Asia e Pacifico
G
iovani vietnamiti, poveri ma am-
biziosi, rischiano la vita per rag-
giungere l’Europa. Si indebitano
per affrontare le rotte collaudate
del traffico di esseri umani nella speranza di
un futuro migliore a migliaia di chilometri
da casa. Quanto sia pericoloso entrare ille-
galmente in Europa è emerso il 23 ottobre
con il ritrovamento dei cadaveri di 31 uomi-
ni e otto donne in un camion frigorifero nel
Regno Unito. All’inizio si pensava che le vit-
time fossero cinesi, ma ora sembra che in
realtà arrivassero quasi tutte dal Vietnam.
La maggioranza dei migranti vietnamiti
proviene da alcune province centrali, dove
i trafficanti vanno in cerca di giovani anno-
iati dalla vita di villaggio e frustrati dalla
mancanza di opportunità e li attirano con la
prospettiva di un lavoro all’estero. Molti ap-
partengono alla fascia sempre più ampia di
giovani sotto i trent’anni ossessionati dai
social network che spesso tentano di rag-
giungere familiari o amici nel Regno Unito,
in Francia o in Germania. I post su Facebo-
ok dall’estero e le rimesse sono prove più
che sufficienti del fatto che, tutto sommato,
il gioco valga la candela. Allettati dai traffi-
canti, per un biglietto che li tolga dalla po-
vertà i migranti pagano fino a 36mila euro,
prendendoli in prestito dai familiari o con-
traendo pesanti debiti. “I trafficanti rac-
contano che il Regno Unito è l’eldorado”,
spiega l’esperta francese di migrazioni Na-
dia Sebtaoui. Spesso promettono salari
mensili fino a 2.500 euro, che nelle provin-
ce più povere del Vietnam è circa il triplo
del reddito annuale. Quasi sempre però la
realtà è molto diversa. Alcuni s’indebitano
esponendosi al rischio di essere sfruttati
nel tragitto. “Non sono affatto consapevoli
della realtà del lavoro in Europa”, dice Seb-
taoui. Molti finiscono per accettare lavori
in nero in saloni da manicure o coltivazioni
di cannabis. Altri vengono sfruttati nel
mercato della prostituzione.
Secondo un rapporto di Anti-slavery in-
ternational, Ecpat Uk e Pacific links founda-
tion, la maggior parte dei migranti irregola-
ri viene da tre province del Vietnam centra-
le. La regione è stata in gran parte esclusa
dalla vorticosa crescita economica che il
paese ha registrato nell’ultimo decennio e
per la maggior parte dei giovani gli unici la-
vori disponibili sono nelle fabbriche,
nell’edilizia o nei campi. Nel frattempo le
storie di successo di chi è emigrato circola-
no tra i villaggi, dove le rimesse hanno tra-
sformato le case e le aspirazioni di molti.
“Viviamo del denaro che ci mandano i
nostri familiari dall’estero”, dice lo zio di
Nguyen Ding Tu, un ragazzo di 27 anni che
si teme sia tra i morti nel camion. Nel suo
villaggio, Phu Xuan, un tempo una povera
comunità rurale nella provincia di Nghe An,
i segni di ricchezza abbondano. Case di
mattoni ristrutturate da poco hanno preso il
posto delle capanne. Le biciclette sono state
sostituite dalle moto e dalle auto, e sulla
strada principale ha aperto un bar che serve
bubble tea, una bevanda molto di moda in
Asia. “Le rimesse hanno cambiato il volto
del villaggio. Ecco perché i giovani se ne
vanno”, continua l’uomo, seduto nella nuo-
va casa che il nipote ha contribuito a finan-
ziare per 12.700 euro. Una somma enorme
se si pensa che lì il reddito medio pro capite
è intorno ai mille euro all’anno, mentre la
media nazionale è sui 2.100 euro.
Un passaggio comodo
In questa parte del Vietnam non è difficile
trovare chi, in cambio di molti soldi, ti può
aiutare a raggiungere l’Europa. Arrivare in
Russia è abbastanza facile, spesso basta un
visto turistico o un passaporto falso. Lì reti
criminali che si estendono in tutta l’Europa
orientale, dove dopo la guerra del Vietnam
si sono stabilite diverse comunità di vietna-
miti, aiutano i migranti, sempre in cambio
di soldi. La maggior parte dei migranti pro-
segue via terra verso occidente. Quelli di-
retti nel Regno Unito aspettano nel nord
della Francia un camion che li porti al di là
della Manica. Secondo Sebtaoui, che ha la-
vorato con i migranti vietnamiti in Francia,
quelli trovati morti nel camion nel Regno
Unito potrebbero aver pagato migliaia di
dollari per un posto nel rimorchio frigorife-
ro. Altri tentano la sorte aggrappati ai semi-
assi tra le ruote. Spesso però la tragedia non
ha alcun effetto deterrente. La conferma
che molti dei 39 cadaveri sono di vietnamiti
potrebbe non bastare per impedire ad altri
ragazzi di tentare lo stesso viaggio. u gim
Perché i giovani lasciano
il Vietnam per l’Europa
Il ritrovamento di 39 cadaveri in
un camion nel Regno Unito ha
richiamato l’attenzione sul
traffico di migranti dalle regioni
vietnamite più povere
Agence France-Presse, Francia
LINh PhAM (GETTy)
Provincia di Ha Tinh, Vietnam, 28 ot-
tobre 2019. A casa di Nguyen Dinh
Luong, che si teme sia tra i morti tro-
vati in un camion nel Regno Unito