Il Sole 24 Ore Giovedì 14 Novembre 2019 5
Banche Primo Piano
Alessandro Graziani
—Continua da pagina
S
ul caso NordLb, la
commissione europea
non si è ancora
pronunciata in modo
definitivo, in attesa del suo
insediamento ufficiale. Ma già è
emerso che la direzione generale
alla concorrenza (Dg Comp) ha
espresso parere favorevole al
salvataggio da , miliardi di
Nord Lb attraverso l’iniezione di
capitali pubblici da parte dello
Stato della Bassa Sassonia (che
fornirà capitali per , miliardi).
Questa modalità di salvataggio
non comporterebbe, secondo Dg
Comp, un aiuto di Stato.
Diverso, se non addirittura
opposto, fu invece l’atteggiamento
della Commissione Ue nel caso
della banca italiana Tercas quando
Bruxelles bocciò il salvataggio da
parte del Fondo interbancario che
operava con i capitali privati delle
banche ma su “input” di Bankitalia
e quindi, a detta della Ue, operando
in regime pubblicistico. Quel
divieto di Bruxelles è stato poi
censurato dal Tribunale di primo
grado dell’Unione Europea. Con
motivazioni di sicuro interesse:
«Non è sufficiente che la
Commissione si basi su
presunzioni e dimostri la mera
improbabilità dell’assenza di
un’influenza o di un controllo delle
autorità statali sull’ente privato
che ha concesso l’aiuto». Nel caso
di Nord Lb l’intervento pubblico,
più che una presunzione, pare una
certezza. Sarà dunque interessante
capire in che modo la commissione
Ue motiverà la sua eventuale
decisione positiva.
Per evitare che in Italia, o altrove
in Europa, aumenti la sensazione
di un trattamento di favore della
Ue a favore della Germania - che in
commissione ha un peso politico
preponderante - è bene che si
faccia chiarezza. Evitando la
percezione, in un settore delicato
come quello dell’amministrazione
dei risparmi delle famiglie, di una
disparità di trattamento tra i vari
Paesi europei.
In Italia molta propaganda
politica anti-Ue in materia banche
è nata con la decisione “informale”
di Bruxelles di non consentire il
salvataggio delle quattro banche
del Centro-Italia (Etruria, Marche,
CariChieti e Cassa Ferrara)
imponendo, con il fino ad allora
inapplicato «burden sharing», le
prime perdite ad azionisti e
obbligazionisti, in gran parte
risparmiatori ignari dei rischi cui
andavano incontro.
Nessun riguardo da Bruxelles vi fu
anche nei casi dei tentativi di
salvataggio da parte del fondo
Atlante di Popolare Vicenza e
Veneto Banca, costrette alla
liquidazione con conseguente
azzeramento dei capitali di molti
risparmiatori veneti.
Ora la Ue, mentre con una mano
si appresta a dare via libera al
salvataggio della tedesca Nord Lb,
con l’altra sta ponendo ostacoli alla
Popolare Bari che vorrebbe
utlizzare le Dta come capitale,
come previsto da una legge
approvata in estate dal Parlamento
italiano. Se nella Ue i singoli Paesi
hanno inevitabilmente un diverso
peso politico, tutti i risparmiatori
europei dovrebbero avere
pari dignità.
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L’ANALISI
Strabismo di Bruxelles
e dignità dei risparmiatori
Marco Onado
—Continua da pagina
P
rimo: le banche tedesche
hanno problemi strutturali
e sistemici che il governo
di Berlino continua a
negare, preferendo soluzioni caso
per caso il cui obiettivo
fondamentale sembra essere
quello di non mettere in
discussione la natura pubblica
delle istituzioni. Secondo: i
meccanismi di risoluzione delle
situazioni critiche messi a punto
dall'Unione bancaria hanno
generato una casistica in cui
appare difficile individuare un
criterio uniforme, soprattutto a
causa della frammentazione di
poteri fra ben tre autorità (la Bce,
la Commissione e il meccanismo
unico (si fa per dire) di risoluzione
delle crisi.
