L\'Espresso - 20.10.2019

(Steven Felgate) #1
Prima Pagina Il commento

di BRUNO MANFELLOTTO

S


tatuisce Santa Romana Chiesa
che il processo di beatiicazio-
ne non possa iniziare prima di
cinque anni dalla morte dell’e-
letto/a. Tale processo, poi, è general-
mente lungo e complesso ed esige
prove documentali che testimonino
la specchiata rettitudine di vita del
servo di dio, eventuali miracoli annes-
si. In politica, divenuta ormai così vo-
latile e leggera, si può assistere invece
a svolte rapide e apparentemente in-
spiegabili in virtù delle quali inisco-
no santiicati personaggi ino a poco
prima messi all’inferno.

Il caso di scuola è quello di Giu-
seppe Conte che, oplà, s’è mutato da
avvocato del popolo della stagione
gialloverde a garante della nuova
alleanza giallorossa. Così, colui che
per il Pd era il premier che aveva
consentito a Di Maio e a Salvini di
fare tutto ciò che volevano, è diven-
tato d’emblée il più solido punto di
riferimento della governance dem.
Specie da quando è scoppiato l’af-
faire Russiagate e “Giuseppi”, prima
considerato grande amico dall’amico
americano e poi da questi congelato,
è stato messo sotto accusa da mezzo
Parlamento e pure dentro la sua stes-
sa maggioranza. Qui poi la santiica-
zione, partita sommessamente in ca-
sa Pd, si è allargata quando in gioco

è entrato pure Massimo D’Alema che,
solitamente acido, ha invece difeso
Conte e sminuito tutta la faccenda di
intrusioni e hacker.

In politica, però, come nelle leggi
della dinamica, a ogni azione corri-
sponde una reazione. In questo senso
il segretario del Pd Nicola Zingaretti
deve stare molto attento visto che


  • informano i retroscena - il suo par-
    tner di governo, Luigi Di Maio, non
    considera Conte proprio il primo dei
    suoi amici, pensa anzi che gli abbia
    soiato il posto a Palazzo Chigi e che
    studi per diventare lui l’unico vero
    leader dei Cinque Stelle. Pare che a
    mettere quotidianamente zizzania
    in materia sia Matteo Renzi che se n’è
    appena andato via dal Pd per avere
    mano libera. Capito?


Ma Zingaretti non può rischiare
incidenti di percorso proprio ora che
l’ombra di Itaia Viva gli complica la vi-
ta, e proprio ora che sta convincendo
Di Maio a fare due importanti passi
avanti: prima un patto per le elezioni
regionali allo scopo di fermare la va-
langa Salvini; e poi la trasformazione
del contratto di governo in un’allean-
za più solida e duratura. Magari per
sempre. E così si materializza la se-
conda sorprendente beatiicazione:
quella di Virginia Raggi.

La sindaca di Roma, cui si devono
l’amministrazione più scombinata dal
dopoguerra - una ventina di assessori
e dirigenti rimossi in tre anni senza al-
cun risultato visibile - e lo stato coma-
toso della Capitale, immobile e som-
mersa dalla monnezza, è stata eletta
pedina insostituibile delle magniiche
sorti giallorosse. Virginia non si tocca,
ripete Zingaretti, anzi può essere lei
a mediare perché più stretto diventi
l’abbraccio demogrillino, convincen-
do cioè i Cinque Stelle più riottosi a fa-
vorire l’ingresso di due loro assessori
nel governo della Regione Lazio. Non
solo per blindare la maggioranza della
giunta presieduta dallo stesso Zinga-
retti, ma per compensare gli accordi
elettorali in Umbria ed Emilia Roma-
gna (e l’anno prossimo c’è la Toscana),
tradizionale cintura rossa a rischio.

E qui la faccenda si fa ancora più
delicata. L’idea di una Beata Virgi-
nia ha fatto andare su tutte le furie
un consistente pezzo di Pd romano,
ma soprattutto la pattuglia renziana
(Roberto Giachetti, battuto tre anni
fa nella corsa al Campidoglio, si era
già dimesso dal consiglio comuna-
le proprio per questo) che non solo
non difende la Raggi, ma osteggia
qualunque accordo con il M5S che
non sia temporaneo, strumentale e
ridotto a questa legislatura. Anzi di
questa diversità di opinioni su una
questione chiave per il centrosinistra
di oggi e di domani, il caso Raggi sta
diventando il simbolo, da una parte e
dall’altra. Con il rischio che proprio su
questo tutto sia rimesso in discussio-
ne. Adesso o più avanti. Che pasticcio.
Beato chi ci capisce. Q

San Nicola fa risorgere

la Beata Virginia

ROMA È IN COMA. MA IL SINDACO

NON SI TOCCA, DICE ZINGARETTI

PER SALVARE LA MAGGIORANZA
Free download pdf