44 Mercoledì23Ottobre2019 CorrieredellaSera
Eventi
Orizzonti
Laguida
Ilpremioaigiovani
nellagara
conquattrotemi
Fasci di luce puntati dallaTr iennale di Milano fin sui detriti in
orbita sopra le nostreteste. È SpaceWasteLabPerformance ,
l’installazione outdoor realizzata ieri intemporeale
dall’artistaDaanRoosegaarde incollaborazionecon l’Esa,
l’Agenzia SpazialeEuropea, in occasione del lancio di
Pulsee,compagnia di energia al 100% digitale di Axpo
Italia, che permette di fruire del servizio in modo
personalizzato,con grande semplicità di fruizione e la
garanzia di unconsumo sostenibile grazie a una
piattaforma accessibile e intuitiva econ la possibilità di
servizi checertificano l’origine dafonti rinnovabili della
propria energia. E la performance, in anteprima nazionale,
vuolefar riflettere sulcosiddetto spacewaste , vera e propria
discarica spazialecomposta da ben otto milioni di
chilogrammi di detriti, oltre che sull’inquinamento
luminoso.Fra i protagonisti della giornata anche cinquanta
giovani fra studenti universitari, startupper e talenti dei
settoritech, marketing, business ecomunicazione che,
nell’ambito della PulseeHack Hackathon, si sono sfidati su
quattrotemi cruciali: nuove idee e servizi; gamification per
L’analisi
Unadiscarica
chiamata
spazioceleste
L
o spazio intorno alla
Terra è sempre più
affollato e quindi
crescono le preoccupazioni
per l’aumentoconseguente
dei rischi per i satelliti in
attività.Rottami divaria
natura e dimensione, satelliti
spenti e fuoricontrollo
riempiono sempre più la
scena. In aggiunta l’avvento
imminente di gigantesche
costellazioni satellitaricome
la Starlink di Elon Musk,con
12 milaveicoli spaziali per
l’Internet planetaria, spinge a
sperimentare dei rimedi al
fine di evitarecostosi disastri
orbitali. L’Orbital Debris
Program Office delcentro
Johnson della Nasa a
Houston ha rilevato
attraverso la suarete di
ricognizione internazionale
l’esistenza di 23 milarottami
più grandi di 10centimetri
stimando che quelli di
minori dimensioni, tra uno e
10 centimetri, siano 500 mila.
Il numero sale ad oltrecento
milioni per le particelle
superiori al millimetro,
risultato di scontri acciden-
tali tra satelliti,come quello
avvenuto nelfebbraio 2009
tra l’americano attivo Iridium
per letelecomunicazionicon
un satellite Cosmos spento e
alla deriva. Ma ci sono anche
scoppi accidentali degli
ultimi stadi dei razzicausati
dairesti dei propellenti
rimasti nei serbatoi. Inoltre ci
sono le distruzioni di satelliti
per dimostrare nuove
capacità militari. L’ultima è
avvenuta nell’aprile scorso
quando l’India per
dimostrare di possedere
l’arma anti-satellite ha
distrutto il suo Microsat-R. Le
aree di maggior intensità dei
rottami sono fino a duemila
chilometri e già oltre i mille
chilometri i detritirestano in
circolazione per oltre un
secolo. Il rischio è poi
intensificato dalla presenza
dei satelliti fuori uso e
vaganti incontrollati.
Dall’inizio dell’era spaziale
sono stati lanciati 8400
satelliti, dei quali 5 mila sono
ancora in orbita.Peròquelli
ancora in attività nei diversi
campi, dallecomunicazioni
all’osservazione dellaTerra,
sono solo duemila. Ciò vuol
dire che ci sono tremila
veicoli spaziali fuoricontrollo
e potenzialmente pericolosi
che ci ruotano ogni giorno
sullatesta.Per questo anche
l’agenzia spaziale europea Esa
ha creato lo Space Debris
Office al fine ditenere sotto
controllo,con le altre agenzie
spaziali, l’evolversi della
situazione. In questi mesi,
intanto, si sta effettuando la
prima sperimentazione in
orbita di alcunetecnologie
imbarcate su un piccolo
satellite inglese percatturare
alcuni frammenti e aiutarne
l’eliminazione. Ma è solo un
primo passo, indispensabile
per trovare risposte sempre
più urgenti e garantire la
sicurezza. ©RIPRODUZIONERISERVATA
diGiovanniCaprara
Illancio
L’olandeseDaanRoosegaarde
hailluminatoconpotentifasci
diluceidetritispaziali.Puntando
cosìilditosuuninquinamento
oggipococonosciuto
FINOALCIELO
ARRIVALANUOVA ENERGIA DIPULSEE
EUNARTISTATRASFORMAMILANO
INUNA INSTALLAZIONE«COSMICA»
diBebaMarsano
H
a detto che il de-
sign èroba mor-
ta.Echeinuovi
maker devono
abbandonaregli
oggettiafavore
di progetti dalle ambizioni
extra large: passare dallacasa
alla società, all’ambiente. E ol-
treancora. Lui, DaanRoose-
gaarde (Nieuwkoop, 1979), ar-
tista innovatoretraipiù in-
fluenti del momento, ha guar-
dato alcosmo. E per il lancio
di Pulsee alla Triennale di Mi-
lano ha portato, perlaprima
volta in Italia, SpaceWaste
Lab, performanceitinerante
realizzata incollaborazione
conl’Esa, l’Agenzia spaziale
europea.Unprogettocapace
di trasformare in spettacolo e
daredignità d’arteallaforma
più occulta di inquinamento.
