Il Sole 24 Ore Venerdì 1 Novembre 2019 5
Conti pubblici Primo Piano
Ancora stagnazione
Il Pil si ferma a +0,1%
nel terzo trimestre
La stima Istat. Italia indietro di un punto rispetto all’Eurozona
Aumento del valore aggiunto di industria e servizi, contributo
positivo dalla domanda interna. Crescita acquisita allo ,%
Davide Colombo
ROMA
La stagnazione è proseguita anche nei
tre mesi estivi, quando il prodotto in-
terno è cresciuto appena di un deci-
male rispetto alla primavera e dello
,% in termini tendenziali. Nella sti-
ma flash diffusa ieri dall’Istat ora la
crescita acquisita per l’anno sale dallo
, allo ,%. Il passo dell’economia
nazionale rispetto all’Eurozona resta
indietro di un punto. Eurostat ha in-
fatti comunicato che nel terzo trime-
stre il Pil tendenziale dell’Ue- ha re-
gistrato una crescita dell’,% e del-
l’,% nella Ue a . In Spagna la cre-
scita congiunturale del trimestre
estivo è stata dello ,%, come quello
della Francia. Tra due settimane co-
nosceremo il dato tedesco che per la
maggioranza dei previsori dovrebbe
essere vicino allo zero.
Ieri Bankitalia ha diffuso l’-coin di
ottobre, che ha segnato un nuovo calo
a , da , in settembre, confer-
mando la tendenza in atto da un anno.
La stima sintetica del quadro con-
giunturale corrente nell’area dell’eu-
ro, come noto, fornisce una indicazio-
ne in termini di tasso di crescita tri-
mestrale del Pil depurato dalle com-
ponenti più erratiche (stagionalità,
errori di misura e volatilità di breve
periodo). L’andamento dell’indicato-
re - si legge nella nota Bankitalia-Cepr
- risente in particolare «della debolez-
za dell’attività manifatturiera e del
conseguente pessimismo delle im-
prese del settore».
Tornando a Istat, sulla base dei dati
raccolti fino a ieri per la stima prelimi-
nare, dietro il +,% congiunturale del
terzo trimestre c’è un lieve aumento
del valore aggiunto dell’industria e
dei servizi e un calo del comparto
agricolo.
La domanda interna, al netto delle
scorte, avrebbe a sua volta dato un
contributo positivo, mentre la do-
manda estera netta avrebbe pesato in
negativo. Il dato è in linea con quello
dei principali previsori (da ultimo
UpBilancio) e aggiorna la serie di tri-
mestri di sostanziale stagnazione:
ora sono sette consecutivi e com-
prendono pure la “recessione tecni-
ca” dei due trimestri centrali dell’an-
no scorso. La lunga marcia di uscita
dagli effetti della doppia crisi non è
dunque finita, visto che il Pil resta del
,% al di sotto del picco pre-crisi
. E la stagnazione nazionale sen-
za fine si accompagna con tassi di in-
flazione ai minimi dal . Il dato
provvisorio di ottobre (+,%) è in li-
nea con quello di settembre. Due le
tendenze, evidenziate, dall’Istat. Da
una parte la flessione dei prezzi dei
beni energetici regolamentati (luce e
gas); dall’altra i rincari sul fronte dei
servizi per i trasporti (soprattutto ae-
rei). Per l’Istat nel complesso ottobre
conferma «il quadro debole dell’in-
flazione in Italia».
La terza “Indagine sulle aspettative
di inflazione e crescita” di Bankitalia,
pubblicata a metà ottobre, riferiva di
un crollo delle aspettative di inflazio-
ne da parte delle imprese, con prezzi
al consumo ora visti in crescita appe-
na dello ,% nei prossimi sei mesi e
dello ,% su un orizzonte annuale.
«La crescita dell’economia italiana si
è fermata a inizio e, secondo
quanto suggeriscono tutti gli indica-
tori, non registrerà segnali di ripresa
almeno sino a fine anno. Anche le pro-
spettive del restano molto incer-
te» riferiva Ref. nella sua analisi con-
giunturale pubblicata lunedì.
Il governo, vale ricordarlo, alla luce
di una manovra che dovrebbe deter-
minare un impulso positivo netto di
due decimali sia nel sia nel ,
prevede attualmente un Pil program-
matico in crescita, in termini reali,
dello ,% per l’anno prossimo e del-
l’% per il . Il tasso d’inflazione
programmato (FOI esclusi i tabacchi)
per il è pari allo , per cento
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I DATI ISTAT SULL’OCCUPAZIONE
In tre mesi -60mila occupati
Continua la frenata del lavoro
la Germania, tra i primi a livello inter-
nazionale, stabile al ,% di disoccupa-
zione tra gli under grazie al sistema
di formazione duale, che qui da noi in-
vece si sta smontando. La media Ue è
del ,% (,% nell’area Euro).