La crisi di Nord LB viene da
lontano. È figlia di una strategia
aggressiva di espansione dei
crediti e degli investimenti in
titoli che l'intera categoria delle
Landesbanken ha adottato fin
dagli anni Ottanta e che oggi si
traduce in redditività negativa.
Per l'intera categoria i rendimenti
dell'attivo (Roa) e del capitale
(Roe) erano rispettivamente al –
, e – , per cento nel ,
secondo un articolo pubblicato
sull'ultima rivista mensile della
Bundesbank. I costi operativi,
dovuti ad una struttura
ipertrofica assorbono oltre i
quattro quinti (, per cento) dei
redditi operativi. I dati di Nord LB
sono solo leggermente migliori:
nel primo semestre di quest'anno
il reddito è tornato ad essere
positivo, ma rappresenta appena
l' per mille del totale attivo.
Briciole. Il quadro complessivo è
di una banca con un capitale
largamente insufficiente (, per
cento rispetto ai requisiti di
Basilea- cioè grosso modo la metà
di quello regolamentare - appena
il per cento rispetto al totale
attivo, cioè una leva di volte) e
una redditività irrisoria.
Nonostante questi numeri da
brivido, il governo tedesco ha
rifiutato soluzioni traumatiche,
come l'ingresso nel capitale di
fondi di private equity di cui si
parlava all'inizio dell'anno ed è
andato avanti con un piano che
non mette in discussione il
cordone ombelicale fra la banca e
i Länder di riferimento. La
giustificazione addotta è che si
punta sulla realizzazione di un
piano “lacrime e sangue” di
ristrutturazione, che dovrebbe
ristabilire una redditività normale
e alimentare un flusso di
dividendi capace di remunerare
l'intervento pubblico. Auguri.
Ma qui entra in gioco il secondo
problema e cioè la coerenza
intertemporale delle decisioni in
materia di crisi bancarie europee.
Ci saranno forse acrobazie di
interpretazione delle norme che
consentono di non definire come
aiuto di Stato l'intervento
pubblico che si prefigura in
questo caso, ma sul piano
sostanziale noi italiani non
possiamo dimenticare la
distruzione di ricchezza che
abbiamo subìto nelle nostre crisi
bancarie prima per
l'interpretazione da parte della
Commissione sulla natura
pubblica del Fondo interbancario
di garanzia (decisione poi cassata
dalla Corte di Strasburgo) e poi
per la richiesta alle banche venete
di affiancare nuovi capitali privati
in aggiunta a quelli già forniti dal
fondo Atlante per coprire i rischi
di esecuzione del piano di fusione
e ristrutturazione.
Il fatto è che le risoluzioni di
crisi bancarie richiedono unità di
comando, non una
frammentazione fra tre centri
decisionali, uno dei quali, la
DGComp, non appare
sufficientemente trasparente e
disposta a rendere conto della
coerenza delle sue decisioni.
Inoltre, da che mondo è mondo, le
crisi bancarie, soprattutto se di
carattere sistemico, si risolvono
avendo a disposizione anche una
rete di protezione pubblica o
parapubblica. Il bail-in è un
meccanismo inadeguato e non
equo perché è stato applicato fin
da subito a tutte le passività
bancarie esistenti, non a quelle di
nuova emissione come sarebbe
stato preferibile, quindi ha di fatto
cambiato le regole mentre la
partita era in corso.
