Il Sole 24 Ore - 22.10.2019

(Brent) #1

2 Martedì 22 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore


Primo Piano


ciascun rinnovo di un contratto a


tempo determinato. L’intervento


sta penalizzando la continuità la-
vorativa e fa crescere il turn-over.

Potrebbe essere opportuno elimi-


narlo. Ci sono poi le causali legali.
Sono troppo rigide, sarebbe prefe-

ribile affidarle alla contrattazione


collettiva per adattarle meglio alle
singole realtà.

Un’apertura alle imprese?


Sono proposte che nascono dal-
l’ascolto e dalla valutazione dell’im-

patto sul campo delle politiche. Tut-


to qui. Discuteremo di questi temi
anche alla conferenza programma-

tica del Pd, dal  al  novembre, e
anche di togliere i licenziamenti col-

lettivi dal Jobs act, e tornare alla tu-


tela reale per gli assunti dopo il 
marzo . All’interno della mag-

gioranza ci sono posizioni diverse.


Io penso che, politicamente, il Pd
debba riflettere sulla questione,

considerato che sul tema pende una


sentenza della corte Ue.
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pati stranieri per far partire, per lo-


ro, il sussidio.


Anche l’assegno di ricollocazio-
ne è ancora in stand-by, e poi è solo

per i percettori del Rdc...


Secondo me, tutti i disoccupati de-
vono avere il diritto di essere aiutati

nella ricerca di un impiego.


In questo le agenzie per il lavoro
private potrebbero dare una mano.

Non in tutte le regioni però la pen-


sano così...
Sono d’accordo. Credo che le Apl

possano affiancare più struttural-


mente i centri per l’impiego e i navi-
gator. Occorre infatti che tutti i sog-

getti legittimati a fare politica attiva
siano della partita potendo contare

sulla rete infrastrutturale informa-


tica di regioni e Anpal.
A proposito di occupazione, il

mercato del lavoro si è fermato.


Tutta colpa dell’economia che non
cresce?

In larga parte sì. Ma ci sono anche


freni normativi. Mi riferisco all’ag-
gravio dello ,% oggi previsto su

Intendiamoci. Con Nunzia Catalfo


c’è piena collaborazione, e ritengo il


Rdc una misura sacrosanta di lotta
alla povertà come lo era il Rei. C’è

però bisogno di far decollare la fase


due, quella collegata alla ricerca del
lavoro, e le prime evidenze che ci ar-

rivano dalle regioni ci dicono che
serve un impegno collettivo per ac-

compagnare le persone all’autono-


mia. Per tanti percettori la prima
necessità è quella di formarsi, e poi

di cercare un impiego. Faccio un


esempio. In Emilia Romagna abbia-
mo tante aziende manifatturiere e

metalmeccaniche, bisogna aggior-


nare le competenze dei disoccupati
verso le professionalità che servono

a queste imprese. E poi lavorare per


inserirli. Hanno ragione le regioni:
serve una interpretazione univoca

in tutt’Italia della condizionalità, in


modo tale da uniformare i compor-
tamenti che culminano con le se-

gnalazioni all’Inps per togliere il


sussidio. Dobbiamo lavorare anche
al decreto sui requisiti per i disoccu-

non c’è solo da far partire, e bene, la


fase due del reddito di cittadinanza.
Bisogna rilanciare l’occupazione in

frenata: alcune rigidità dei contratti


a termine vanno superate, e penso
anche che il Jobs Act vada corretto

prima che ce lo imponga la corte Ue.


Nei licenziamenti collettivi deve
tornare una unica disciplina sanzio-

natoria in caso di recesso dichiarato


illegittimo dal giudice, anche per gli
assunti dopo il  marzo ».

Per la neo sottosegretaria Pd al


Lavoro, Francesca Puglisi, un pas-
sato prossimo da responsabile

scuola dei democrat, «bisogna su-


perare battaglie e muri ideologici, e
guardare ai fatti concreti – spiega –.

I provvedimenti non sono totem,


vanno monitorati, esaminati negli
effetti di tutti i giorni, e se emergo-

no criticità bisogna intervenire per


correggerle».
Sottosegretaria, ha fatto riferi-

mento al Rdc, un pilastro per i


Stelle e per la ministra del Lavoro,
Catalfo...

