la Repubblica - 22.10.2019

(Brent) #1
di Emanuele Gamba

Torino — Il sarrista militante
Cristiano Ronaldo ha alzato in
maniera inequivocabile e defini-
tiva un muro di confine, e doven-
do fare una scelta di campo si è
messo di qua, al comando dei
sarristi: «Siamo molto felici» ha
ripetuto un’infinità di volte e
dietro ogni cosa detta ce n’era
una non detta. Cristiano non
parla di frequente. L’ultima con-
ferenza stampa risaliva all’au-
tunno del 2018, quando tornò
nella “sua” Manchester ma non
si sottrasse dall’affrontare la
questione Mayorga, la donna
che lo accusava di stupro e di
cui aveva comprato il silenzio.
Ieri non c’erano argomenti così
delicati da trattare e il pretesto
dei record — soltanto lui e Raul
in Champions hanno colpito 33
squadre diverse: la Lokomotiv
può essere la 34esima — lo ha
messo da parte con nonchalan-
ce, «perché gli unici traguardi
che contano sono quelli di squa-
dra» e pazienza se tutti sanno
che non è vero, che ha fatto una
malattia di ogni Pallone d’oro
non vinto. Ma questo era il mo-
mento di calarsi in un ruolo e di
sdoganare dal suo elevatissimo
pulpito il sarrismo: «Abbiamo
un nuovo allenatore e abbiamo
cambiato per il meglio. Mi piace
il modo in cui vuole che giochia-
mo, più offensivo. Se vedete le
partite, la squadra è più fiducio-
sa, abbiamo più occasioni e un
possesso palla maggiore, che
era quello che non facevamo be-
ne l’anno scorso. È diverso an-
che il modo in cui ci muoviamo
e sono sincero: sono contento,
giochiamo con più fiducia. Il
mio ruolo è lo stesso, forse un
po’ più libero. Abbiamo cambia-
to per migliorare e possiamo far-
lo ancora».
Ronaldo passò il confine
nell’ultima notte dell’ultima
Champions, quella dell’elimina-
zione con l’Ajax. La finì miman-
do la paura («Te la sei fatta sot-
to») rivolgendosi a chissà chi,

ma senz’altro in direzione della
panchina: con la scelta di cam-
po di oggi si può dire che ce l’a-
vesse con Allegri, del quale non
ha più detto neanche mezza pa-
rola. «Il calcio è una sfida, non
solo per me ma anche per la Ju-
ve. Vogliamo vincere tutto, le
grandi squadre devono pensare
in grande. Se ci riusciremo avrò
più chance di avere riconosci-
menti personali che però non
mi interessano perché siamo
una squadra in cui ognuno ha il
suo compito. Per esempio non è

vero che non aiuto la difesa, ma
è una questione di caratteristi-
che: se metti Buffon in attacco,
non è detto che segni. Ma non
me la prendo per le critiche, so-
no nell’industria del calcio da 17
anni e so come funziona. Mi dan-
no fastidio solo le bugie. E la feli-
cità me la danno la mia compa-
gna, i figli, la famiglia».
È però anche Sarri a renderlo
felice (e viceversa, si suppone).
Lui se lo mangia con gli occhi, in
effetti dev’essere un grande or-
goglio sedersi accanto a uno dei

giocatori più forti al mondo per
uno che allenava il Sansovino:
«Sì, lo è. Lui la differenza la fa so-
prattutto nella testa, con la capa-
cità di porre obiettivi alla squa-
dra e di porli a sé stesso: è conta-
gioso. Quando ha segnato il set-
tecentesimo gol, è tornato a cen-
trocampo pensando all’ottocen-
tesimo». Tempo Cristiano dice
di averne: «L’età non è che un
numero, l’importante è sentirsi
in forma e riuscire a fare la diffe-
renza». Ci proverà anche con la
Lokomotiv («Se vinciamo siamo
qualificati al 50%»), dove gioca-
no i suoi amici Joao Mario e
Eder, cui predisse il gol decisivo
nella finale di Euro 2016, quan-
do Cristiano stava in panchina
con la borsa del ghiaccio sul gi-
nocchio. L’allenatore russo è Ju-
rij Semin, incredibilmente lo
stesso dell’unico precedente tra
la Juve e la meno celebre delle
formazioni di Mosca, che risale
addirittura alla Coppa Uefa del


  1. «Ci fece gol Baggio su puni-
    zione, la Juve è sempre piena di
    stelle. Come fermare Cristiano
    non lo so, mi sembra che in que-
    sti anni non ci sia riuscito nessu-
    no». ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Champions League, Zidane si gioca il posto col Galatasaray: già pronti Mourinho o Allegri

Sport


Shakhtar ore 18.55 Dinamo Zagabria
Manchester City ore 21 Atalanta

Atletico Madrid ore 18.55 Leverkusen
Juventus ore 21 Lokomotiv

Bruges ore 21 Psg
Galatasaray ore 21 Real Madrid

Gruppo A

Juventus
Lokomotiv Mosca

Tottenham ore 21 Stella Rossa
Olympiacos ore 21 Bayern

Classifica Pt G V N P GfGs
Manchester City 6 2 2 0 0 5 0
Shakhtar Donetsk 3 2 1 0 1 2 4
Dinamo Zagabria^3210142
Atalanta 0 2 0 0 2 1 6

