28 Giovedì 14 Novembre 2019 Il Sole 24 Ore
Mondo
Dazi Usa sulle auto europee,
Trump valuta un’altra proroga
GUERRE COMMERCIALI
Mercati finanziari
e produttori contano
su un rinvio di mesi
Il presidente potrebbe
voler negoziare il dossier
con la nuova Commissione
Riccardo Barlaam
Dal nostro corrispondente
NEW YORK
Tutti aspettano la nuova proroga
di sei mesi della decisione ameri-
cana sui dazi % sulle auto e la
componentistica. L’attendono i
car maker, così come i mercati fi-
nanziari incerti ieri davanti a que-
sta ulteriore sospensione delle ta-
riffe, non ancora ufficializzata dal
presidente americano. «Prenderò
una decisione presto, molto pre-
sto», ha detto Donald Trump pri-
ma di entrare nello Studio Ovale
per il vertice con il presidente tur-
co, Recep Tayyip Erdogan.
Il rappresentante speciale al
commercio, Robert Lighthizer,
sottoporrà in queste ore a Trump
un report con lo stato delle nego-
ziazioni con l’Unione Europea,
ancora allo stato iniziale, da cui
dovrebbe uscire la proroga. Otti-
mismo sulla possibilità di evita-
re i dazi alle auto è stato espresso
nei giorni scorsi dal presidente
uscente della commissione Jean-
Claude Juncker e ribadito anche
dal segretario al Commercio
Wilbur Ross: «Siamo arrivati ad
avere davvero dei buoni nego-
ziati con i nostri amici europei,
i nostri amici giapponesi e i no-
stri amici coreani».
L’indagine
Più di un anno fa, il dipartimento
al Commercio, utilizzando i poteri
previsti dalla Sezione del Tra-
de Expansion Act del – una
normativa che risale agli anni del-
la Guerra fredda - ha avviato
un’indagine sulle importazioni di
automobili e componentistica. Le
conclusioni dell’inchiesta, pre-
sentate a Trump il febbraio
scorso, sono che le elevate impor-
tazioni da Europa, Corea e Giap-
pone possono minacciare «la su-
periorità tecnologica dell’auto-
motive degli Stati Uniti nel lungo
termine» e, in qualche modo, im-
pattare sull’industria della difesa.
Da questo rapporto è emersa la
raccomandazione a introdurre i
dazi del % sulle auto importate.
Il maggio scorso Trump ave-
va emesso un ordine al rappre-
sentante al commercio di nego-
ziare un nuovo accordo commer-
ciale con l’Unione Europea e con
il Giappone sull’import di auto e
componentistica.
L’ordine presidenziale preve-
deva giorni di tempo per i ne-
goziati, con una proroga fino al
novembre, ieri. Salvo sorprese
dell’ultima ora, dunque, la vicen-
da dei dazi Usa alle automobili si
dovrebbe arricchire di un altro ca-
pitolo con la ulteriore proroga di
sei mesi, fino al maggio .
I car maker tedeschi nei mesi
scorsi hanno incontrato Trump e
promesso grandi investimenti nei
loro stabilimenti americani. Se-
condo una fonte del dipartimento
al Commercio vicina al dossier, i
produttori tedeschi di automobili
si sono impegnati a creare mila
nuovi posti di lavoro negli Usa, in
cambio della non belligeranza
della Casa Bianca.
Gli accordi con Tokyo
Trump a settembre ha siglato un
accordo commerciale bilaterale
limitato con il Giappone che pre-
vede maggiori aperture ai prodot-
ti agricoli Usa. Il capitolo auto è
rimasto fuori dall’intesa. Il pre-
mier giapponese Shinzo Abe ha
detto di aver ricevuto la promessa
verbale da Trump che non sareb-
bero arrivati i dazi sulle auto. La
Corea del Sud, a sua volta, nel set-
tembre ha firmato un nuovo
patto commerciale bilaterale con
gli Stati Uniti che dovrebbe pro-
teggerla dalle tariffe.
Per quanto riguarda l’Europa il
dossier auto Ue viene rimandato,
assieme ai negoziati per il nuovo
accordo commerciale Ue-Usa, alla
nuova commissione guidata dalla
tedesca Ursula von der Leyen che
si insedia il primo dicembre.
Bruxelles avrà tempo fino al
maggio per negoziare un nuovo
accordo con gli Usa. Il deficit
commerciale Usa-Ue nel è
stato di miliardi di dollari.
L’amministrazione Trump
vuole migliorare i conti, troppo
sbilanciati a favore dell’Europa:
oltre agli investimenti dei car
maker tedeschi, chiederanno
aperture per i farmers americani,
come hanno fatto con il Giappone.
Non sarà facile: il mandato
votato dal Parlamento europeo
alla Commissione per negoziare
un nuovo accordo con gli Stati
Uniti non prevede il capitolo
agricoltura. L’Europa, a ragione,
difende la tipicità e il valore delle
proprie produzioni agroalimen-
tari, invidiate in tutto il mondo,
con Italia e Francia al primo po-
sto in questa battaglia per il
buon cibo e per il buon bere in
difesa di tipicità e origine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Janine Anez, vicepresidente del
Senato boliviano e deputata
dell’opposizione, si è
autoproclamata - in assenza dei
parlamentari di maggioranza -
presidente ad interim del Paese
Bolivia
Janine Anez
si autoproclama
presidente (ma
senza quorum)
Paolo Gentiloni, commissario
Ue designato all’Economia,
avrà anche la responsabilità
del coordinamento degli
Obiettivi per lo sviluppo
sostenibile
Commissione Ue
A Gentiloni
il coordinamento
degli obiettivi
sostenibili
Commissario italiano.
