di Maria Novella De Luca
roma — Non sarà la Consulta (per
adesso) a decidere se Giulia e Denise
potranno essere iscritte, insieme,
sul certificato di nascita di Paolo, il
bimbo partorito da Denise, ma figlio
di un progetto comune di amore e di
vita. La Corte Costituzionale ha in-
fatti dichiarato “inammissibile per
difetto di motivazione” la questione
sollevata dal Tribunale di Pisa. Ossia
la costituzionalità o meno di quegli
“impedimenti” insiti in diverse nor-
me del codice civile, che impedireb-
bero la formazione di un atto di na-
scita con due mamme.
In questo caso poi un atto di nasci-
ta dove il bambino Paolo, 4 anni (no-
me di fantasia) pur essendo nato in
Italia è di nazionalità straniera, per-
chè Denise Rinehart, la “madre ge-
stazionale” è americana, mentre
Giulia Garofalo Geymonat, sua mo-
glie, è italiana. Denise e Giulia si so-
no sposate a Chicago e per la legge
dell’Illinois Paolo sarebbe figlio di
entrambe. Ma la Consulta ha rigetta-
to il quesito del tribunale di Pisa,
perché i giudici avrebbero formula-
to in modo non chiaro il quesito. «Il
Tribunale ha riferito il proprio dub-
bio di costituzionalità a una norma
interna, ma non ha individuato con
chiarezza la disposizione contesta-
ta». Dunque tutto torna al tribunale
di Pisa. Paolo, per lo stato italiano
continua ad avere una sola madre,
Denise, mentre nella realtà ne ha
due, Denise e Giulia. Ma Giulia Garo-
falo Geymonat resta invece, per la
burocrazia, una delle tante “mam-
me fantasma” di figli di coppie omo-
genitoriali, cui la legge vita di essere
iscritte nel certificato di nascita di
quei bambini di cui sono mamme
dal primo istante di vita. Ma l’avvoca-
to di Denise e Giulia Alexander Schu-
ster, dà invece una lettura un po’ di-
versa. «La sentenza pare di fatto
smentire la tesi del Tribunale di Pisa
per cui vi sarebbe un ostacolo a for-
mare un atto di nascita con due ma-
dri in Italia. Nessuna disposizione in
Italia vieta di formare un atto di na-
scita con due madri nel caso di figlio
nato da fecondazione assistita. Le re-
gole per stabilire chi è genitore in ca-
so di procreazione assistita, infatti,
sono diverse da quelle di una pro-
creazione tramite rapporto sessua-
le, situazione nella quale è del tutto
ovvio che non vi potrà che essere un
padre ed una madre. Se dunque
nemmeno la Consulta vede quale sa-
rebbe la norma ostativa, questo vuo-
le dire che « tale principio non può
certo essere rinvenuto nelle norme
del codice civile». Conclude Schu-
ster: «Spero che la sentenza faccia
chiarezza sulla validità dei tanti atti
di nascita di bambini già iscritti all’a-
nagrafe con due mamme in moltissi-
mi comuni italiani».
di Caterina Pasolini
Roma — «Agli odiatori politici in
rete sono abituata. Poiché difendo
gay e migranti, mi hanno scritto
più volte: che ti stuprino venti
negri. Non avrei mai pensato, però,
che mi augurassero un carcinoma
polmonare solo per aver
pubblicato la foto di una lepre
ferita a morte da un cacciatore
nella campagna dove vivo».
Monica Cirinnà, 56 anni, senatrice
Pd a cui si deve la legge sulle unioni
civili, non è donna da farsi
intimidire. Ha ricevuto l’augurio di
una malattia mortale da una certa
Vanitosa95, che negli ultimi mesi
ha mandato simili messaggi anche
alla cantante Emma, appena uscita
da un’operazione per un tumore, e
ad altri personaggi che in passato
si sono schierati contro la politica
dei porti chiusi ai migranti. Lei ha
risposto su Twitter e poi è andata a
a prendere le uova fresche per il
padre novantenne.
