Il Sole 24 Ore Martedì 22 Ottobre 2019 21
È
forte, come non mai, l’eco delle pro-
teste dei giovani che hanno voluto
manifestare in queste settimane la loro
preoccupazione sulle condizioni ambien-
tali del nostro pianeta. Una sensazione
di pericolo che sta piano piano entrando
nella coscienza di molti giovani e adulti
e sta facendo comprendere la necessità
di correre subito ai ripari, agire in fretta
per fermare gli effetti della situazione cli-
matica che stiamo vivendo. Uno dei siste-
mi per tenere sotto controllo questo cam-
biamento, che si è accelerato negli ultimi
anni, è osservare la Terra dallo spazio. È
proprio grazie ai satelliti artifi ciali dedicati
allo studio e all’osservazione della Terra
che oggi è possibile monitorare lo stato di
salute del nostro pianeta come mai fatto
prima. Le loro applicazioni comprendono
tra le altre cose lo studio dell’ambiente,
la predizione e il monitoraggio dei disastri
naturali e un più razionale sfruttamento
delle risorse naturali. Monitorare costan-
temente e minuziosamente la Terra per
la sua tutela e salvaguardia oggi sta di-
ventando un obiettivo globale di primaria
importanza e l’Italia, attraverso l’Agenzia
Spaziale Italiana (ASI), ricopre un ruolo di
primo piano in questo delicato settore.
Il prossimo satellite che osserverà la Ter-
ra dall’orbita sarà FORUM (Far-infrared
Outgoing Radiation Understanding and
Monitoring), un’idea italiana, proposta dal
CNR e dalle Università di Bologna e della
Basilicata col supporto di ASI, la IX mis-
sione che l’Agenzia Spaziale Europea sta
preparando con l’obiettivo di migliorare la
stima del cambiamento climatico. La mis-
sione FORUM consentirà di migliorare la
conoscenza dei componenti fondamen-
tali del bilancio energetico terrestre, qua-
li il vapore acqueo, le nubi e le superfi ci
ghiacciate, e di studiare come essi rea-
giscano ai cambiamenti climatici, amplifi -
cando o diminuendo l’effetto serra. Que-
ste componenti del sistema climatico
hanno una forte impronta nella radiazio-
ne termica emessa nel lontano infrarosso
e quindi una misura diretta e sistematica
su scala globale di questa regione dello
spettro elettromagnetico, mai realizzata
in precedenza, consentirà di ottimizzare
i modelli climatici riducendo le incertezze
attualmente presenti. Sarà come vedere
la Terra con nuovi occhi sensibili ad una
componente di “colore”, mai osservata pri-
ma, che contiene molti più dettagli relati-
vi al funzionamento dei principali processi
climatici, contribuendo in tal modo anche
al miglioramento della modellistica mete-
orologica applicativa. C’è grande soddi-
sfazione ed aspettativa su FORUM con-
fermate entrambe dal presidente dell’ASI
Giorgio Saccoccia. Una missione nella
quale l’ASI ha creduto sin dall’inizio e ha
sostenuto i ricercatori italiani supportan-
doli nelle fasi iniziali di studio, prima che
FORUM si affermasse nella competizio-
ne europea che l’ha portata alla scelta tra
le diverse missioni candidate e si è impe-
gnata a fi nanziare i primi progetti scientifi -
ci di studio. Neanche l’Europa spaziale sta
a guardare, con il sistema satellitare Co-
pernicus dell’ESA e le sue Sentinelle che
scrutano il nostro pianeta. Ciascuna per
un segmento di studio defi nito. Le missioni
Earth Explorer rappresentano il più impor-
tante contributo che l’Europa, attraverso
l’ESA, dà allo studio scientifi co ed alla ri-
cerca, per meglio comprendere la Terra, e
a tutto questo FORUM darà un importante
contributo.
La capacità italiana riguardo l’osserva-
zione terrestre si era già espressa ad al-
tissimo livello con la costellazione radar
COSMO-SkyMed che rappresenta un
esempio unico al mondo come lo è anche
il satellite iperspettrale PRISMA. I quattro
satelliti COSMO-SkyMed concepiti per
scopi duali, cioè civili e militari, furono lan-
ciati tra il 2007 ed il 2010 e sono a tutt’og-
gi pienamente operativi nonostante la loro
vita era stata stimata in 5 anni di servizio.