Se si vuole davvero completare
l'Unione bancaria, come il
governo tedesco ha recentemente
dichiarato, è da questi problemi
che bisogna partire. Non a caso il
ministro Olaf Scholz ha indicato
come modello il meccanismo
americano e il ruolo dell'ente di
assicurazione dei depositi (Fdic),
cioè uno schema che dista anni
luce da quello europeo e che
richiede non solo il
completamento dell'Unione
bancaria con un vero meccanismo
europeo di assicurazione dei
depositi, ma anche un
ripensamento profondo dei criteri
e meccanismi di risoluzione delle
crisi. Ovviamente nella proposta
c'erano anche polpette avvelenate
(ad esempio, l'annoso – e un po'
stantio - problema dei titoli
pubblici nei portafogli delle
banche dei vari paesi) ma sarebbe
un errore rinunciare a priori a
sfruttare gli spazi che si sono
aperti. Perché prima o poi i
tedeschi dovranno ammettere
non solo che il loro sistema
bancario è estremamente fragile,
ma può condizionare, come sta
condizionando, il risanamento di
questo settore nevralgico
dell'economia europea.
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REGOLE E CRISI BANCARIE
Il cordone ombelicale Berlino-banche
e l’inadeguatezza del bail in europeo
NordLb, salvataggio di Stato:
per la Ue i Land sono soci privati
Banche. Verso il disco verde di Bruxelles all’iniezione da , miliardi, di cui , a carico
degli azionisti pubblici. Il nodo delle condizioni poste alle Regioni e ai potenziali fondi interessati
Isabella Bufacchi
Dal nostro corrispondente
FRANCOFORTE
Il salvataggio di NordLB, un tempo
la settima banca tedesca con oltre
miliardi di attivi ma costretta a
una cura dimagrante che la porterà
a quota miliardi per evitare la ri-
soluzione, non è aiuto di Stato e
non va contro le regole europee
della concorrenza: questo perché
l’intervento totalmente a carico di
azionisti pubblici ricalca le stesse
condizioni di un intervento privato.
Se le indiscrezioni che circolano
tra Bruxelles, Berlino e Hannover
in questi giorni saranno conferma-
te, come ha riportato F.A.Z.,la Lan-
desbank portata al collasso da una
ventina di miliardi di sofferenze
dei prestiti navali avrebbe ottenuto
il disco verde dell’Antitrust neces-
sario per il via libera della Com-
missione europea: un passaggio
obbligato per sbloccare un’iniezio-
ne di capitale per complessivi ,
miliardi di cui , in cash a carico
degli azionisti pubblici (Bassa Sas-
sonia al ,%, Sassonia-Anhalt
,%, e un gruppo di casse di ri-
sparmio locali per la restante quo-
ta). Questo rafforzamento patri-
moniale, dopo la perdita record da
, miliardi nel che ha fatto
sprofondare il capitale prudenziale
di NordLB, dovrà riportare il CET
dal ,% del secondo trimestre
al % entro fine anno. Il livel-
lo del CET degli ultimi due trime-
stri è stato decisamente sotto il re-
quisito minimo prudenziale del
,% ma ha ottenuto il benestare
della Bce/Ssm purché lo sfora-
mento fosse temporaneo - con un
tempo massimo rinviato di trime-
stre in trimestre - avendo già pron-
to il piano di salvataggio e rima-
nendo in attesa del verdetto della
Commissione. Il novembre la
banca annuncerà i risultati del ter-
zo trimestre, avendo già messo le
mani avanti che il salvataggio sarà
finalizzato entro fine .
L’ok di Bruxelles su NordLB,
una banca che vanta una storia di
oltre due secoli ma che è rimasta
travolta dal collasso dello ship-
ping, se confermato, toglie una
grossa spina nel fianco ai supervi-
sori e ai governi locali e federali. Il
via libera dell’Antitrust infatti non
era affatto scontato e sarebbe arri-
vato dopo nove lunghi mesi di trat-
tative serrate tra la banca, Bruxel-
les e anche Berlino. Il caso NordLB,
considerato controverso in un’Eu-
ropa che sta facendo di tutto per
non attingere più ai soldi dei con-
tribuenti per salvare banche de-
cotte, si è arenato sulla difficoltà
del “market test”, cioè della verifi-
ca che le condizioni del mercato
privato fossero applicate a un sal-
vataggio a carico del settore pub-
blico. La Commissione uscente
avrebbe preferito dare la “patata
bollente” alla nuova Commissione.
