Africa e Medio Oriente
D
opo una settimana di manifesta-
zioni a metà ottobre che hanno
causato vittime in tutto il paese,
i guineani continuano a scende-
re in piazza. Il 23 ottobre, quando le donne
hanno marciato indossando vestiti bianchi
per protestare contro le violenze della poli-
zia, il paese ha vissuto una pericolosa effer-
vescenza. Il giorno successivo nelle strade
della capitale Conakry e di altre città è stata
la volta degli oppositori vestiti di rosso. Se-
condo i giornali locali centinaia di migliaia
di persone (un milione secondo gli organiz-
zatori, trentamila secondo il governo) han-
no marciato per diversi chilometri al grido
di amoulanfé (non passerà, nella lingua lo-
cale susu) e “abbasso la dittatura”. Nono-
stante una cospicua presenza della polizia
non ci sono stati scontri.
“Siamo stanchi delle bugie, delle false
promesse e soprattutto del fatto che il pre-
sidente Alpha Condé non risponde alle
aspettative della gente. Dieci anni di gover-
no sono più che sufficienti”, ha dichiarato
Souleymane Kamagathe, che fa il panettie-
re. I guineani hanno manifestato anche a
Labé, Mamou e Pita, dove i manifestanti
avrebbero lanciato sassi contro un commis-
sariato.
Declino delle libertà
Dal 14 ottobre la Guinea, un paese di tredici
milioni di abitanti, povero nonostante le
risorse minerarie, assiste a forti contesta-
zioni. Almeno otto manifestanti (dieci se-
condo l’opposizione) e un gendarme sono
stati uccisi, decine di altre persone sono
state ferite, arrestate e condannate. Cinque
leader del Fronte nazionale per la difesa
della costituzione (Fndc), promotore delle
manifestazioni, sono stati condannati il 22
ottobre a pene che vanno dai sei mesi a un
anno di carcere. L’Fndc, che riunisce partiti
dell’opposizione, sindacati e organizzazio-
ni della società civile, ha lanciato l’appello a
scendere in piazza per ostacolare il proget-
to del presidente di candidarsi a un terzo
mandato nel 2020 e, per questo, modificare
la costituzione che impone un limite di due
mandati. La comunità internazionale si è
limitata a generici appelli al dialogo e al ri-
spetto dei diritti. Solo il segretario di stato
statunitense Mike Pompeo ha invocato una
“transizione del potere democratica e one-
sta”. Forse per attenuare le pressioni, il go-
verno di Conakry ha autorizzato una mani-
festazione il 24 ottobre, con un percorso
lontano dai luoghi del potere.
Al centro dei disordini c’è Alpha Condé,
81 anni. Oppositore storico del dittatore
Lansana Conté, dopo aver vissuto l’esilio e
la prigione è stato il primo presidente eletto
democraticamente nel 2010, poi confer-
mato nel 2015. Grazie a lui si è insediato nel
paese un governo civile, dopo decenni di
regimi autoritari e militari. Tuttavia, dopo
un’evoluzione positiva, gli attivisti per i di-
ritti umani denunciano un declino delle li-
bertà negli ultimi mesi e sottolineano che
dal luglio del 2018 non vengono autorizzate
le manifestazioni. L’opposizione parla di
una deriva “dittatoriale” di Alpha Condé,
simile a quella di molti altri leader africani.
“Con Alpha Condé alla presidenza la
democrazia, i diritti umani e le regole dello
stato di diritto non sono rispettate”, ha di-
chiarato Cellou Dalein Diallo, ex premier e
leader dell’Unione delle forze democrati-
che della Guinea (Ufdg, all’opposizione).
“Condé non rispetta i diritti né la costitu-
zione. Non organizza le elezioni legislative
o amministrative secondo il calendario ap-
propriato. I diritti dell’opposizione non
sono rispettati, e da quando è al potere so-
no stati uccisi più di 103 manifestanti senza
che sia stata aperta un’inchiesta o che sia-
no stati presi provvedimenti contro i re-
sponsabili”.
Dal canto suo Condé tiene il paese con il
fiato sospeso. In trasferta a Boffa ha dichia-
rato: “Il treno della Guinea si è mosso e nes-
suno può fermarlo. Noi lo guideremo finché
Dio vorrà”. Non s’intravede una via d’uscita
dalla crisi e l’Fndc ha convocato una mani-
festazione per il 30 ottobre. u gim
I guineani si oppongono
al terzo mandato di Condé
Da metà ottobre in Guinea i
manifestanti scendono in piazza
contro il presidente Alpha
Condé e i suoi progetti per
restare al potere. Un copione
già visto in altri paesi africani
V. Forson e M. Diawara, Le Point Afrique, Francia
CeLLOU BINANI (AFP/GeTTy)
Protesta delle donne a Conakry, Guinea, 23 ottobre 2019