Dotati di una tecnologia radar che gli per-
mette di scrutare la Terra dallo spazio me-
tro per metro, di giorno e di notte, con ogni
condizione meteo così da poter prevedere
frane e alluvioni, a coordinare i soccorsi in
caso di terremoti o incendi, a controllare
dall’alto le aree di crisi. Altrettanto impor-
tante è il satellite PRISMA dell’ASI lancia-
to in orbita lo scorso 22 marzo. Un satelli-
te dimostratore e per la sua realizzazione,
lancio e ricezione dati sono coinvolte indu-
strie nazionali e numerose PMI. PRISMA
è dotato di un sensore ottico iperspettrale
innovativo, in grado di acquisire immagini
della superfi cie terrestre contenenti infor-
mazioni sulla composizione chimico-fi sica
degli oggetti presenti nella scena osserva-
ta e quindi di fornire un contributo informa-
tivo unico per molteplici applicazioni.
Un FORUM per la tutela del nostro pianeta
Non un’assemblea umana ma un satellite che ci aiuterà a monitorare l’ambiente sulla Terra
minacciato dalla forte accelerazione dei cambiamenti climatici
La Terra vista dagli strumenti esistenti per il medio infrarosso (a sinistra) e come sarà
vista da FORUM (a sinistra). In alto è mostrato lo spettro della radiazione emessa dalla
Terra verso lo spazio e l’intervallo di lunghezze d’onda misurato dalla missione FORUM
(immagini globo terrestre da animazione ESA/Met Offi ce/ Météo-France/geoGraphics)
Immagine scattata da Luca Parmitano dalla ISS che illustra la vastità dei rovinosi incendi
che stanno devastando la foresta Amazzonica
Da sinistra:
Mostra sulla storia di un
passato orientato
al futuro e unisce tradizione
antica e un luogo di grande
tecnologia nel bacino del mar
mediterraneo
Esperimento scientifi co
Amyloid Aggregation condotto
dal’astronauta Luca Parmitano
durante la missione ESA
Beyond. Sperimentazione di
ASI con Istituto Zooprofi lattico
Sperimentale del Piemonte,
Liguria e Val D’Aosta, Istituto
Superiore di Sanità e Altec
studiare come la gravità
infl uisce sulle proteine che
aggregandosi causano
malattie neurodegenerative
Lunar Gateway: il
prossimo grande passo
Comando italiano per
la Stazione Spaziale
Internazionale
D
opo 50 anni esatti dal pri-
mo sbarco di un uomo, la
Luna sta tornando negli obiettivi
di molte agenzie spaziali mon-
diali e anche di diverse società
private. A riprendere il discorso
per prima è stata la NASA che
ha rispolverato con orgoglio i ri-
cordi della sua vincente corsa
alla Luna avvenuta negli anni
’60 dopo la promessa fatta dal
presidente Kennedy nel maggio
del 1961. Allora la conquista del
nostro satellite aveva una mo-
tivazione più propagandistica
che scientifi ca. Oggi non esi-
ste un motivo o una spinta po-
litica e quindi puntare alla Luna
ha risvolti scientifi ci, di immagi-
ne e anche economici. L’idea
di tornare lassù è partita o me-
glio ripartita due anni fa quan-
do l’ente spaziale americano ha
lanciato il progetto di una mini
stazione spaziale in orbita intor-
no alla Luna per il 2026, subito
battezzato con il nome di Ga-
teway. La stessa NASA, poco
tempo dopo, ha allargato la
collaborazione ad altri stati per
una cooperazione come è sta-
ta fatta, da almeno due decen-
ni, per la costruzione e l’utilizzo
della Stazione Spaziale Inter-
nazionale (ISS). L’Italia è già in
corsa per rispondere a questa
call, attraverso l’Agenzia Spa-
ziale Italiana ha proposto lo
sviluppo di alcuni moduli abita-
ti della stazione cislunare dise-
gnati dalla Thales Alenia Spa-
ce Italia. Come Paese abbiamo
acquisito negli anni competen-
ze tecnico-industriali assolute
nei moduli abitativi, una capaci-
tà che non si costruisce dall’og-
gi al domani ma solamente con
il tempo, con rigore, costanza
e ingegno. Intanto il presiden-
te americano Trump, forte del
rinnovato interesse verso la
Luna questa estate ha sprona-
to la NASA non solo ad andare
in tempi brevi intorno alla Luna
ma anticipando i tempi per far
atterrare nel 2024 i primi astro-
nauti tra i quali una donna. A
puntare alla Luna anche mol-
te industrie private USA, tra le
quali le antagoniste SpaceX e
Blue Origin, che hanno presen-
tato al pubblico progetti di raz-
zi e di moduli di atterraggio già
in fase di realizzazione. Una
promessa quella del presiden-
te Trump che ha fatto sognare
molte persone ma anche tutte
le industrie del settore aerospa-
ziale e non solo, che vedono in
questa nuova avventura, una
miniera d’oro per gli affari che
ne conseguiranno.