Claudio Tucci


«I


l reddito di cittadinanza è
una buona misura di con-

trasto alla povertà. Ora


dobbiamo concentrarci
sulla fase due perché i navigator

non diventino il capro espiatorio di


un eventuale fallimento. I primi be-
neficiari profilati dai centri per l’im-

piego mostrano competenze molto


basse, poco più della scuola secon-
daria di primo grado, e una storia di

disoccupazione che dura da anni.


Per loro, quindi, occorre puntare su
una pluralità di strumenti, a comin-

ciare da laboratori, corsi di aggior-
namento e di formazione professio-

nale, agganciandoli anche alle esi-


genze del territorio. Non solo. Gli
operatori dei Cpi e i navigator, da

soli, difficilmente potranno gestire


una ricollocazione così massiccia.
Anche qui, occorre intervenire,

coinvolgendo meglio le agenzie per


il lavoro private accreditate per fa-
vorire il più rapido inserimento. Ma

UN RAPIDO


LOGORAMENTO


CHE CONSUMA


L’OBIETTIVO 2022


di


Lina


Palmerini


U


n logoramento così ra-


pido e di queste dimen-
sioni forse non se

l’aspettavano neanche


al Quirinale dove guardano so-
prattutto al primo effetto: l’im-

patto della manovra nel giudizio


di credibilità e affidabilità del-
l’Europa. Comunque che di diffi-

coltà questa maggioranza ne


avrebbe avute, era prevedibile
ma che addirittura si agisse per

esasperarle non lo immaginava


neppure Conte. Quello che è ac-
caduto ha il suo epicentro preva-

lente nei  Stelle, dove è scattata


la competizione di Luigi Di Maio
con il premier aggravata dalle di-

visioni dentro il Movimento che


dà chiari segni di ribellismo. La
vicenda dell’elezione del capo-

gruppo al Senato - ora l’attesa


per quella alla Camera - e la mar-
cia indietro sull’Ilva sono la di-

mostrazione di quanto Di Maio


non controlli più i suoi parla-
mentari. Dunque ha bisogno di

alzare il tiro. Una lotta per la te-


nuta della sua leadership che fa
rimbalzare tra alleati e avversari

questa domanda: per non perde-


re il partito, sarà disposto pure a
sacrificare il Governo?

È vero che l’altra spina nel
fianco è Renzi che ha lo stesso in-

teresse del ministro degli Esteri


a consumare Conte ma che non
metterebbe mai a rischio la sua

neonata creatura affrontando


una crisi di Governo e un possibi-
le voto a breve. Lui ha più biso-

gno di tempo e di una legge elet-


torale che lo aiuti, per questo
conferma l’obiettivo , cioè la

data in cui scatterà l’elezione del


capo dello Stato. Come ha detto
alla Leopolda, non staccherà la

spina perché vuole arrivare al


traguardo di eleggere il nuovo
presidente con questa maggio-

ranza, sfilandolo al centro-de-


stra. Il punto però è proprio que-
sto. Che se dopo due mesi scarsi

si è già ai ferri corti, saranno que-


sti stessi alleati in grado di strin-
gere un patto per scegliere il

nuovo inquilino del Quirinale? A


oggi sembra difficile viste le dif-
fidenze che già sono in circolo e

avvelenano i pozzi. Si sa che le


votazioni per il Colle scatenano
infinite trappole, ma qui sono

scattate perfino in anticipo.


Nel Pd, che oggi porta la croce,
sanno che non ce la faranno a te-

nere il ruolo di “responsabili”
troppo a lungo. Certamente non

fino al . Si sono dati come


scadenza per un primo bilancio
gennaio e la ragione coincide con

le elezioni in Emilia-Romagna.