L’aiuto di Stato entra in gioco in
questo caso perchè gli azionisti del-
la banca sono pubblici: la Commis-
sione consente questo tipo di inter-
vento purchè sia finalizzato alle
stesse condizioni di un salvataggio
privato. Come stabilire con esattez-
za il prezzo di mercato del “buco”
da coprire in NOrdLB è un nodo che
ha tenuto in stallo il disco verde al-
l’operazione: le strade di un’alter-
nativa privata, esplorate in prima
battuta, si sono chiuse velocemen-
te.La decisione della Commissione
comporta infatti valutazioni con
stime discrezionali: i NPLs nello
shipping, come tutte le sofferenze,
sono asset illiquidi e con un valore
e haircut non facilmente stimabili.
Il piano per rimettere in piedi
NordLB prevede oltre alla riduzio-
ne delle dimensioni, da oltre
miliardi ad almeno miliardi di
attivi, anche un drastico taglio dei
dipendenti, che dai . d’inizio
dovranno scendere tra i .
e i entro il . Anche il cost-
to-income, il rapporto tra costi e
ricavi, che nelle banche tedesche
tradizionalmente è più elevato del-
la media europea, sta scendendo:
dall’, di fine al , al se-
condo trimestre . I RWA do-
vranno scendere a miliardi.Le
sofferenze devono azzerarsi entro
il : quest’anno dovrebbero
scendere sotto i miliardi a dicem-
bre dai , di gennaio.
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Hannover.
La sede di
Norddeutsche
Landesbank:
la banca tedesca
sarà salvata
con aiuti pubblici
AFP
59%
LA QUOTA
DELLA BASSA
SASSONIA
La Bassa
Sassonia è il
primo azioniata di
NordLb; a seguire
c’è la Sassonia-
Anhalt con il 5,
per cento e un
gruppo di casse
locali
95
MILIARDI
DI ATTIVI
Il piano per il
salvataggio della
banca prevede in
primo luogo un
forte
ridimensiona-
mento con il
passaggio da 150
a 95 miliardi di
LA VICENDA attivi
IL SOLE 24 ORE
12 NOVEMBRE
PAG. 8
Sul Sole Ore di ieri il punto
sulla vicenda NordLb, con
l’atteso via libera della
Commissione europea (previo
parere positivo
dell’Antitrust) al piano di
salvataggio dell’istituto tedesco
in crisi.
Fondato nel 1865 QuotidianoPolitico Economico Finanziario Normativo
€ 2,50* in Italia — Mercoledì 13 Novembre 2019 — Anno 155°, Numero 313 — ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L.
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Speciale Beauty Viaggio nella cosmetica:il record all’export
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Oggi con il Sole Le ultime istruzionisugli acconti 2019:così la scadenza
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COMMERCIO Oggi scade il termine entro il qualel’amministrazione Usa può decide-re le tariffe del
% su auto e com-ponentistica europee. Si va con molta probabilità verso una proro-
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Trump anti Ue, dazi al count down
Ex Ilva, Arcelor vain Tribunale a Milano
Scontro Conte-M5S IL CASO TARANTO
Trattativa a oltranzatra i Cinque stellesullo scudo penaleArcelor deposita l’atto di citazione per il recesso dal contratto di affitto
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Nel mirino. Auto e componentistica europee potrebbero essere colpite dai dazi di Trump
I nuovi occupati post recessione?Un milione,ma sono part-time
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Manovra, le manette agli evasorifiniscono sotto tiro alla Camera
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DECRETO FISCALE
SOTTO TIRO L’AUTO EUROPEA
LA FINANZA E IL VALZER DELLE REGOLE Unione bancaria, Germaniaalla resa dei conti sulla riforma
Salvataggio pubblico per NordLBIsabella Bufacchi —a pag.
