Il Sole 24 Ore - 01.11.2019

(vip2019) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 1 Novembre 2019 21


Norme


Tributi


Convertito definitivamente in


legge il Dl Imprese con le nuove
norme per i parasubordinati e

senza l’ombrello penale per i


manager Arcelor Mittal.
Falasca e Pizzin

—a pagina 


Alla Camera


Nuove regole


per i rider


Ok definitivo


al Dl imprese


Gianpaolo Sbaraglia


Gabriele Sepio


In arrivo modifiche alle regole fiscali


per i buoni pasto con rimodulazione


dei limiti di esenzione. Dalle ultime


bozze della legge di Bilancio 


emerge che dal ° gennaio dovrebbero


essere modificate le soglie entro cui le


prestazioni sostitutive dei servizi di


mense aziendali rese tramite i buoni


pasto (articolo , comma , lettera c),


del Tuir) non concorrono alla forma-


zione del reddito di lavoro dipenden-


te. In particolare i limiti quantitativi


vengono ritoccati con l’intento di in-


centivare l’utilizzo dei buoni in for-


mato elettronico che passano dagli at-


tuali  a  euro giornalieri. Per quelli
cartacei, invece, è prevista una ridu-

zione da , euro giornalieri a  euro.


Il motivo alla base delle novità è le-
gato alla maggiore “affidabilità” fisca-

le della forma elettronica che attenua


le criticità esistenti per i buoni carta-
cei, quali, ad esempio, il conteggio, il

ritiro e i relativi controlli (Autorità per
la vigilanza sui contratti pubblici, de-

terminazione n. /). Mediante


l’informatizzazione del processo di
emissione e gestione del titolo, si ha

una maggiore tracciabilità, soprattut-


to per garantire il rispetto dei limiti
imposti dal Dm /; i buoni, in-

fatti, non sono cedibili, né cumulabili


oltre il limite di otto unità, né com-
mercializzabili o convertibili in dena-

ro e sono utilizzabili solo dal titolare.


Con riferimento alla entrata in vi-
gore della modifica, in assenza di pre-

visioni specifiche, i nuovi limiti trove-


ranno verosimilmente applicazione
per i buoni pasto (cartacei ed elettro-

nici) assegnati a partire dal ° gennaio


. Restano ferme le vecchie soglie
di esenzione per i buoni assegnati fino

al  dicembre di quest’anno. Infatti


dovrebbe ritenersi applicabile il prin-
cipio secondo cui il buono pasto – co-

me pure ogni altra somma o benefit –


deve considerarsi percepito dal lavo-
ratore quando il valore entra nella sua

«disponibilità giuridica».


La bozza di legge di Bilancio con-
tiene anche un’altra novità. Viene in-

trodotta espressamente una soglia


quantitativa giornaliera di , euro
per le indennità sostitutive delle som-

ministrazioni di vitto corrisposte agli


addetti ai cantieri edili, ad altre strut-
ture lavorative a carattere tempora-

neo o a unità produttive ubicate in zo-


ne dove manchino strutture o servizi
di ristorazione. In assenza di un limite

puntuale finora questo tipo di inden-


nità aveva sollevato dubbi interpreta-
tivi tra gli operatori, i quali pruden-

zialmente avevano sempre ritenuto


operante la soglia di , euro giorna-
lieri riservata ai buoni pasto cartacei.

Questo perché il maggiore limite di


esenzione dovrebbe riferirsi esclusi-
vamente ai servizi sostitutivi di mensa

resi per il tramite dei buoni pasto in


forma elettronica. L’intervento nor-
mativo, dunque, intende chiarire de-

finitivamente le soglie entro cui que-


sto tipo di servizi di mensa non con-
corre al reddito di lavoro dipendente.

Resta invariato il trattamento Ir-


pef per le somministrazioni di vitto
da parte del datore di lavoro anche

attraverso mense organizzate diret-


tamente o da terzi. In tali ipotesi, re-
sta sempre esclusa l’emersione di un

reddito di lavoro dipendente a pre-


scindere dal valore del servizio of-
ferto al lavoratore.