Se, cioè, resta la diffidenza con
l’alleato  Stelle e sfuma la possi-

bilità di stringere un accordo lì, è


chiaro che la competizione tra i
due partiti si farà più aspra per-

ché dovranno correre da avver-


sari. Sarà una replica di quello
che è successo un anno fa quan-

do la tornata delle regionali - e


poi le europee - fece esplodere lo
scontro tra Salvini e il Movimen-

to. Nel tritacarne rischia di ritro-


varsi Zingaretti e insieme a lui
Conte, finito nel mirino dei ru-

mors che raccontano di una sua


possibile sostituzione. Senza
considerare, però, che un’opera-

zione di questo tipo avrebbe co-


me conseguenza una nuova crisi
di Governo dagli esiti incerti. Un

azzardo per chi sta bluffando e


non vuole le urne. In questa chia-
ve va letto il pressing di Salvini su

Mattarella che ieri è tornato ad


attaccare i «silenzi» del Colle co-
me ad “avvisare” che una nuova

rottura dovrà portare al voto.


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POLITICA 2.


ECONOMIA & SOCIETÀ


ONLINE
«Politica 2.
Economia & Società»
di Lina Palmerini

su
ilsole24ore
.com

FISCO


Tasse, cash, evasione


è lite continua


I DOSSIER CHE DIVIDONO LA MAGGIORANZA





Tensioni su Flat tax e contante


Il ridimensionamento della Flat


tax gialloverde che non piace a
M5S così come le sanzioni per i

commercianti che rifiutano


pagamenti elettronici. Ma anche
la riduzione del tetto al contante

osteggiato da Italia Viva. Fisco e
lotta all’evasione sono stati al

centro degli incontri bilaterali di


ieri a Palazzo Chigi


Giorgio Santilli
Gianni Trovati

Le tasse sulla plastica e sullo zucchero
fanno infuriare le imprese, l’aumento del

gasolio porta sul piede di guerra camio-


nisti e trasporto pubblico locale, il ridi-
mensionamento della Flat Tax giallover-

de, insieme alle sanzioni per i commer-


cianti che rifiutano pagamenti elettroni-
ci, accendono nella maggioranza una

battaglia tattica sul consenso delle partite


Iva e le manette agli evasori dividono il
governo mentre sullo sfondo resta una

riforma della giustizia tutta da definire.


La prima vera prova sul campo del
governo Conte- rappresentata dalla

manovra sembra tagliare di netto la bre-


vissima luna di miele che la nascita del-
l’Esecutivo aveva prodotto almeno in

quella parte di Paese che attendeva un


po’ di serenità dopo mesi scanditi da ver-
tici notturni, accordi di maggioranza ap-

pesi a un filo reciso subito dopo l’intesa,
veti e controveti messi dai partner di

maggioranza per far sventolare la pro-


pria bandiera in un’infinita concorrenza
interna su ogni singola misura. Gli ultimi

tre giorni, dal weekend vissuto fra la Le-


opolda e l’Eurochocolate di Perugia al lu-
nedì di vertici e consiglio dei ministri a

tarda sera, ripropongono invece lo stes-


so identico armamentario. E quando si
sfronda la nebbia delle battaglie tattiche

sugli interventi ipersensibili sul piano


politico più che su quello economico, dal
Pos ai limiti al contante, si intravede il ri-

schio di un Conte- «ingessato» come il


Conte- degli ultimi mesi. Perché l’Iva
non si tocca, anche se al ministero del-

l’Economia si era lavorato parecchio per


provare a liberare risorse per altre misu-
re; quota  non si può nemmeno sfio-

rare, nonostante le ipotesi di intervento


sulle finestre fossero sufficienti a dare
più ossigeno al taglio del cuneo fiscale.

Il caos non aiuta nemmeno l’attività


ordinaria. Il Conte giallorosso ha eredita-
to dal Conte gialloverde  decreti attua-

tivi ancora da approvare, e per  di que-


sti il termine di adozione è scaduto. Lo
spiega il report pubblicato dall’Ufficio del

programma di Governo, che mostra an-
che come una settantina di provvedi-

menti rimandino alla manovra, ma altri
 risalgono al decreto crescita, circa 

allo sbloccacantieri e una quindicina al


decretone su reddito di cittadinanza e
quota . E intanto tornano a ingom-

brare il campo i grandi classici della para-


lisi italiana. Alitalia, che in onore dello
stallo vede spuntare in fondo al decreto

fiscale un altro finanziamento da  mi-


lioni per la sorpresa di una parte della
maggioranza (renziani in testa); e l’Ilva,