U
n italiano solo al comando sulla ISS, è Luca Parmitano, astronauta
dell’ESA. Parmitano guiderà la stazione fi no alla fi ne della sua missio-
ne in orbita prevista per il prossimo 6 febbraio. Si tratta di un grande tra-
guardo per l’Italia che per la prima volta ha un suo astronauta comandante
della casa orbitante. Un riconoscimento all’uomo ma anche al ruolo del
paese che sulla ISS ha portato un forte contributo in termini di moduli abi-
tativi e di sperimentazioni. La missione Beyond si è avviata nel giorno delle
celebrazioni del 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, il 20 luglio,
e si sta dimostrando come una missione dai grandi risultati. Luca è stato
già protagonista di una prima esperienza in orbita con la missione Volare
dell’ASI, grazie alla quale sono stati raggiunti importanti obiettivi scientifi ci
e di comunicazione.
In orbità Parmitano ha già effettuato numero esperimenti scientifi ci interna-
zionali, circa 200 e molti di quelli selezionati dall’ASI e realizzati con la col-
laborazione di diversi enti e università italiane e internazionali e sono: NU-
TRISS; ACOUSTIC DIAGNOSTICS; XENOGRISS; LIDAL; Mini-EUSO;
Amyloid Aggregation. Si tratta di sperimentazioni legate soprattutto alla
ricerca in orbità di cure e studi di natura biomedicale.
Grazie all’accordo con la NASA siglato nel 1997 (ASI-NASA Memorandum of
Understanding - MoU) l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha un accesso privi-
legiato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In base al Memorandum,
in cambio della fornitura di tre moduli MPLM (uno dei quali, il PMM è diven-
tato nel 2011 modulo permanente della ISS), l’ASI ha diritto - tra le altre cose
- a voli supplementari di astronauti italiani, ogni 5 anni, per missioni di lunga
durata e allo sfruttamento delle risorse di bordo della NASA (lo 0,85% delle
risorse ISS della NASA, che corrisponde allo 0,6% delle risorse complessive
della Stazione), vale a dire possibilità di effettuare nostri esperimenti.
Compagni di volo dell’astronauta siciliano sono anche fumetti e giochi: due
copertine di comics e personaggi giocattolo. Si tratta di tre progetti selezio-
nati dall’ASI per la diffusione della cultura spaziale. La scelta di realizzare
o collaborare alla defi nizione di un fumetto o di un giocattolo ha l’obiettivo
di coinvolgere i giovani, avvicinarli alle creazioni spaziali, conoscere la re-
altà del settore e soprattutto comprenderne i benefi ci sulla vita quotidiana.
Il primo progetto è legato a Luna 2069, nuova graphic novel di Leo Orto-
lani con Rat-Man, che torna nello spazio dopo l’incredibile esperienza con
il volo di Paolo Nespoli nel 2017 e che arriverà in libreria con La Feltrinelli
Comics. Il secondo è un volume a fumetti di Nathan Never, pubblicato da
Sergio Bonelli Editore. Ad accompagnare il tutto c’è anche il pupazzetto
astronauta della Playmobil che ritrae l’astronauta Luca Parmitano.
D
alle antiche città portuali alle mitiche isole,
dai tipici ulivi e coltivazioni di grano agli sfor-
zi compiuti nei territori nordafricani per strappa-
re campi coltivati dal deserto: la mostra Mediter-
ranea - Visioni di un mare antico e complesso
- rappresenta la storia di un passato orientato
al futuro e unisce tradizione antica e un luogo
di grande tecnologia. Sottolineando il contrasto
tra un luogo simile alla roccia come i Sassi e
una struttura ad alta tecnologia come il Centro
di Geodesia Spaziale dell’Agenzia Spaziale Ita-
liana (ASI), “Mediterranea” intende raccontare la
storia, la bellezza, le popolazioni e i miti di que-
sto continente marino, ma anche i pericoli e i
conflitti che lo minacciano oggi. La retrospettiva,
voluta da Telespazio e ASI, vuole sensibilizzare
l’opinione pubblica su importanti problematiche
legate al Mar Mediterraneo. Le immagini satelli-
tari ci portano nei luoghi che hanno segnato la
storia e l’evoluzione del nostro mare e attirano
l’attenzione sulle emergenze che sta affrontan-
do, prima di tutto quella ambientale.
La mostra fa parte delle numerose iniziative pro-
mosse da Leonardo e caratterizzate dalla con-
taminazione tra discipline scientifiche e umani-
stiche. L’itinerario espositivo offerto ai visitatori
rappresenta il Mediterraneo in tutta la sua com-
plessità, attraverso la narrazione della sua sto-
ria con immagini satellitari inedite “site specific”,
elaborate da e-GEOS (una società ASI / Tele-
spazio), foto, video e installazioni di straordina-
rio impatto emotivo, in una sintesi perfetta tra
scienza e arte, tra passato e presente.
