il loro mondo percettivo, addirittu-
ra il loro stesso sé, manca di un senso di realtà. Alcune forme di al-
lucinazione, tra cui varie allucinazioni psichedeliche, combinano
un senso di irrealtà con una vividezza percettiva, come nei sogni
lucidi. Le persone affette da sinestesia vivono sistematicamente
esperienze sensoriali aggiuntive, per esempio percepiscono co-
lori guardando lettere nere, che loro riconoscono come non rea-
li. Addirittura nella percezione normale, se guardate direttamente
il Sole sperimenterete la successiva immagine residua retinica co-
me non reale. Ci sono molti di questi modi in cui sperimentiamo le
nostre esperienze come non pienamente reali.
Per me il senso di tutto questo è che la proprietà del realismo
presente in buona parte delle nostre percezioni non dovrebbe es-
sere data per scontata. È un altro aspetto del modo in cui il nostro
cervello decide sulle ipotesi bayesiane migliori riguardo alle sue
cause sensoriali. Potremmo quindi chiederci: qual è il suo scopo?
La risposta è che forse un’ipotesi percettiva ottimale, che include
la proprietà di essere reale, è in genere più idonea allo scopo – vale
a dire, più capace di guidare il comportamento – di un’ipotesi che
non la include. Ci comportiamo in modo più appropriato rispet-
to a una tazzina di caffè, a un bus che si avvicina e allo stato men-
tale del nostro partner quando li sperimentiamo come realmente
esistenti.
Ma per questo paghiamo un piccolo scotto. Come dimostra l’il-
lusione del vestito, quando sperimentiamo le cose come reali si
riduce la nostra capacità di riconoscere che i nostri mondi per-
cettivi possono essere diversi da quelli degli altri. Secondo la spie-
gazione dominante delle percezioni discordanti del vestito, le per-
sone che trascorrono buona parte delle ore da sveglie alla luce del
giorno lo vedono bianco e oro; invece gli animali notturni, i tira-
tardi, più esposti alla luce artificiale come sono, lo vedono blu e
nero. E se anche inizialmente queste differenze sono minime, pos-

Shift toward Prior Knowledge Confers a Perceptual Advantage in Early
Psychosis and Psychosis-Prone Healthy Individuals. Teufel C. e altri, in
«Proceedings of the National Academy of Sciences», Vol. 112, n. 43, pp. 401-
413, 27 ottobre 2015.
A Deep-Dream Virtual Reality Platform for Studying Altered Perceptual
Phenomenology. Suzuki K. e altri, in «Scientific Reports», Vol. 7, articolo n.
15982, 22 novembre 2017.
Being a Beast Machine: The Somatic Basis of Selfhood. Seth A. e Tsakiris M., in
«Trends in Cognitive Sciences», Vol. 22, n. 11, pp. 969-981, 1 novembre 2018.

PER APPROFONDIRE

Mutamento percettivo:
guardare questa fotografia
modifica quello che
vediamo consciamente
nell’immagine a due
tonalità a p. 47.
Free download pdf