Il Sole 24 Ore Venerdì 25 Ottobre 2019 9
Economia
Imprese
PANORAMA
Tra poche settimane la Corte permanente di arbitrato del-
l’Aia si esprimerà su una vicenda dei due fucilieri della Ma-
rina militare. Le udienze si sono tenute all’Aia, dove la Cor-
te ha sede, ma d’ora in poi potrebbero tenersi anche a Fi-
renze. La Camera di commercio del capoluogo toscano,
infatti, è diventata una delle sedi distaccate della Corte per-
manente di arbitrato, grazie a un accordo firmato nel .
C’è voluto un anno e mezzo per rendere
operativa l’intesa, ma ora finalmente si parte.
L’accordo con Firenze non porterà solo pre-
stigio. La speranza è che porti anche indotto,
fatto dai servizi che la Camera di commercio
è pronta ad offrire ai litiganti forte dell’espe-
rienza accumulata nel campo delle media-
zioni internazionali: interpretariato, servizi
tecnico-giuridici e di segreteria. La speranza,
soprattutto, è che la città toscana ospiti le
udienze degli arbitrati internazionali sui be-
ni culturali e sul patrimonio artistico. «Firen-
ze potrebbe risultare interessante anche per le controver-
sie in cui non è coinvolta l'Italia - spiega Chiara Tondini,
avvocato della Camera di commercio fiorentina - perché
è più facile che le parti scelgano una sede neutrale e como-
da dal punto di vista logistico».
—Si.Pi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha una storia antica l’ex Padiglione della Fiera di
Milano, costruito nel , più noto come Palazzo dello
Sport. Di proprietà del Comune di Milano, simbolo del
Liberty, verrà venduto all’asta partendo da una base
di , milioni. La società Citylife spa lo ha
ristrutturato investendo milioni, rispet-
tando i canoni estetici dell’epoca che oggi
fanno da contrappunto ai tre grattacieli
vicini. Ora è pronto per una seconda vita,
con i suoi metri quadrati, costituiti
da un piano interrato, un piano terra e
due livelli di ballatoio, che un tempo fun-
gevano da tribune.
Rimane il vincolo della sovrintendenza
dei Beni culturali e la richiesta di Palazzo
Marino: l’utilizzo del Palazzo dello Sport
dovrà avere finalità culturali o sportive o
museali. Il privato che arriverà potrà uti-
lizzare per fini commerciali solo .
metri quadrati, anche per poter favorire l’equilibrio di
un possibile piano di investimenti, ma non oltre. Luogo
e storia dovranno essere rispettati. Per questo ci si
aspetta che a partecipare all’asta siano anche soggetti
come le fondazioni. Ecco come si svolgerà l’asta. Le
domande possono essere inviate fino al dicembre.
—S.Mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PADIGLIONE 3 DELLA FIERA
Milano mette all’asta
il Palazzo dello Sport
CORTE PERMANENTE DELL’AIA
A Firenze gli arbitrati
sui beni culturali
Auto, la crisi del diesel colpisce
240 aziende e 25mila dipendenti
INDUSTRIA
La debolezza del mercato
coinvolge molte imprese
della componentistica
Il % delle imprese
non è coinvolto nei nuovi
powertrain elettrici e ibridi
Filomena Greco
TORINO
Nella fabbrica Fiat Chrysler di Pratola
Serra nel primo semestre del so-
no stati prodotti mila motori die-
sel, il % in meno rispetto allo stesso
periodo del . Si correrà ai ripari
nel , visto che allo stabilimento
campano è stata assegnata la produ-
zione di una nuova gamma di diesel
EuroD, da montare sul Ducato. Ma
questa vicenda industriale è emble-
matica di quanto l’automotive italia-
no sia esposto al rischio del calo – di
mercato e produttivo – che sta inve-
stendo i motori diesel. Di aziende co-
me la Mahle, che in Italia ha annuncia-
to la chiusura dei due stabilimenti in
Piemonte specializzati sulla produ-
zione di pistoni per i motori diesel,
potrebbero essercene altre.
La filiera italiana di componentisti
che lavorano al diesel è complessa, va
dalle fonderie, dove si realizzano le
parti principali del motore, fino ai
produttori di singoli componenti
(valvole, filtri, ecc.): secondo l’Osser-
vatorio sulla componentistica auto
parliamo di oltre imprese e alme-
no mila addetti, numero che sale a
mila se si considera l’indotto allar-
gato, in media un lavoratore su tre
dell’intero settore come stima l’Anfia.
La metà di loro, circa mila persone,
lavora sui motori diesel, uno dei pro-
dotti di punta storicamente dell’auto-
motive italiano grazie alle competen-
ze nel common rail. «Siamo davanti a
una transizione industriale comples-
sa e articolata – sottolinea Marco Stel-
la, presidente del Gruppo Componen-
ti di Anfia – e il fatto che non la si guidi
può portare a conseguenze gravi dal
punto di vista sociale». La demoniz-
zazione del diesel, «oltre a creare con-
fusione sul mercato, ha indebolito ul-
teriormente una domanda già debole
- aggiunge Stella – e questa incertez-
za spinge molti a puntare sulle razio-
nalizzazioni produttive». Il tavolo
sull’auto aperto venerdì scorso al Mise
diventa più che mai necessario: «Ab-
biamo fatto una serie di proposte –
conclude Stella – a sostegno della
transizione tecnologica e industriale,
servono politiche sull’offerta per so-
stenere l’attività dei privati nella ricer-
ca industriale e strumenti per la ricon-
versione, a cominciare da formazione
e riqualificazione».
