di Elena Dusi
Dovunque ti volti, c’è un monitor
con un occhio rosso che ti guarda.
È la mappa del meteo in Italia e
l’occhio rosso è il ciclone: centra-
to sulla Liguria, si allunga fino a
Milano, allineato con il vento da
sud-ovest di libeccio. “Pioggia
molto forte” indica la legenda. «In
genere temporali così si esaurisco-
no in poche ore. La macchia inve-
ce è lì da ieri notte. Non va via» in-
dica con la mano Carlo Cacciama-
ni, meteorologo, responsabile del
Centro Funzionale Centrale della
Protezione Civile. Siamo “a casa
sua”, nella sala controllo che rac-
coglie i dati meteo di tutte le Re-
gioni, li mostra sui monitor e coor-
dina le allerte locali. «Negli ultimi
4 giorni ha fatto cadere un terzo
della pioggia di un anno» dice ri-
volgendosi all’occhio. Ha scatena-
to anche 20 mila fulmini solo nel-
la prima mattinata di ieri, con raf-
fiche a 120 chilometri all’ora.
La Liguria, la Regione più ferita
da questi nubifragi in passato, ha
comunque risposto all’allerta ros-
sa emanata ieri dalla Protezione
Civile. Lo fa notare Luigi D’Ange-
lo, coordinatore delle emergenze.
«Gli episodi recenti hanno inse-
gnato molto. Ieri le autorità locali
hanno chiuso le scuole. Monitora-
no ponti e sottopassi. Oltre a loro,
nella provincia di Genova, sono al
lavoro 60 nostri volontari che con-
trollano a vista il livello dei fiumi
e le zone a rischio frana. Se neces-
sario, rafforzano gli argini con sac-
chi di sabbia». Già diverse perso-
ne, grazie alle sentinelle sul terri-
torio, sono state evacuate. «Ma
per domani, sempre sul nord-ove-
st, è prevista un’altra perturbazio-
ne forte» avverte Cacciamani.
L’occhio non va via.
Che succede?
«È la prima botta dell’autunno, ed
è già forte. Abbiamo misurato
intensità di pioggia anche di 50
millimetri all’ora, che sono tanti. Il
maltempo batte sulla Liguria da
martedì scorso. E la perturbazione
in attenuazione oggi, domani verrà
rimpiazzata da un’altra. Sembra un
po’ di essere ai Tropici. Ma noi non
siamo ai Tropici».
Veramente qui a Roma ci sono
27 gradi e la media di ottobre è
- Il caldo c’entra qualcosa con la
violenza dei temporali?
«Il mare è caldo dopo l’estate. Oggi
è intorno ai 20 gradi. In circa
mezzo secolo è aumentato di un
grado, che è davvero tanto. Da
sud-ovest soffia il libeccio, un
vento caldo che fa evaporare
l’acqua dal Tirreno, riempie
l’atmosfera di vapore e alimenta di
continuo il temporale. Per questo
l’occhio non va via. Nel frattempo
da nord arriva aria fredda in quota,
come è frequente in autunno. Fra
la superficie e l’alta quota c’è una
differenza di temperatura molto
forte».
Qual è il problema?
«Che l’aria calda deve stare sopra e
quella fredda sotto, altrimenti c’è
instabilità. È come provare a far
affondare l’olio nell’acqua. Lui
torna su, e anche di fretta. Stessa
cosa fa l’aria calda sul Tirreno.
Arriva in Liguria, incontra le
montagne, sale e porta in quota
tutto il suo carico di umidità. La
risalita è rapida e turbolenta.
L’atmosfera, in queste condizioni,
diventa molto instabile. È un
meccanismo tipico dell’autunno,
ma ora è più intenso. Nel 2018 in
ottobre al Nord si era registrato il
90% di pioggia in più. In estate
invece c’era stata siccità».
La vostra allerta rossa ha
contribuito a ridurre i danni?
«Difficile dirlo. Ma il temporale è
stato previsto con due giorni
d’anticipo e la risposta delle
autorità locali è stata pronta. Non
era una perturbazione più debole
di quelle del 2011 e 2014, anche se è
vero che non pioveva da molto e il
terreno ha drenato bene, e che la
massima intensità della pioggia si è
registrata leggermente a ovest di
Genova, non nel pieno centro. Ma
ieri, con quel tempaccio, io i treni
in marcia e i bambini fuori casa
non avrei voluto vederli».
Carlo Cacciamani, capo dei meteorologi della Protezione civile
“Colpa del Tirreno che bolle
Ma l’allerta meteo salva vite”
L’esperto
Carlo
Cacciamani,
61 anni, della
Protezione Civile
g
kIl maltempo
In alto automobili bloccate nell’acqua
all’incrocio via Pacuvio e via Negrotto a Milano;
al centro agenti controllano il torrente Bisagno
a Genova; sopra binari allagari a Piombino
jIn Piemonte
L’alluvione a Castelletto
Monferrato, Alessandria
Coordina
le emergenze
600 mm
La pioggia
Negli ultimi 4 giorni sul
nord-ovest sono caduti 600
millimetri di acqua: un terzo
della pioggia di un anno
120 km/h
Il vento
Raffiche molto forti
di vento da sud-ovest
hanno alimentato
i temporali con aria umida
sempre nuova dal Tirreno
I numeri
PROVINCIA DI ALESSANDRIA/PROTEZIONE CIVILE
I temporali
sono stati
previsti
con due
giorni
d’anticipo
e la risposta
delle
autorità
locali è stata
pronta
f
FOTOGRAMMA/ MAURIZIO MAULE
LUCA ZENNARO/ANSA
ANSA
. Martedì,^22 ottobre^2019 Cronaca pagina^17