Internazionale - 01.11.2019

(Ron) #1

Il diario della Terra


u Negli Stati Uniti sta aumen­
tando l’energia ricavata da
fonti alternative. Oggi, scrive
Ensia, circa il 15 per cento
dell’elettricità prodotta nel
paese proviene da queste fon­
ti, in particolare l’eolico, il so­
lare, il geotermico, l’idroelet­
trico e le biomasse (per un to­
tale di 64 milioni di megawat­
tora su 411 nel luglio del 2019).
Dieci anni fa le fonti alternati­
ve costituivano solo il 9 per
cento della produzione. Il pro­
blema è che la rete elettrica
non è pronta per la transizione
dalle fonti fossili a quelle al­
ternative. L’insieme di centra­
li, linee ad alta tensione, sot­
tostazioni e linee per la distri­
buzione è ancora in fase di
rinnovamento.
Adeguare la rete è fonda­
mentale per combattere
l’emergenza climatica, ma
non è facile aggiornare un’in­
frastruttura che è usata da
molte aziende e composta da
più reti. Inoltre, il sistema è
stato ideato per distribuire
l’elettricità prodotta a livello
centrale verso utenti periferi­
ci. Ma le fonti alternative, so­
prattutto il solare e l’eolico,
funzionano meglio se ben di­
stribuite sul territorio. Infine
le caratteristiche del solare e
dell’eolico rendono necessa­
rio ridistribuire dove la do­
manda è alta l’energia in ec­
cesso prodotta in alcuni perio­
di. L’aggiornamento della rete
comporta quindi il coordina­
mento tra regioni e operatori
diversi. Per adeguarla alle
nuovi fonti bisognerà usare
tecnologie che rafforzino le li­
nee e produrre grandi quanti­
tà di batterie al litio, per distri­
buire l’energia in modo più ef­
ficiente.

Adeguare


la rete


Gli incendi


devastano


la California


Clima Il livello dei mari cresce più del previsto Il nostro clima


Incendi Un incendio che si è
sviluppato a nord di San Fran­
cisco, negli Stati Uniti, ha di­
strutto 31mila ettari vegetazio­
ne e 206 edifici, e spinto le au­
torità a trasferire 180mila per­
sone. La California ha procla­
mato lo stato d’emergenza. Un
altro incendio ha distrutto al­
cune case tra le colline della
parte nordovest di Los Ange­
les.


Alluvioni Le alluvioni causa­
te dalle forti piogge che hanno
colpito la Repubblica Centra­
fricana hanno lasciato 28mila
persone senza casa. u Sette


GUILLeRMO MIRANDA ALMARáz

persone sono morte e undici
sono rimaste ferite negli alla­
gamenti nel nordest dell’Ara­
bia Saudita. u Almeno dieci
persone sono morte nelle allu­
vioni e nelle frane nel centro
del Giappone.

Terremoti Un sisma di ma­
gnitudo 6,6 sulla scala Richter
ha colpito l’isola di Mindanao,
nel sud delle Filippine, causan­
do la morte di almeno sei per­
sone. Altre scosse sono state
registrate nel sud dell’Iran
( 5,6) e al largo di Guam ( 5,2).

Frane Almeno 42 persone so­
no morte travolte da una frana
a Bafoussam, nell’ovest del Ca­
merun, dopo alcuni giorni di
piogge torrenziali.

Cicloni La tempesta tropicale
Nestor ha portato forti piogge
sulla Florida, nel sudest degli
Stati Uniti. Centinaia di alberi

sono caduti a causa del forte
vento.

Elefanti Circa cento elefanti
sono morti a causa della sicci­
tà e di un’infezione da antrace
nel parco nazionale di Chobe,
in Botswana. Intanto lo zim ­
ba bwe ha deciso di vendere
trenta elefanti all’estero per
salvarli dalla siccità.

Alberi Alcuni archeologi han­
no scoperto vicino a Cuzco, in
Perù, una varietà di albero,
chiamato “ollanta”, risalente al
periodo inca e che si pensava
estinto.

Oceani La popolazione mondiale colpita dall’aumento del livello del mare potrebbe essere più
ampia di quella stimata finora. Secondo un nuovo modello, le persone che attualmente vivono
sulla costa, sotto la linea dell’alta marea, non sono 28 milioni ma 110. A causa della crisi climatica
potrebbero diventare 190 milioni entro la fine del secolo. La previsione si basa sull’ipotesi di un
contenimento delle emissioni di gas serra, scrive Nature Communications. I paesi potenzialmente
più esposti sono quelli asiatici, in particolare Cina, Bangladesh, India, Vietnam, Indonesia,
Thailandia, Filippine e Giappone. I Paesi Bassi, anche se teoricamente minacciati, sono un caso a
parte grazie al loro efficace sistema di controllo delle acque.


Radar


Numero di persone minacciate da almeno un’inondazione costiera all’anno entro il 2050, milioni. Selezione di paesi
asiatici ed europei. Fonte: Climate central


La previsione si basa sull’innalzamento del livello dei mari
ipotizzato dal rapporto del Gruppo intergovernativo sul
cambiamento climatico (Ipcc) del 2013 nel caso in cui le emissioni
di gas a effetto serra proseguano al ritmo attuale.

Cina

43,0
36,0
31,0
24,0

12,0
6,9 5,6 5, 4
3,6 1,0 1,0 0, 5

Bangladesh

India
VietnamIndonesiaThailandiaFilippinePaesi BassiGiappone
Regno Unito

Francia
Germania

Italia

94,0
Free download pdf