Classifica Pt G V N P GfGs
Bayern 6 2 2 0 010 2
Stella Rossa 3 2 1 0 1 3 4
Olympiacos^1201135
Tottenham 1 2 0 1 1 4 9

Genoa, Andreazzoli verso l’addio


Thiago Motta, l’ultimo azzardo di Preziosi


Guilherme 1
Ignatjev 20
Höwedes 5
Corluka 14
Idowu 3
Murilo 27
Al.Miranchuk 59
Barinov 6
Krychowiak 7
Joao Mario 23
Eder 19

1 Szczesny
16 Cuadrado
19 Bonucci
4 De Ligt
12 Alex Sandro
6 Khedira
5 Pjanic
14 Matuidi
33 Bernardeschi
21 Higuain
7 Ronaldo

Gruppo B Gruppo C Gruppo D

Classifica Pt G V N PGf G
Atletico Madrid^4211042
Juventus 4 2 1 1 0 5 2
Lokomotiv Mosca^3210123
Bayer Leverkusen 0 2 0 0 2 1 5

Classifica Pt G V N P GfGs
PSG^6220040
Bruges 2 2 0 2 0 2 2
Galatasaray 1 2 0 1 1 0 1
Real Madrid^1201125

champions league, Alle 21 Juventus-Lokomotiv mosca

Ronaldo si scopre sarrista


“Mi piace la sua idea di calcio”


L’atto di fede di CR7 che non cita mai Allegri: “Siamo felici, in fiducia e giochiamo d’attacco”


Il tecnico sorride e ricambia: “È contagioso, dopo il settecentesimo gol già pensava al numero 800”


di Alberto Puppo

genova — Pioli era stato scelto 10
giorni fa, poi ha preferito il Milan.
Gattuso ha rifiutato, linea sposata
pure da Guidolin che, sulla panchi-
na del Genoa, si era già seduto nell’e-
state 2005 prima di essere travolto
dalla famosa valigetta che costò la
retrocessione in C. Insomma, non è
che si sgomitasse per accasarsi alla
corte di Enrico Preziosi. E così lo
specialista degli esoneri (16 solo a
Genova tra cui Donadoni, Cosmi,
De Canio, Del Neri, addirittura Ga-

sperini), ha deciso di stupire ancora
affidando la squadra a Thiago Mot-
ta. Da calciatore una delle sue scom-
messe vinte. Ingaggiato da svincola-
to e con le ginocchia universalmen-
te considerate a pezzi, Thiago risor-
se e trascinò con Milito il Grifone in
Europa League. E, ovviamente, ven-
ne poi immediatamente venduto
per dieci milioni all’Inter.
Ora però l’azzardo sembra decisa-
mente più pericoloso. Si, perchè l’ex
centrocampista della Nazionale, l’al-
lenatore sul serio non lo ha mai fat-
to. Il suo curriculum contempla sol-
tanto l’esperienza con i ragazzi Un-

der 19 del Paris Saint-Germain. Non
abbastanza neppure per ottenere il
patentino di prima categoria (e infat-
ti, accanto a lui, in panchina dovrà
sedersi un allenatore abilitato, scel-
to tra quelli delle giovanili rosso-
blù). Ma ancora meno per tranquil-
lizzare i tifosi del Genoa che, a inizio
stagione, si erano illusi che l’approc-
cio champagne di Aurelio Andreaz-
zoli e l’arrivo di un nome di livello in-
ternazionale come Lasse Schöne po-
tesse cancellare il finale dello scorso
campionato, salvato dal grottesco
pareggio con la Fiorentina. Un abba-
glio, premessa a una tregua, con lo

stesso Preziosi. Che però, alle prime
difficoltà, non si è trattenuto da un
istinto irrefrenabile: critiche all’alle-
natore, messaggi di insofferenza
sempre più frequenti, corteggia-
menti velati quanto sfortunati a pos-
sibili successori. Col risultato di far
guidare la squadra, a Parma, da un
tecnico ormai sfiduciato e umiliato.
I tifosi, in realtà, un nome in grado
di raddrizzare la baracca come in al-
tre due occasioni, lo avrebbero: quel-
lo di Davide Ballardini. Licenziato lo
scorso anno, con il simpatico epite-
to di “scarso”. Un matrimonio impos-
sibile da ricomporre. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSIMO PINCA/REUTERS

kCR7 candidato al Pallone d’Oro
Cristiano Ronaldo, 34 anni, tra i 30
candidati al Pallone d’Oro, nella lista
anche Koulibaly. Per il Trofeo Kopa
(migliori U20) in corsa De Ligt e
Kean. Szczesny e Handanovic per il
Premio Yashin (miglior portiere)

Arbitro: Sidiropoulos (Gre)
Tv: ore 21, Sky

pagina. 38 Martedì, 22 ottobre 2019

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