Restano tuttavia alcuni nodi da


sciogliere in merito alla disciplina fi-
scale delle somministrazioni in men-

se aziendali e prestazioni sostitutive


di mensa. La bozza non affronta, ad
esempio, l’ipotesi del badge/card

elettronico. Cioè il caso in cui viene as-


segnata al dipendente una card che
consente di fruire della somministra-

zione di alimenti e bevande presso


esercizi convenzionati. Si tratta del
servizio di «mensa aziendale diffu-

sa», che, per le modalità elettroniche


di utilizzo della card, non è assimila-
bile al buono pasto ma permette un

controllo immediato sull’utilizzo del
beneficio fiscale. Sul punto l’ammini-

strazione finanziaria (risoluzione


/) ha precisato che le presta-
zioni rese attraverso la card non con-

corrono alla formazione del reddito di


lavoro dipendente, a prescindere dal
superamento del limite di , euro.

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Stretta sui buoni pasto in formato cartaceo


MENSE AZIENDALI


Soglia di neutralità scende


a  euro. Sale da  a  euro


per quelli elettronici


L’Iva sui corrispettivi incassati durante la procedura con-


corsuale relativa ad operazioni eseguite ante-fallimento


non è un credito prededucibile, ma una volta dichiarata
e versata non può essere oggetto di dichiarazione inte-

grativa a favore né può essere richiesta a rimborso.


L’agenzia delle Entrate, con la risposta /
pubblicata il  ottobre, ha chiarito il dubbio di un con-

tribuente che, in base ad una precedente risposta fornita


dalla medesima Agenzia il  maggio scorso
(risposta /), ha ritenuto di aver er-

roneamente versato l’Iva relativa ad opera-


zioni ad esigibilità differita, effettuate nel
periodo anteriore al fallimento ed incassate

nel corso della procedura. Essendo questo


credito un credito concorsuale e non un cre-
dito prededucibile, l’istante ha ritenuto di

dover rettificare le dichiarazioni presentate
nel corso della procedura concorsuale (che

è aperta dal ) per il recupero dell’Iva erroneamente


pagata e di presentare un’istanza di rimborso dell’im-
porto indebitamente corrisposto per le annualità per le

quali non è più possibile presentare la dichiarazione


integrativa a favore.


—Simona Ficola e Benedetto Santacroce
La versione integrale dell’articolo

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PROCEDURE CONCORSUALI


Attività ante-fallimento,


l’Iva non è prededucibile


QdF


Moratoria semestrale sino a


luglio  delle sanzioni
all’esercente che rifiuti il

«codice lotteria» come


previsto dalle Entrate.
Mastromatteo e Santacroce

—a pag. 


Decreto fiscale


Lotteria scontrini,


esercenti multati


se non annotano


i codici per giocare


Intonacatura, verniciatura. Rifacimento di ringhiere, deco-


razioni, marmi di facciata, balconi. Ma anche impianti: illu-
minazione, pluviali, cavi che portano il segnale televisivo.

È un primo elenco di interventi che saranno inclusi nel nuo-


vo bonus facciate, stando alla formulazione della norma
inserita nella bozza del Ddl di Bilancio.

La manovra mette in campo una nuova detrazione pari


al %, senza tetti massimi di spesa, per gli interventi edili-
zi, «ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati

al recupero o restauro della facciata degli edifici». Il presi-


dente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Sa-
voncelli fa una prima analisi di questa formulazione. Pre-

mettendo che «si tratta di una norma positiva, che completa


il sistema degli incentivi esistenti e che consentirà di inter-
venire soprattutto sul tessuto di fabbricati costruiti tra gli

anni ’ e ’, quelli dalla qualità più scarsa».