Cosa dice agli hater?
« Non si preoccupino: di tumori ne
ho avuti due al petto in vent’anni e
sono ancora qui. A combattere, a
credere. Forse farebbero meglio a
capire loro perché sono così mal
messi, cosi pieni di odio e veleno».
Chi la odia?
«Non so chi siano, se persone
fisiche o troll. Quello che bisogna
capire è come mai, sempre più
spesso, i bersagli di chi odia sotto
pseudonimo in rete, siano donne.
Persone indipendenti, fuori dagli
stereotipi, che non stanno zitte e
buone, al di là degli schieramenti:
come la Boldrini o la Meloni».
Perché augurarle la malattia?
«Quella signora lo ha già fatto con
Emma e con altri ancora. Con chi,
come me, ha conosciuto sulla
propria pelle la paura del cancro e
della morte. Avevo 40 anni la
prima volta. Mi ricordo tutto, la
sera prima del viaggio a Milano, io
e mio marito in lacrime, con lui che
mi diceva io non ti lascio morire. I
primi esami, la diagnosi,
l’operazione al petto, le radiazioni
che bruciano».
E quando torna l’incubo?
«Gli anni passano, ma continui a
fare controlli e poi di nuovo, dopo
nove anni, il tumore torna a farsi
sentire, e di nuovo sono sotto i
ferri, una nuova operazione.
Adesso sono nove anni che ogni sei
mesi mi faccio doppi check up e ho
sempre paura, ma sono viva anche
e proprio perché ho fatto
prevenzione. In famiglia il cancro
purtroppo è di casa: mia madre se
n’è andata tre mesi fa, lo aveva al
pancreas, mia nonna al petto».
Cosa direbbe alla signora?
«Credo che invece di vomitare
odio contro di me o altri, dovrebbe
fare i conti col veleno che ha
dentro e che la consuma. Dovrebbe
rivolgere altrove la rabbia che
cova. Trasformare il suo veleno in
una medicina, come dicono i
buddisti».
Politici sotto accusa?
«Noi politici siamo oggetti degli
hater, perché c’è una rabbia sociale
che non ha avuto risposta, perché
non c’è equità sociale in questo
paese. Anche la sinistra non ha
saputo ascoltare. Lo stato sociale
non si fa solo col welfare ma anche
con educazione, cultura. Il vero
male in Italia ora è la solitudine
perché nessuno dà risposte, dietro
gli hater e la loro moltiplicazione
secondo me c’è abbandono,
solitudine, c’è una profonda
cesura tra palazzi e società. Ci
vorrebbe un ministero della
solitudine per dare ascolto, capire
e cambiare».
Come combatte la paura e gli
hater?
«Con la passione civile e politica,
venti querele e soprattutto avendo
accanto mio marito, 25 anni
assieme, 25 anni che mi porta la
colazione a letto».
Carlo Verdelli, i vicedirettori e gli amici
dell’Ufficio centrale sono vicini a Maurizio
Bologni nel triste momento della scompar-
sa del padre
Giorgio
Roma, 22 ottobre 2019
Corrado Corradi, Stefano Mignanego e Ro-
berto Moro sono vicini a Maurizio Bologni
ed esprimono le loro condoglianze alla fami-
glia per la morte del padre
Giorgio Bologni
Roma, 22 ottobre 2019
Gli amici della Redazione di Firenze si strin-
gono a Maurizio Bologni e alla Famiglia in
questo momento di dolore per la morte del
padre
Giorgio Bologni
Firenze, 22 ottobre 2019
Gli amici della Cronaca Nazionale abbraccia-
no Maurizio per la perdita del suo papà
Giorgio Bologni
Roma, 22 ottobre 2019
Fabio, Gabriella, Leonardo, Malde, Massimo
e Paola si stringono intorno ad Anna, Nicolò,
Marinella, Alessandro e la nipotina Irene in
questo triste e doloroso momento per la
perdita del marito
Filippo Corigliano
Roma, 22 ottobre 2019
Paola e Claudio sono vicini a Anna, Marinella
e Alessandro con grande affetto nel ricordo
di
Filippo Corigliano
Roma, 22 ottobre 2019
Filippo Corigliano
Il Centro Psicoanalitico di Firenze partecipa
con profondo cordoglio al lutto per la mor-
te del marito della Dottoressa Anna Maria Ni-
coló, Presidente della Società Psicoanalitica
Italiana.