Ad essere in difficoltà, in Italia, è an-
che la fascia d’età centrale della forza
lavoro, vale a dire i -enni che sul
mese hanno perso mila occupati,
sull’anno addirittura mila. Su co-
storo pesano, come su tutto il mercato
del lavoro, le difficoltà della nostra eco-
nomia; ma anche crisi aziendali ancora
aperte, e nuove in arrivo, come testi-
monia il boom di ore richieste di cassa
integrazione straordinaria soprattutto
nell’industria e nell’edilizia. Peraltro,
gli oltre tavoli di crisi aperti al Mise
sono ancora tutti lì, e ciò costringe il
ministero del Lavoro a rifinanziare, or-
mai di mese in mese, gli ammortizza-
tori sociali visto il mancato decollo del-
le politiche attive.
A settembre si sono conteggiati
mila disoccupati in più, a fronte di
un calo degli inattivi di mila unità: su
questi numeri potrebbe aver avuto un
impatto il reddito di cittadinanza visto
che a settembre è iniziata la fase di atti-
vazione nei centri per l’impiego da par-
te dei primi beneficiari “occupabili”.
Sull’anno, rispetto cioè a settembre
, il mercato del lavoro ha mostra-
to luci e ombre. L’occupazione è in
crescita di mila unità: i dipendenti
permanenti sono saliti di mila,
complici le trasformazioni legate al
decreto dignità che hanno caratteriz-
zato la fine del e i primissimi me-
si del (anticipando assunzioni
che comunque in larga parte si sareb-
bero realizzate). Gli indipendenti oc-
cupati, invece, sono mila in meno,
i lavoratori a termine sono rimasti so-
stanzialmente stabili (+mila), a cau-
sa dei freni normativi e dei maggior
costi introdotti dal Dl . «I segnali di
rallentamento si vedono – sottolinea
l’economista Pd, Marco Leonardi –.
Dobbiamo riflettere su alcuni freni
normativi, e rilanciare subito crescita
e investimenti».
Per il vice presidente di Confindu-
stria per il lavoro e le relazioni indu-
striali, Maurizio Stirpe, «i numeri sul-
l’occupazione sono coerenti con l’at-
tuale livello di stagnazione della nostra
economia. Dobbiamo quindi agire, e in
fretta, mettendo in campo politiche
adeguate che spingano la crescita, con-
trastino efficacemente la disoccupa-
zione e rilancino gli investimenti, pub-
blici e privati».
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Stirpe (Confindustria): subito
politiche per la crescita
e rilancio degli investimenti
CONFINDUSTRIA
Boccia: «Nella manovra criticità
e troppe tasse per le imprese»
Nicoletta Picchio
Dal nostro inviato
BOLZANO
«Avevamo sempre detto di non avere
grandi aspettative sulla manovra, per-
ché non ci sono risorse elevate dato il
livello del debito pubblico. Ma non ci
saremmo aspettati che alcune catego-
rie venissero penalizzate». Per Vin-
cenzo Boccia la legge di bilancio «è ti-
mida» e contiene «molti punti di criti-
cità che abbiamo segnalato e stiamo
segnalando ogni giorno».
Confindustria li farà presente, ha
detto il presidente Boccia, in occasione
dell’audizione in Parlamento. Nell’at-
tesa insiste nel sottolineare ciò che
non va, dalla plastica tax alla sugar tax
a come è stato affrontato il tema del-
l’evasione fiscale.
«Il nostro auspicio è che prevalga il
buonsenso – ha continuato Boccia
parlando ieri a margine del Forum
economico tra Confindustria e Bdi (in-
dustriali tedeschi) che si è tenuto a
Bolzano – e che quindi, prevalendo il
buonsenso, non si faccia nel paese ciò
che accade di solito: si afferma di fare
una politica economica espansiva e
poi si tassano le imprese perché non
votano». E a chi chiedeva se auspicas-
se modifiche al testo ha risposto: «Le
criticità sono chiare, cercheremo di far
capire al governo, ai singoli ministri e
al Parlamento gli effetti che ci potran-
no essere sull’economia reale». La po-
sizione di Confindustria, ha voluto
sottolineare Boccia, è sempre stata di
«grande responsabilità, sia con questo
che con il precedente governo». Non ci
si attendeva molto, vista la scarsità di
risorse, «ma non ci saremmo aspettati
che alcune categorie venissero pena-
lizzate. Non è stata aumentata l’Iva ma
sono state aumentate le tasse su alcu-
ne categorie in modo rilevante». Con-
findustria, ha detto Boccia, ha apprez-
zato il non aumento dell’Iva e il fatto
che sia stato mantenuto l’impianto di
Industria ..