Dal a oggi il mercato europeo
delle auto diesel è diminuito dal ,%
al ,% (), per arrivare al ,%
del primo semestre . Sono cre-
sciute le auto a benzina sfiorando
quasi il % del mercato mentre la fa-
miglia delle elettriche e delle ibride è
al ,. Al ridimensionamento del die-
sel molti componentisti stanno rea-
gendo diversificando le produzioni e
allargando le proprie competenze alle
nuove motorizzazioni. Non senza ri-
tardi – il % dei componentisti se-
condo lo studio realizzato dall’Osser-
vatorio sulla componentistica auto
non ha partecipato ad alcun progetto
di sviluppo nel comparto dei nuovi
powertrain (elettrici o ibridi) – e diffi-
coltà come dimostra il caso della Mah-
le. Che purtoppo non è isolato.
A sentire i sindacati, va avanti da
anni la vertenza per lo stabilimento
Bosch di Bari: circa mila addetti e una
specializzazione produttiva sui com-
ponenti per motori common rail. «I
volumi sono in continuo calo – spiega
Gianluca Ficco della Uilm – e la diversi-
ficazione della produzione su cui la
proprietà si è impegnata procede in
maniera timida, tanto che i lavoratori
sono da mesi con i contratti di solida-
rietà». Desta inoltre preoccupazione
anche la situazione del polo motori di
Cnh Industrial a Foggia, dove si pro-
ducono diesel per commerciali e mez-
zi industriali. In questo caso la preoc-
cupazione nasce a seguito dalla deci-
sione di Fca di produrre in casa i moto-
ri per il Ducato invece di acquisirli dalla
“sorella” Cnh Industrial. «Oggi è in
programma un incontro al Mise per il
plant di Pratola Serra – ricorda Miche-
le De Palma della Fiom – mentre nello
stabilimento Fpt di Foggia, secondo il
piano di riorganizzazione presentato
da Cnh Industrial, le produzioni asse-
gnate saturerebbe il % della capacità
produttiva, il problema dunque resta».
De Palma parla di uno tsumani sul-
l’ecosistema dell’auto, «abbiamo se-
gnali negativi a partire dalle fonderie
di Padova specializzate sull’automoti-
ve per arrivare a l caso della Mahle e
alla cassa integrazione alla Magneti
Marelli, a cui mancano commesse in-
dustriali in Italia sull’ibrido».
In media l’Italia esporta motori per
un valore complessivo pari a oltre
miliardi, il % delle esportazioni della
componentistica auto. La Germania è
il primo mercato estero, qui il calo del-
la produzione di auto è stimato que-
st’anno a quota %. «In questa fase i
legami dei componentisti italiani con
la Germania rappresentano uno
svantaggio» spiega Andrea Stocchetti
dell’Università Ca’ Foscari. Pesa inol-
tre il ritardo industriale della filiera
sull’ibrido, una tecnologia che, secon-
do Stocchetti, potrebbe colmare il gap
industriale collegato ai minori volumi
del diesel, così come lo sviluppo di
progetti a favore della mobilità elettri-
ca anche nel trasporto pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da oggi il Policlinico di Milano
mette in vendita il suo riso,
autoprodotto nei suoi terreni
del Parco Sud di Milano, per
finanziare la ricerca medica
—a pagina
Il progetto
Il Policlinico
di Milano
vende riso
per la ricerca
La radiografia in tempo reale
per avere indicazioni su età,
provenienza e preferenze
di acquisto: così a Bologna
nasce la prima smart city
della moda in Europa
Fast fashion
Al Centergross
la mappa
digitale
dei buyer
- La svolta digitale e le
innovazioni del polo bolognese
http://www.ilsole24ore.com/moda
Distretto fashion.
Due terzi dei negozi
vendono abbigliamento
IL SETTORE
Indotto powertrain
Si stima che i lavoratori
dell’automotive impegnati nella
lavorazione sui motori – diesel e
benzina – siano 50mila, almeno la
metà dei quali sulle
motorizzazioni a gasolio. Il caso
della tedesca Mahle, che ha
annunciato la chiusura di due
stabilimenti in Italia con 450
addetti, ha messo in primo piano
i rischi industriali, per le filiere
italiane, derivanti dalla
contrazione di mercato dei
modelli diesel
Il mercato dal 2015 a oggi
Nel 2015, anno dello scandalo
Dieselgate, le motorizzazioni
diesel in Europa raggiungevano il
51,5% della quota di mercato, in
sostanza un’autovettura nuova
su due. Nel primo semestre del
2019 la percentuale è crollata al
31,5%. Le autovetture a benzina
sfiorano quasi il 60% delle
immatricolazioni mentre
elettriche e ibride raggiungono
quota 7,7%
Diventa
operativo
l’accordo
del 2018
sulle sedi
distaccate
della Corte
permanente
Torino, Abarth festeggia
i 70 anni del brand
SPORT E TECNOLOGIA
Una cerimonia a Torino per intitolare una via al fondatore della
Abarth, nel settantesimo anniversario del marchio. La città,
storicamente legata al brand di casa Fca, ha ricordato così Carlo
Abarth nell’anno in cui si festeggiano i 70 anni di vita dello
Scorpione. «Il 2018 è stato un anno di vendite record - ricorda Luca
Napolitano, responsabile Emea dei brand Fiat e Abarth per Fca – e
il 2019 sarà in linea. Un brand amato come dimostrano la nostra
community, che conta oltre 110mila fan e più di 70 club in Europa»,
Simbolo Liberty.
L’ex Padiglione 3
della Fiera
di Milano,
costruito nel 1923
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