Per Savoncelli il riferimento alla manuten-
zione ordinaria apre la strada a molte possibi-

lità: «Sarà possibile tinteggiare, ma anche ri-


fare i prospetti di facciata, le ringhiere, le deco-
razioni, i marmi. Ancora, sarà possibile de-

trarre la sostituzione di pavimenti dei balconi,


di balaustre e fregi». Gli elementi di cui si com-
pone una facciata sono molti e, in diversi casi,

si tratta di impianti.


Rientrano nel perimetro delle detrazioni,
certamente, i canali di gronda e tutti i sistemi di

smaltimento delle acque piovane. Ma anche gli
impianti di illuminazione di aree comuni. Non solo. In tutti

i casi nei quali ci sono cavi penzolanti sulle facciate, sarà


possibile metterli sottotraccia.
Una possibilità in più, su cui vale la pena di interrogarsi,

è poi quella di abbinare al rifacimento della facciata i lavori


legati al risparmio energetico, ottenendo però, sulla spesa
complessiva, la maxi detrazione del % anziché quella del

- - per cento. Proviamo a capire come.


La nuova norma parla di «interventi edilizi (...) finalizzati
al recupero o restauro delle facciate degli edifici». Dato che

il Dpr / (Tu Edilizia) non prevede il concetto di «re-


cupero» ma piuttosto quello di «restauro e risanamento
conservativo» (articolo , comma , lettera c), questo sem-

brerebbe l’ambito entro il quale muoversi, a meno di non


considerare del tutto a parte la tipologia di intervento indi-
cato nella bozza della legge di Bilancio .

Nel primo come nel secondo caso, però, sembra che nei


lavori possa essere compresa l’installazione di una coper-
tura della facciata con materiali che, permettendo un ri-

sparmio energetico da «cappotto», consentano anche il


ripristino estetico-funzionale della parte comune. Il Dpr
 parla infatti di «interventi edilizi rivolti a conservare

l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità me-


diante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto
degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organi-

smo stesso, ne consentano anche il mutamento delle desti-


nazioni d’uso (...). Tali interventi comprendono (...) l'inseri-
mento degli elementi accessori e degli impianti richiesti

dalle esigenze dell’uso (...)». A prima vista, quindi, una fac-


ciata con cappotto termico ma esteticamente identica.
—Saverio Fossati

—Giuseppe Latour


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IMMOBILI


IL NUOVO SCONTO


Nel bonus facciate


impianti di illuminazione,


pluviali e cavi della Tv


Incentivo


dal perimetro


più esteso


e senza


tetti di spesa


nella bozza


della


manovra


Marco Mobili


Giovanni Parente


ROMA


E stretta fu. Nonostante i tanti an-


nunci delle forze politiche di gover-


no di voler evitare l’introduzione


dei vincoli messi nero su bianco dal


Dpb (documento programmatico di


bilancio) inviato a Bruxelles, l’ulti-


ma bozza del Ddl di Bilancio con-


ferma i paletti al regime forfettario


per le partite Iva fino a mila euro:


esclusione dalla flat tax per chi ero-


ga compensi ad addetti e collabora-


tori superiori a mila euro lordi


all’anno e per chi, oltre all’attività


autonoma o imprenditoriale, per-


cepisce anche un reddito da lavoro


dipendente o da pensione superio-


re a mila euro. Non scatterà, in-


vece, l’obbligo di fatturazione elet-


tronica, come inizialmente ipotiz-


zato per restringere la platea del re-


gime fiscale agevolato, ma si


prevede un meccanismo premiale


per chi tra i forfettari sceglierà l’e-


fattura per tutte le cessioni di beni


o prestazioni di servizi effettuati. In


questo caso, infatti, la bozza di ma-


novra garantisce il “taglio” di un


anno dei termini a disposizione del


Fisco per effettuare accertamenti:


in pratica il tempo a disposizione


dell’amministrazione finanziaria


passerebbe dai  ordinari ai  anni


successivi alla presentazione della


dichiarazione.