Ma non vanno bene la plastic tax, la
sugar tax, l’aumento delle tasse sulle
auto aziendali: «Caricare un settore
come quello della plastica di miliardi
di tassazione è un’imposizione rile-
vante su un settore di nicchia che po-
trebbe avere effetti non positivi sul-
l’economia reale». Inoltre, è il pensie-
ro del presidente di Confindustria, si
tassano i prodotti e non i comporta-
menti. Inoltre lo preoccupa come è
stato affrontato il problema dell’eva-
sione: «Mette non poche ansie ad un
certo mondo. Premesso che noi siamo
contro l’evasione e che a sentenze de-
finitive si possono anche aumentare
le pene, occorre buonsenso e pragma-
tismo. Bisogna stare attenti a mante-
nere la certezza del diritto», ha spie-
gato Boccia.
Per il presidente di Confindustria
per reagire alla situazione economica
di difficoltà occorre spingere sulla ri-
partenza delle infrastrutture. Ci sono
opere già finanziate che potrebbero
partire immediatamente, circa mi-
liardi di cantieri oltre i milioni di
euro. Un’azione da realizzare anche
nella Ue: si potrebbe realizzare un pia-
no di infrastrutture transeuropeo da
miliardi, la cui ricaduta sull’Italia
potrebbe essere di miliardi. Un
modo per rilanciare la crescita e creare
lavoro, è che, ha ribadito ieri, la priori-
tà del paese.
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«Cerchermo di fare capire
a governo e Parlamento gli
effetti sull’economia reale»
Pil, var. % congiunturali e tendenziali.
Anno di riferimento 2015, dati trimestrali
L’ANDAMENTO
Pil terzo trimestre 2019.
Variazioni percentuali annue
CONFRONTO CON L'EUROPA
1,
Ue 28
1,
0,
Eurozona Italia
2015 2016 2017 2018 2019
1,
0,
0
0,
0,
0,
0
-0,
1,
0,
1,
0
-0,
Fonte: Istat
VAR. CONGIUNTURALE (scala sx) VAR. TENDENZIALE (scala dx)
La dinamica del Pil
28,7%
Disoccupazione giovanile
A settembre il tasso di
under25 in cerca di lavoro
torna a salire
Reagire
alla situa-
zione eco-
nomica di
difficoltà
spingendo
sulla ripar-
tenza delle
infrastrut-
ture
Vincenzo
Boccia. «Il nostro
auspicio è che,
prevalendo il
buon senso, non
si faccia in questo
Paese quello che
accade di solito:
che si finisce per
tassare le
imprese perché
non votano»
Giorgio Pogliotti
Claudio Tucci
Continua la frenata del lavoro. A set-
tembre, rispetto ad agosto, l’occupa-
zione si è contratta di mila unità, e
a scendere, per la prima volta in ma-
niera consistente, sono stati soprat-
tutto i rapporti a tempo indetermina-
to, -mila posizioni, oltre agli auto-
nomi. Il trend negativo dura ormai da
luglio: negli ultimi tre mesi infatti gli
occupati sono scesi di mila unità. A
tornare su è stata anche la disoccupa-
zione, che, sempre a settembre, ha
sfiorato la soglia psicologica del %,
attestandosi al , per cento. Peggio
dell’Italia, nel confronto internazio-
nale, fanno solo la Spagna e la Grecia,
a fronte di un tasso di disoccupazione
nella media Ue stabile al , per cento
(,% nell’area Euro).
I dati diffusi ieri da Istat ed Eurostat
fotografano un mercato del lavoro ita-
liano che si sta allineando ad una cre-
scita fiacca, dopo i primi mesi dell’an-
no un po’ più vivaci. Come evidenziato
anche dall’ultima nota del Centro Studi
Confindustria. A settembre è tornato a
salire anche il tasso di disoccupazione
giovanile, che ha raggiunto il ,%; un
valore distante anni luce da paesi come
MANOVRA 2020
Per gli industriali
tra i nodi della
manovra ci sono
tassa sulla
plastica, sugar tax
e la questione
evasione