Corriere della Sera La Lettura - 15.09.2019

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DOMENICA15SETTEMBRE2019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 61


A


veva 82 anni David Ben Gurion nel 1968,
quando l’alloraventitreenneTom Segev andò
aintervistarlo per il giornale degli studenti
dell’Università ebraicadiGerusalemme. Fu
un lungo viaggio che sfiorava iterritori della
Cisgiordaniaconquistati dall’esercitoisraeliano nella
guerra dei Sei Giorni, appena un anno prima. Giù,verso
sud, passando per Beersheva, percorse stradine acci-
dentate che oggi sono diventate scorrevoli autostrade a
quattrocorsie. E poi ancora più avanti, nel cuore del de-
serto del Negev,con le carcasse ancora visibili dei mezzi
egiziani distrutti neicombattimenti del 1948-49.Testi-
moniavano ilconflitto che aveva incoronato Ben Gurion,
«padrefondatore», addirittura «profeta», «messia»
vincente del nuovo Israele. Raggiunse Sde Boker, il kib-

butz dove Ben Gurion si era ritirato piùvolte, anche du-
rante i mandati da primo ministro e dove avrebbe tra-
scorso gli ultimi giorni gran parte in solitudine, a indi-
care la suaconcezione del sionismo attivo,costruttore,
capace di «trasformare il deserto in giardino». «Fu un
colloquio per moltiversi strabiliante. Credevo—dice
Segev — che avrei incontrato uno statista in pensione,
pronto a fare il bilancio della sua vita. Mi ritrovai faccia a
facciacon l’essenza stessa della storia ebraica moderna e
contemporanea. Ricordo che, purcon la suacelebre cri-
niera dicapelli bianchi, Ben Gurion appariva gracile, più
minuto di quanto pensassi. Ma i suoi occhi guizzavano
intensi, a tratti quasi assenti in pensieri distanti, e subi-
to dopo inquisitori, attenti. Chiese a me, giovane univer-
sitario inesperto, checosa ritenevo avremmo dovuto fa-

re dei territori appenaconquistati agli arabi.Faceva do-
mande prima di rispondere,voleva conoscere l’interlo-
cutore. Aggiunse che dovevamo rendereiterritori
occupati incambio di accord i di pace: eracontrario alla
presenza di troppi palestinesi in Israele. Si lasciò andare
aconfessioni personalissime, persino imbarazzanti.
“Unavolta dissi a mia mogliePaula che avreivoluto un
secondo figlio maschio. Ma eracontraria”. Fu uno dei
tanti accenni aPaula, morta solo pochi mesi prima».

Ben Gurion raccontòaSegev della sua infanzia a
Plonsk, inPolonia, del suo arrivo da pioniere idealista in
Galilea nel 1906. «“Già a tre anni sapevo che non sarei
morto a Plonsk. Io e i mieicompagni nella piccola scuo-
la dellacomunità ebraica eravamo tutti sionisti”, mi dis-
se. Atre anni? Sembravaimpossibile. Ma poi miresi
contoquantoilnazionalismo ebraicofosse l’essenza
della sua esistenza. Sino alla morte, cinque anni dopo il
nostro incontro, Ben Gurion è stato un sionistaconvin-
to, assolutamente assorbito dalla sua missione, pronto a
sacrificare tutto e tutti,compresi affetti, familiari, amici
e amori, perrealizzarla. Senza questa premessa sarebbe
difficilecapirlo».
Fu in quell’occasione che iniziò la lunga incubazione
diAStateatAnyCost.TheLifeofDavidBen-Gurion
(«UnoStatoaqualsiasi prezzo. Vita di David Ben Gu-
rion»), la biografia del «grandevecchio»,come lo chia-
mano ancora gli israeliani più anziani, appena tradotta
in inglese, checonfermaTom Segevcome uno tra i più
importanti studiosi della storia di Israele. In questi 51
anni ,lui èstatogiornalista di punta per il quotidiano
«Ha’aretz»,commentatorenoto nel mondo, ha scritto
operefondamentali, che spaziano dal periodo del Man-
dato britannico alla guerra del 1967, all’Olocausto e alla
sua strumentalizzazione da parte della politica israelia-
na e araba,toccando aspetti estremamentecontroversi
della questione palestinese. È evidente, leggendo que-
st’ultimo libro, che si tratta del risultato molto elaborato
di letture, riflessioniepercorsi intellettuali legati inti-
mamente alla vita del suo autore.
TomSegev,primadituttounparallelotraBenGu-
rioneBenjaminNetanyahu,allavigiliadelleelezioni
parlamentaridel17settembre.Loscorso20luglioBi-
bihasuperatolasogliadei4.876giornidapremier,
battendoi13annidiBenGurionneiperiodi1948-54e
1955-63.Èilprimoministropiùlongevodellastoria-
delPaese.Qualisonoledifferenzetraidueleader?

DavidBenGurion


Nostalgiadiunpadre


IsraeleTomSegev,giornalistaestudioso,hapubblicatolabiografiadefinitivadiunodeifondatori

delloStatonatonel1948.Tuttoèpartitodaunincontroneldeserto,nel1968.«Miritrovaifacciaafaccia

conl’essenzastessadellastoriaebraicacontemporanea».UnafigurachenelPaesenonhapersoilsuo

carismamentreilpremier,«Bibi»Netanyahu,cercail17settembrel’ennesimaconsacrazioneelettorale

diLORENZOCREMONESI

PercorsiGeografie


Riminirende omaggio a Nikos Beloyannis,
eroe dellaResistenza greca, fucilato nel 1952
da un tribunale militare di cuifaceva parte il
futuro dittatore GeorgiosPapadopoulos. La
sentenza venne eseguita nonostante l’ampia

campagna internazionale a suofavore, cui
partecipò, tra gli altri,Pablo Picasso. Presso il
Museo della Città la mostraNikos Beloyannis
(fino al 29 settembre) ripercorre la vicenda
umana e politica del partigiano ellenico.

{


UnpartigianoaRimini

Greche
diAlicePatrioli

TOMSEGEV


AStateatAnyCost.
TheLife
ofDavidBen-Gurion
Traduzione
di HaimWatzman
FARRAR, STRAUS
AND GIROUX
Pagine 786, $ 40

L’autore
Tom Segev (Gerusalemme,
1945: qui sopra) in Italia ha
pubblicatoIlsettimomilione
(Mondadori, 2001)
Ilpersonaggio
Fu arrivando nellaPalestina
ottomana nel 1906 che
l’allora ventenneDavid Grun
si dette il nome «sionista»
di Ben Gurion. Originario
di Plonsk, inPolonia,
giovanissimoaveva aderito
ai movimenti del sionismo
socialista. Subito attivista
politico tra gli operai e
contadini ebrei, nel 1921 fu
eletto segretario del
sindacato dei lavoratori
nella «terra di Israele». Nel
1930 fu tra ifondatori del
grande partito della sinistra
sionista Mapai e ne divenne
il leader. Motore delleforze
militari ebraiche durante la
guerra del 1948-49 e
autore della dichiarazione
d’indipendenza del 15
maggio 1948 (a fianco), fu
quindi premier (1948-54 e
1955-63). Morì nel 1973

i


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