La mostra riassume questi stati di contrasto che
rappresentano l’essenza generale del bacino
del Mediterraneo, che è la nostra culla, la linfa
della nostra cultura che dobbiamo preservare e
proteggere.
Lo spazio, attraverso le sue tecnologie, può
mettere in campo e supportare le azioni e le at-
tività necessarie per lo sviluppo sostenibile e la
protezione dell’intera area. Il percorso esposi-
tivo mette in luce il potenziale dell’osservazio-
ne satellitare, e in particolare della costellazio-
ne COSMO-SkyMed, per lo studio dei problemi
ambientali e come strumento privilegiato per la
diversa gestione della terra e del suolo e per
contrastare il loro degrado: per un un’agricol-
tura più produttiva, per un uso intelligente delle
risorse idriche, per lo studio dei fenomeni de-
rivanti dai cambiamenti climatici. Le immagini
satellitari forniscono anche dati estremamente
utili sulla temperatura della superficie del mare,
sull’acidificazione dell’acqua, sull’umidità del
suolo e sulla salute delle piante; aiutano la na-
vigazione fornendo dati precisi sul posiziona-
mento e rappresentano anche uno strumento
essenziale per le agenzie di protezione civile
nella gestione dei soccorsi in caso di emergen-
ze ambientali. Mediterranea è in continuità con
le attività spaziali della città che ha nella sua
impronta un passato orientato al futuro. Matera
rappresenta il connubio tra tradizione millena-
ria e luogo di grande tecnologia dove si enfatiz-
za il contrasto fra un luogo rupestre e un centro
spaziale all’avanguardia. Con la mostra si sin-
tetizzano questi stati di contrasto che sono l’es-
senza totale del bacino del Mediterraneo, che
è la nostra culla, linfa della nostra cultura che
dobbiamo preservare e tutelare. Lo spazio con
le sue tecnologie è in grado di mettere in campo
e sostenere le azioni e le attività necessarie per
uno sviluppo sostenibile e la tutela di tutta l’area.
Da trenta anni a Matera è presente il Centro di
Geodesia Spaziale (CGS), dedicato al prof. Giu-
seppe (“Bepi”) Colombo, realizzato grazie a uno
sforzo congiunto del Piano Spaziale Nazionale
del CNR, della Regione Basilicata e della NASA
ed è poi passato dal 1988 alla neo costituita
Agenzia Spaziale Italiana. Oggi, la struttura di
oltre 5000 metri quadrati nella quale lavorano
circa 100 persone con un budget di circa 10 mi-
lioni l’anno, è uno dei principali impianti di ricer-
ca e trasferimento tecnologico nel Mezzogiorno.
Dedicato principalmente alla geodesia spaziale,
ossia alla misurazione della forma e delle dimen-
sioni della Terra, e al telerilevamento per mezzo
di satelliti artificiali, il CGS sta ultimamente ri-
volgendosi anche ad altri campi, primi fra tutti
la robotica spaziale e le missioni interplanetarie,
nonché le tecnologie quantistiche che consen-
tono di comunicare in modo sicuro su scala pla-
netaria. Attraverso il proprio osservatorio laser il
Centro dell’ASI sta portando a termine, insieme
all’Università di Padova, importanti esperimenti
sulle proprietà della luce per le telecomunicazio-
ni del futuro.
Dal 1994 è nato Il Centro Spaziale di Matera,
come parte della rete nazionale e internazionale
di centri e teleporti operati da Telespazio. Le atti-
vità del Centro Spaziale di Matera, che dal 2009
è gestito da e-GEOS, riguardano l’acquisizione,
l’elaborazione, l’archiviazione e la disseminazio-
ne dei dati telerilevati dai principali satelliti di os-
servazione della Terra, nonché la produzione di
immagini e prodotti elaborati e servizi in near-re-
al-time per la sorveglianza marittima. La mostra
Mediterranea, organizzata da Viviana Panaccia
al Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ri-
dola” di Maters, sarà aperta al pubblico fi no al
19 gennaio 2020 e sarà parte integrante del pro-
gramma Matera Capitale Europea della Cultura
- L’esposizione è stata promossa dalla Fon-
dazione Matera Basilicata 2019 e dalla Soprin-
tendenza Basilicata insieme all’Agenzia Spaziale
Italiana (ASI) e Telespazio, una joint venture tra
Leonardo (67%) e Thales (33%).
Mediterranea - Visioni di un mare
antico e complesso
La mostra inaugurata a Matera dall’Agenzia Spaziale Italiana e
Telespazio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ambiente
al Mar Mediterraneo
La Luna, prossimo passo. Piattaforma del programma che dovrebbe riportare
l’uomo sul nostro satellite naturale
Speciale AEROSPAZIO, DIFESA E SICUREZZA - Realtà Eccellenti
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