No al tetto sui beni strumentali


Il solo paletto che la politica (per


ora) ha deciso di non introdurre è


quello relativo ai beni strumentali.


Quindi massima libertà anche nel


 per chi tra i forfettari decide


di effettuare investimenti per la


propria attività. Del resto, il vincolo


era stato rimosso dalla legge di Bi-


lancio dello scorso anno, prima


della quale le partite Iva nel regime
a tassazione ridotta non potevano

effettuare acquisti in beni capitali


per più di mila euro all’anno. Co-
sì come appena un anno fa governo

e maggioranza all’epoca giallover-


de, oltre ad aumentare per tutti il
tetto di ricavi o compensi a mila

euro, avevano eliminato sia i vin-


coli su addetti e collaboratori (con
una parziale correzione in corsa

nel decreto Crescita della scorsa


primavera che ha introdotto l’ob-
bligo di ritenuta) sia quelli sugli al-

tri redditi percepiti.


Il calcolo delle agevolazioni


Rischia, invece, di non essere di po-


co conto la precisazione contenuta
nella bozza di manovra, secondo la

quale il reddito assoggettato al re-


gime forfettario va considerato in
tutti quei casi in cui le norme in vi-

gore facciano riferimento al pos-


sesso di requisiti reddituali per il ri-
conoscimento di agevolazioni tri-

butarie e non solo. Quindi, di fatto,


il reddito assoggettato a regime
forfettario sarà considerato anche

nel calcolo dell’Isee.


Addio alla flat tax al 20%


Altra conferma, in questo caso


piuttosto scontata visto quali erano
state le indicazioni di tutta la mag-

gioranza, per lo stop al regime ana-


litico con flat tax al % in questo
caso per le partite da . a

mila euro che sarebbe dovuto
scattare dal ° gennaio . La mi-

sura, introdotta anche in questo ca-


so su iniziativa della Lega lo scorso
anno, doveva prima passare dal-

l’autorizzazione della commissio-


ne Ue. Un via libera che, però, a
Bruxelles non è mai stato chiesto in

tutti i mesi precedenti dal governo


gialloverde, come ha ricordato an-
che il viceministro all’Economia

Antonio Misiani (Pd).


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Forfettari, meno accertamenti


per chi fa solo fatture elettroniche


IL PACCHETTO «VERDE»


Green bond e garanzia statale


sugli investimenti per l’ambiente


Si parte con  milioni


per il . Copertura anche


su interventi dei condomìni


Carmine Fotina


Gianni Trovati


Saranno anche i Green bond a fi-
nanziare i progetti del New Deal

verde su cui punta la manovra. Ma


questi titoli di Stato potranno anche
uscire dai confini del Green New

Deal propriamente detto, e dotato


di  milioni per il ,  per il
 e , miliardi per i due anni

successivi; e dedicarsi più in gene-


rale al finanziamento dei program-
mi di spesa per il contrasto ai cam-

biamenti climatici, la riconversione


energetica, l’economia circolare e la
coesione sociale e territoriale.

Un ventaglio di obiettivi come


questo è ampio, e potenzialmente
indeterminato. Ma la disciplina dei

Green bond inserita nelle ultime


bozze della legge di bilancio prova


a tracciare binari precisi. Un comi-


tato interministeriale, coordinato
dal Mef, dovrà raccogliere e pubbli-

care i dati sull’impatto previsto per


i diversi interventi finanziati, e il
loro effetto potrà essere certificato

da professionisti indipendenti. An-


che per attrarre gli investitori, in-
somma, si prova a puntare sulla

trasparenza e la definizione pun-


tuale di obiettivi e risultati dei pro-
grammi di investimento accompa-

gnati dalle emissioni «verdi».