Quello delcosiddetto«space
waste»: oltre 8 milioni di chili
di detriti orbitali nella più in-
sospettabile delle discariche,
lo spazio. Frammenti erranti
(schegge di razzi e di satelliti
artificiali, sonde alla deriva,
oggetti abbandonati dagli
astronauti), di cui l’opera vi-
sualizza il passaggio intempo
reale sopra il nostrocielo at-
traverso potentissimi fasci di
raggi Led, puntatiauna di-
stanza daTerracompresa tra i
200 e i 20 mila chilometri.
«Ho visto per la primavolta
questo sciame di rifiuticelesti
un paio di anni faesono ri-
masto sbalordito dalla nostra
capacità di degradare paesag-
gi anche al di fuori dell’atmo-
sferaterrestre», dichiaraRoo-
segaarde, vincitore della Lon-
don Design Innovation Medal
nel 2016 e protagonista fino al
12 gennaio 2020 della mostra
PresencealGroninger Mu-
seum, una successione di pa-
esaggi oniriciconcui il pub-
blicoentra inconnessione
mentale ed emotiva, modifi-
candoliconlapropria stessa
presenza. «Horealizzatoin
quel preciso istanteche era
necessario ampliareiconfini
della riflessione sulla sosteni-
bilità ambientale, quindi la-
vorarealfiancodiagenzie
spaziali e aggiungere a questa
santa alleanza un inedito ele-
mentocreativo». Consapevo-
lezza che nell’artista olandese
matura altermine di una lun-
ga indagine sullerelazioni tra
uomo,habitat metropolitano
e tecnologia per ridisegnare il
mondo,confessa, erendere la
vita di nuovocomprensibile.
Unpensiero improntato al-
la schoonheid , parola olande-
se a metà strada tra «pulizia»
e«bellezza», checondensa
unconcetto alla base dei suoi
lavori più noti. Da Waterlicht ,
inondazione virtuale sulla
forzaterribileepoeticadel-
l’acqua, a SmartHighway ,
strade sostenibili doveluce,
energiaesegnaleticatrasfor-
mano in chiaveinterattiva
l’esperienza del movimento;
tra queste, la ciclabileVa n Go-
gh a Nuenen, lastricatacon 50
mila piastrine luminescenti a
energia solare e ispirata a quel
capolavoro che è Lanottestel-
lata per l’illusione di attraver-
sare in bicicletta un dipinto di
Va n Gogh.
«Programma ad ampio
spettro, SpaceWaste Lab non
intende limitarsi arendere vi-
sibile lo smog dell’universo,
ma, in una fase successiva,
ambisceacatturarelescorie
spaziali e,con la stampa 3D, a
trasformarle in oggetti dalla
seconda esistenza, meno di-
struttivadella precedente»,
aggiungeRoosegaarde. Che
ha già sperimentato qualcosa
di affine aPechino,con Smog
FreeProject ,incentratosu
unatorrecattura-smog in gra-
do di intrappolare le particel-
le inquinanti dicarbonio per
poi filtrarleetrasformarle in
bizzarrecollezioni di gioielli.
In Cina, un modo per sensi-
bilizzarelapopolazione,con
grande impattomediatico,
sul problema dell’ecososteni-
bilità nelPaese più inquinato
al mondo. Nelcaso di Space
Waste Lab un’idea ancora più
visionaria, per affrontare
un’emergenza globale finora
poco indagata e ancora meno
comunicata. «Viviamo su un
pianeta subissato di spazzatu-
ra. Naturale che l’attenzione
dei governi siconcentri dap-
prima sulle urgenze piùconti-
gueenon rinviabili—affer-
ma l’artista —. L’inquinamen-
to astrale non è unarealtàcosì
lontana da noicome può
sembrare, ma qualchecosa, al
contrario, che ci minaccia
molto da vicino». In che mo-
do? «Mettendoarischio, per
esempio, il nostrosistema di
telecomunicazioni, in quanto
capacedidanneggiarneisa-
telliticonconseguenteblack
out deicollegamenti».
©RIPRODUZIONERISERVATA+
Chiè
● Daan
Roosegaarde
(1979) è un
visionario
artista
olandese che
lavora su
progetti in cui si
mescolano
l’arte e la
tecnologia in
ambienti
urbani. Le sue
opere spaziano
da grandi torri
mangia-smog,
a dispositivi per
immagazzinare
l’energia
prodotta dai
ballerini nelle
discoteche, o
illuminare le
dighe senza
elettricità. Ha
lavorato al
progetto Smart
Highways ,
arterie viarie
intelligenti, in
grado di
adattarsi alle
situazioni di
traffico
Fasciluminosi
Daan
Roosegaarde
(Nieuwkoop,
1979), artista
innovatore
tra i più
influenti
del momento