dove il nuovo attacco soprattutto penta-


stellato allo scudo penale concordato a
suo tempo con Arcelor Mittal torna a

mettere a rischio il futuro dell’impianto e


dei mila posti di lavoro che gravitano
intorno alla più grande acciaieria d’Euro-

pa. Il tutto mentre pare tramontare per


l’ennesima volta la vera emergenza degli
investimenti pubblici, che non risiede nei

fondi aggiuntivi (ogni governo mette la


propria quota) ma negli interventi rapidi
per sbloccarne l’esecuzione. Le infra-

strutture da priorità nazionale sono finite


nel silenzio assoluto, scomparse di scena,
forse per il timore di ripetere il canovaccio

del Conte , mentre si attendono almeno


i commissari per le opere importanti co-
me il terzo valico Milano-Genova e una

mossa alla luce del sole per aprire la sfida


delicatissima del regolamento appalti.
Merito delle questioni e posiziona-

mento dei fronti cambiano di misura in
misura, in una geografia complicata che

rompe gli stessi partiti e finisce per essere


incomprensibile ai non addetti ai lavori.
Ma il problema di fondo si ripete sempre

uguale. La battaglia tra i leader in compe-


tizione non si ferma di fronte ai tentativi
del premier Conte di trovare la sintesi po-

litica che rappresenta il cuore del suo


ruolo. Lo stesso Conte, per provare a
marcare una distanza dai suoi primi 

mesi passati da inquilino a Palazzo Chigi,


è intervenuto in prima persona per ricor-
dare gli accordi presi in consiglio dei mi-

nistri sotto la sua guida. Ma il risultato,


per ora, è stato l’ennesimo vertice di
maggioranza.

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PENSIONI


Quota 100


non si tocca


La sperimentazione continua


Nessun cambiamento alle


norme che agevolano il
pensionamento anticipato con

i requisiti minimi di 62 anni e


38 di contributi né al blocco
degli adeguamenti alla

speranza di vita dei requisiti
per la pensione anticipata con

42 anni e 10 mesi di contributi


versati


LAVORO


Reddito cittadinanza,


non decolla la fase 2


Il nodo condizionalità


La fase due non è ancora


decollata, mancano una serie di
tasselli: il ministero non ha

fornito una interpretazione


univoca della condizionalità (si è
impegnato a farlo) e il percorso

di ricollocazione è fermo in
attesa di atti amministrativi. Le

regioni insistono per chiedere


correttivi urgenti


INFRASTRUTTURE


I cantieri scomparsi


dal dibattito


Commissari e appalti
Molti nel governo - ministri e

sottosegretari a Palazzo Chigi - si


occupano di infrastrutture ma
finora nessuna decisione e tema

scomparso dalla scena pubblica.


Si attendono i commissari per
opere importanti come il terzo

valico (Marco Rettighieri era già


stato indicato dal Mit). Si attende
il regolamento unico sugli appalti

LA COMPAGNIA AEREA


Alitalia stallo, servono


altri 350 milioni


In attesa dell’offerta
Tra i nodi interni alla

maggioranza anche


l’inserimento nel Dl fiscale
nuovo prestito ponte da 350

milioni per sei mesi in attesa


che si perfezioni l’offerta
vincolante del consorzio Fs-

Atlantia-Mef-Delta. Dopo la


richiesta di una nuova proroga
da parte dei due soci italiani

Il compromesso
Virata completa sull’ex Ilva nel

decreto “salva imprese”. Al


Senato, su proposta M5S, sono
state cancellate le tutele legali

per il nuovo gestore


(ArcelorMittal). Pd e Iv hanno
fatto approvare un ordine del

giorno per chiedere la


continuità produttiva ma
aprendo alla decarbonizzazione

 


  


IL NODO IMMUNITÀ


Ex Ilva, ora spunta


la decarbonizzazione


‘‘


Nei contratti


a termine


sarebbe


meglio


affidare le


causali alla


contrattazio


ne collettiva


per adattarle


alle singole


realtà


In arrivo il


decreto per


i Comuni


sui progetti


utili alla


collettività


che coin-


volgeranno


i beneficiari


del sussidio


L’INTERVISTA


Francesca Puglisi. La sottosegretaria pd al Lavoro: «Occorre far decollare la fase due, serve l’impegno di tutti»


«Reddito di cittadinanza da migliorare, intervenire subito»