Paolo Gentiloni,
responsabile Economia
Al Congresso inizia
la sfilata dei testimoni
VERSO L’IMPEACHMENT
Hanno preso ieri il via leudienze pubbliche dell’indagine che
potrebbe portare all’impeachment di Donald Trump. Il presidente
Usa è accusato di abuso di potere per aver fatto pressioni
sull’Ucraina per arrivare a screditare Joe Biden, il suo principale
avversario politico per la riconferma alla Casa Bianca. William
Taylor, ambasciatore Usa a Kiev, e George Kent, sottosegretario al
dipartimento di Stato con delega all’Europa - i primi due testimoni
ascoltati, in diretta tv (nella foto gli schermi al terminal dei traghetti
di Staten Island a New York) - hanno spiegato come Trump abbia
promesso aiuti militari a Kiev e abbia condizionato la visita del
neopresidente Voldymyr Zelensky a Washington in cambio
dell’avvio da parte della autorità ucraine di indagini contro i Biden e
i Democratici. «È una caccia alle streghe», «i democratici vogliono
distruggere i valori dell’America», ha commentato Trump.
AP
Un vertice tra Donald Trump e Recep Tayyip Erdo-
gan per cercare di appianare tensioni e ricucire i
rapporti tra Stati Uniti e Turchia al suono di poten-
ziali intese commerciali. Anche al cospetto di pesanti
ombre politiche e militari, dall’offensiva militare di
Ankara in Siria contro i curdi, agli arsenali russi
comprati da Erdogan sfidando la Nato.
Trump, che assieme al segretario di Stato Mike
Pompeo ha ricevuto ieri Erdogan alla Casa Banca, ha
riaffermato la propria affinità per l’uomo forte turco.
E per superare le tensioni ha offerto nuovi incentivi
economici. Con l’interscambio bilaterale annuale at-
torno a miliardi, ha promesso «un’espansione» del-
le relazioni, che porti il commercio tra i due Paesi
«molto rapidamente a cento miliardi».
Le grandi manovre del presidente lasciano tuttavia
ancora aperti molti interrogativi. Ankara ha resistito
alle pressioni per rinunciare alle armi di Mosca, quali
i sistemi di difesa anti-missile terra-aria S-
- già consegnati dai russi - che gli Usa
hanno condannato come lesivi della sicu-
rezza dell’Alleanza Atlantica, di cui la Tur-
chia fa parte. E incompatibili con le capacità
della nuova generazione di jet da combatti-
mento, gli F-. Washington aveva reagito
all’avvicinamento di Erdogan a Vladimir
Putin cancellando la partecipazione del Pa-
ese al programma per i caccia F-. Ma ieri,
con Erdogan alla Casa Bianca, il presidente
americano ha detto degli F-: «Ne stiamo
parlando, possiamo risolvere la cosa». Secondo
quanto scriveva la stampa americana,il compromes-
so potrebbe essere nel non rendere operativi gli S-
, in modo che non possano accedere ai sistemi
comunicativi e di difesa degli F-.
Oltre a questo, in gioco è tuttora un cessate il fuoco
permanente turco in Siria, dopo che il ritiro di soldati
americani aveva dato il via libera a un’invasione di
Ankara che ha mietuto vittime, sollevato lo spettro di
crimini di guerra e causato l’esodo dei curdi fino ad
allora alleati cruciali degli Usa contro Isis ma da sem-
pre considerati terroristi dalla Turchia.
Le ragioni di scontro vanno oltre questi due grandi
capitoli. Ankara denuncia una mozione della Camera
americana che condanna come genocidio il suo massa-
cro degli armeni agli inizi del secondo scorso. Mentre
negli Stati Uniti sono affiorate attività di intelligence
turche contro critici di Erdogan.
Per favorire lo scomodo dialogo, la Casa Bianca
ha invitato nel pomeriggio un gruppo di parlamen-
tari repubblicani a incontrare Erdogan. Dure criti-
che e proposte di sanzioni contro Ankara - per le
armi russe e l’invasione in Siria - hanno sostegno
bipartisan. Trump replica contando, nelle parole dei
portavoce, sulla «diplomazia diretta con Erdogan».
Ankara, da parte sua, afferma che «la visita contri-
buirà a superare le difficoltà». Resta da vedere se
basterà a evitare nuove crisi.
—Marco Valsania
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IL FRONTE DELLA POLITICA ESTERA
LE RELAZIONI CON LA TURCHIA
Dal commercio agli F-35,
alla Casa Bianca
è disgelo con Erdogan
Il presidente
americano
promette
scambi per
100 miliardi
e un’intesa
sulle armi
russe
I NUMERI
25%
I dazi minacciati
A maggio, l’amministrazione
Trump ha decretato che le
importazioni di auto dall’Unione
Europea rappresentano una
minaccia alla sicurezza nazionale
degli Stati Uniti, tale da
giustificare l’imposizione di dazi
(del 25%). La decisione è stata
posticipata di sei mesi, mentre
sono stati avviati negoziati con
Bruxelles
4.400
Dollari
Secondo il Center for Automotive
Research, i dazi farebbero
aumentare di 4.400 dollari il
prezzo medio delle auto negli Usa.
L’aumento di quelle importate
sarebbe di 6.875 dollari
60
Miliardi di dollari
L’export annuo di auto e
componenti dalla Ue negli Usa
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