Oltre al capitolo Green bond, il
programma di investimenti “verdi”

che ha in mente il governo prevede


che il ministero dell’Economia pos-
sa garantire, fino all’%, program-

mi di investimento, anche in parte-


nariato pubblico-privato, legati a
decarbonizzazione, economia cir-

colare, rigenerazione urbana, turi-


smo sostenibile, mitigazione dei ri-
schi climatici. Non solo, a valere

sulle stesse risorse, il Mef potrà in-


tervenire attraverso la partecipa-


zione indiretta in capitale di rischio


o di debito, anche di natura subor-
dinata. Ci sono poi ulteriori canali

di finanziamento. A valere sul Fon-


do rotativo per il sostegno agli inve-
stimenti in ricerca (della Cdp) – per

 milioni nel ,  milioni nel


 e  milioni per ciascuno degli
anni  e  – potrà essere

concesso un contributo a fondo


perduto per spese di investimento
fino a una quota massima del  per

cento. Prevista anche la possibilità


di finanziare gli interventi per l’au-
toimprenditorialità, se orientati a

progetti verdi, con fondi europei.
Al via anche la garanzia statale,

fino al % della quota capitale di


finanziamenti, anche chirografari,
ai condomìni per interventi di ri-

strutturazione per accrescimento


dell’efficienza energetica (stanziati
 milioni per il  e  milioni

per annui fino al ).


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IL FORFAIT
La manovra 2020
cancella il secondo
step della flat tax: il
20% oltre 65mila
euro di ricavi e fino a
100mila

REGIMI AGEVOLATI


Riduzione di un anno


dei termini di controllo


con la scelta dell’e-fattura


Tetto a mila euro


per chi percepisce anche


redditi da lavoro o pensione


Flat tax


PAROLA CHIAVE


Tassa piatta


Imposta la cui aliquota resta


costante al variare dell’imponibile. I
vantaggi della flat tax vanno

ricercati essenzialmente nella


semplicità e nella riduzione
dell’evasione fiscale.

QUOTIDIANO


DEL FISCO


L’INTERPELLO


Il car pooling esterno


non fa reddito di lavoro


Il servizio aziendale di car pooling
reso attraverso una piattaforma

terza non genera reddito di lavoro


in capo ai dipendenti che ne
usufruiscono; i costi sostenuti per

offrire tale servizio sono deducibili


per la società committente nei limiti
del  per mille; i passaggi di denaro

tra il driver ed i riders a titolo di


rimborso spese di viaggio non sono
tassati ai fini dell'Iva.

Queste sono le principali


precisazioni sul piano fiscale che


l'agenzia delle Entrate, con la


risposta ad interpello n.  di ieri,
ha fornito ai contribuenti in

riferimento alla nuova tipologia di


trasporto in rapida diffusione negli
ultimi anni.

Il car pooling è un sistema di


trasporto non professionale basato
sull'uso condiviso di veicoli tra più

persone che devono percorrere un


itinerario comune, dividendo le
spese di viaggio ma senza che sia

previsto alcun tipo di corrispettivo


per la prestazione di trasporto.
Nel caso oggetto dell’interpello è lo

stesso datore di lavoro (società


committente) a mettere a
disposizione della generalità dei

propri dipendenti, attraverso una
piattaforma informatica gestita da

un terzo, il servizio in questione con


l'obiettivo di ridurre i costi sociali ed


individuali di trasporto.


In primo luogo, le Entrate


sottolineano che le utilità in natura
percepite dai dipendenti della

società cliente dal servizio di car


pooling aziendale non
costituiscono reddito imponibile

del lavoratore. La messa a


disposizione della piattaforma
informatica, il cui utilizzo è lasciato

alla volontà dei dipendenti, rientra


nell'«utilizzazione delle opere e dei
servizi riconosciuti dal datore di

lavoro volontariamente» (articolo
, comma , lett. f), Tuir) e pertanto

rientra nelle ipotesi di irrilevanza


reddituale relative al lavoro
dipendente.

— Anna Abagnale


— Benedetto Santacroce
Il testo integrale dell’articolo su:

quotidianofisco.ilsole24ore.com


© RIPRODUZIONE RISERVATA

QdF

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