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LA SVOLTA USA
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LA SFIDA ETICAINTERROGALE IMPRESE
AZIENDE FAMILIARI
di e Dario Voltattorni Ltenenti a Business Roundtable Bernardo Bertoldia dichiarazione degli oltre£ amministratori delegatidi società americane appar-
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MA L’ITALIAHA QUALCOSADA INSEGNARE
Il piano di Mediobanca al prevede una crescita del giro d’affari fino a quota miliardi di euro (+% all’anno) e un aumento del % della
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Mediobanca Sul piatto per i soci2,5 miliardi
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L’EDITORIALE
di C’glio, Giuseppe Conte, ai colle-ghi che rappresenta lo spunto Fabio Tamburiniè un passaggio dellalettera inviata dalpresidente del Consi-
per qualche riflessione. È l’invito «a presentare propo-ste, progetti, soluzioni norma-tive o misure specifiche» per «processi di ristrutturazione o riconversione del tessuto
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come, senza allenamento, scalare l’Everest chiedendo informazioni al primo che passa su qual è il sentiero migliore da prendere. ex Ilva è il più importante Il centro siderurgico della
d’Europa e ha un ruolo chiave nella organizzazione indu-striale della seconda industria manifatturiera d’Europa, cioè quella italiana. C’era un patto tra il governo italiano e Arce-lor Mittal che metteva nero su
bianco uno scambio. —Continua a pagina
GLI ITALIANIPAGHERANNOGLI ERRORI A CARO PREZZO
Boccia (Confindustria): i problemi non si risolvono con la nazionalizzazione
AUTONOMIACirio (Piemonte): questa riforma non passa «Apprezziamo la possibilità di con-frontarci venerdì con il ministro Boc-
cia sulla sua proposta per l’autono-mia, ma se il testo rimarrà così dire-mo di no». Così si è espresso in un’in-tervista al Sole
Ore Alberto Cirio,presidente della Regione Piemonte,sulla proposta di legge quadro rice-vuta dal ministero.—a pagina
La legge elettorale torna in primopiano. Oggi si terrà un vertice dimaggioranza per mettere a puntoalmeno una prima road map. In sin-tonia con il presidente del ConsiglioGiuseppe Conte, il segretario del PdNicola Zingaretti punta su un mag-
gioritario a doppio turno nazionale.con l’analisi di Roberto D’Alimonte—a pagina
PANORAMALEGGE ELETTORALE Sul doppio turno
spunta l’asseConte-Zingaretti
DOPO IL VOTOSpagna, accordo di governotra socialisti e Podemos Il leader socialista spagnolo e pre-mier uscente, Pedro Sanchez, e il
leader di Podemos, Pablo Iglesias,hanno raggiunto e firmato un pre-accordo per la formazione di un go-verno di coalizione. Sanchez lo hadefinito «un accordo di legislaturaper quattro anni». Al momento peròmanca la maggioranza.—a pagina
ASSEMBLEA ALIS Dalla logistica 10mila postidi lavoro. Ora servono incentivi
Laura Di Pillo—a pag.
LA GESTIONEDEL CAPITALEUMANO
Nordovest VENERDÌ L’INSERTO REGIONALE DISTRIBUITO IN PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA
Vacanze bianche,i piani per rilanciare il turismo montano
Edizione chiusa in redazione alle INCHIESTA
L’economia del Nord faccia a faccia con la crisi
Dopo Brescia, Bergamo. Gli ultimi dati congiunturali allinea-no un’altra provincia lombarda, roccaforte della meccanica che soffre il rallentamento dell’auto-motive, al mood complessivo della manifattura che dal Pie-
monte al Trevigiano fino alle Marche mette tutto il Nord di fronte alla crisi. Ganz e Romano Orlando, Greco, —a pag. -0,8Il calo percentuale della produzione industriale delle imprese di Bergamo nel terzo trimestre del rispetto all’anno prima
TOM BRENNER/REUTERS
AP
Generale. Qasem Soleimani
+50per cento
Per i casi italiani
la Commissione è
intervenuta a gamba tesa:
l’Ue deve fare chiarezza