Quota 100, tasse,


reddito, cantieri,


Alitalia, Ilva:


scontri continui,


Conte 2 ingessato


Non solo manovra. Tutti i dossier aperti dividono


la maggioranza, moltiplicano i vertici, frenano


il governo e creano tensioni con imprese e sindacati


LA PROPOSTA DEL GOVERNO AL DL IMPRESE


Emendamento per stabilizzare


i primi 100 precari dell’Anpal


Sul reddito Catalfo apre


alle regioni sui correttivi


a sanzioni e politiche attive


Giorgio Pogliotti


Un doppio canale per la stabilizzazione


dei precari di Anpal servizi: saranno tra-
sformati a tempo indeterminato circa un

centinaio di dipendenti che hanno avuto


un rapporto a termine. Mentre un con-
corso sarà riservato per l’assunzione

nell’arco del triennio di circa  colla-
boratori che hanno già superato proce-

dure selettive, in forze entro il primo


gennaio  (con l’esclusione, dunque,
dei navigator).

La maggioranza ha trovato l’accordo


sull’emendamento che ha un impatto
sulla gran parte dei  precari storici

della Spa, nel Dl salva imprese all’esame


delle commissioni Lavoro e Industria del
Senato, la cui approvazione era attesa ie-

ri in nottata (è previsto oggi in Aula). Per


Tommaso Nannicini (Pd) «sono stati ri-
mossi gli alibi alle assunzioni dei precari

a tempo indeterminato».
Quanto al reddito di cittadinanza e al

ritardato avvio della “fase”, oggetto ieri
di un incontro con i rappresentanti delle

regioni, il ministro del Lavoro, Nunzia


Catalfo, ha annunciato che sarà emanato
un atto interpretativo sulle conseguenze

della mancata presentazione dei benefi-


ciari del RdC alle convocazioni da parte
dei Centri per l’impiego (in assenza di un

giustificato motivo). Inoltre il ministro si


è impegnato a rendere operativo l’asse-
gno di ricollocazione con una circolare

Anpal, a pubblicare a breve il decreto per


i comuni sui progetti utili alla collettività
che coinvolgeranno i percettori del Rdc, e

a creare una cabina di regia con comuni e


regioni per coordinare tutti i diversi attori
in campo. «Il ministro si è detto disponi-

bile ad accogliere le nostre richieste, ma


servono risposte in tempi rapidi, oppure
a metà novembre con un accordo interre-

gionale ci muoveremo da soli per darci


delle regole uniformi», spiega la coordi-
natrice degli assessori regionali, Cristina

Grieco. La percentuale di quanti non si so-


no presentati ai colloqui oscilla tra il  e
il % e le regioni hanno chiesto al mini-

stro di avere indicazioni per poter adotta-


re decisioni in modo omogeneo, e inter-


venire con le sanzioni.
Sui mila percettori del Rdc occu-

pabili, in tutta Italia sono stati convocati in


., mentre i colloqui effettuati sono
stati . e i patti di lavoro sottoscritti

.. «Abbiamo sollecitato l’operatività


dell’assegno di ricollocazione previsto
per i percettori del Rdc, e posto il tema del-

le misure a sostegno degli altri disoccupa-


ti», spiega il coordinatore vicario degli as-
sessori regionali Claudio Di Bernardino.

Tornando al Dl, dalla commissione


è arrivato il via libera ad altri due emen-
damenti della maggioranza: il primo

sulla proroga delle vechie graduatorie


della Pa -, il secondo sui rider.
Se impiegati in modo continuativo ed

etero organizzato i rider avranno le tu-


tele del lavoro subordinato. Se lavorano
in maniera occasionale e discontinua

avranno tutele minime (previdenza, sa-


lute e sicurezza), con il divieto di cottimo
e la remunerazione in base a un com-

penso minimo orario parametrato ai
minimi tabellari dei Ccnl.

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281


DECRETI
ATTUATIVI
Il Conte
giallorosso ha
ereditato dal
Conte gialloverde
281 decreti
attuativi ancora
da approvare.Per
124 di questi il
termine di
adozione è
scaduto.

Il pressing


di Salvini


su Matta-


rella: dopo


questo go-


verno non


c’è altra


strada


possibile


che il voto

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