Roma, 22 ottobre 2019
Il Presidente Fabio Cerchiai, Il Consiglio di
Amministrazione, Il Collegio Sindacale, Il Di-
rettore Generale Giancarlo Guenzi, i dirigen-
ti e i dipendenti del Gruppo Atlantia, a un an-
no di distanza dalla scomparsa del signor
Gilberto Benetton
Desiderano rinnovare il ricordo delle straor-
dinarie qualità dell’uomo e della grande ca-
pacità di visione dell’imprenditore.
La sua riservatezza, la sua passione per le sfi-
de, il suo profondo rispetto verso tutti reste-
ranno per sempre un esempio da seguire.
Roma, 22 ottobre 2019
ANNIVERSARIO
Il Presidente del Gruppo Autogrill, Paolo
Zannoni, l’Amministratore Delegato, Gian-
mario Tondato Da Ruos, l’intero Consiglio
d’Amministrazione e i dipendenti tutti si uni-
scono con profondo cordoglio in memoria
di
Gilberto Benetton
ad un anno dalla sua prematura scomparsa,
ricordardone la figura umana ed imprendi-
toriale con sempre rinnovato affetto.
Milano, 22 ottobre 2019
Il Presidente di Edizione Srl, il Direttore Ge-
nerale assieme al Consiglio di Amministra-
zione, al Collegio Sindacale e a tutti i dipen-
denti della società, ricordano con rinnovato
cordoglio, a un anno dalla sua prematura
scomparsa, l’elevata figura umana e impren-
ditoriale di
Gilberto Benetton
Treviso, 22 ottobre 2019
I Membri del Comitato Esecutivo, i Soci e i
Candidati del Centro Psicoanalitico di Bolo-
gna partecipano al vivo dolore per la morte
di
Magda Carolina Mantovani
cara persona, collega sapiente e mite, psi-
coanalista valente, la cui vita è ora conse-
gnata al ricordo di quanti l’hanno conosciu-
ta.
Bologna, 22 ottobre 2019
21 ottobre 2009 21 ottobre 2019
“... il tuo ricordo mi tiene compagnia”
Palma
Francesco Malfatti
DEPUTATO AL PARLAMENTO
Viareggio, 22 ottobre 2019
Il caso
La Consulta gela le mamme gay
“Sui figli non tocca a noi decidere”
kFamiglia arcobaleno
Denise Rinehart, 46 anni e Giulia
Garofalo Geymonat, 41 anni, le due
mamme di Paolo, 4 anni
Niente iscrizione
sull’atto di nascita per
l’altra madre. La Corte:
quesito inammissibile
È morto Giorgio Bologni, padre
del nostro collega Maurizio.
A lui l’abbraccio di tutta la
redazione di Repubblica.
È morto Giorgio Bologni
Monica Cirinnà, senatrice Pd,
56 anni. A lei si deve la legge
sulle unioni civili
il lato oscuro della rete
Cirinnà e l’hater che le augura il cancro
“L’odio farà più male a te che a me”
L’attacco alla senatrice
dem che aveva twittato
la foto di una lepre
uccisa da un cacciatore
“Sono stata operata
due volte al seno
e sono ancora qui
Conosco il dolore
e la paura di morire”
pagina. (^18) Cronaca Martedì, 22 ottobre 2019