Il Sole 24 Ore - 19.09.2019

(Ron) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 19 Settembre 2019 7


Economia


Imprese


PANORAMA


Dopo un segnale negativo in arrivo dalla produzione del-
l’industria era difficile aspettarsi qualcosa di diverso in

termini di ricavi, che infatti confermano il momento diffi-


cile per la nostra manifattura. A luglio l’Istat stima una
diminuzione congiunturale dello ,%. Su base trimestrale

mobile l’indice complessivo mostra una con-


tenuta crescita (+,%) rispetto alla media
dei tre mesi precedenti.

Anche gli ordinativi registrano a luglio un


calo congiunturale (-,%), mentre nella me-
dia degli ultimi tre mesi si rileva un modesto

aumento congiunturale (+,%). La dinami-


ca congiunturale negativa del fatturato ri-
flette cali mensili su entrambi i mercati:

-,% è la flessione registrata dal mercato


interno e -,% quella rilevata per il mercato
estero. Segnali contrastanti arrivano dal-

l’export, in calo congiunturale del ,% ma in


progresso del ,% su base annua (anche
grazie al calendario più favorevole), con un progresso

maggiore nell’area extra-Ue ma confortante (+,%) anche


in Europa. Molti in questo caso i settori positivi, a partire
da farmaceutica, alimentari e abbigliamento, protagonisti

di crescite a doppia cifra. Farmaci, alimentare e pelletteria,


in particolare, contribuiscono per tre punti alla crescita
tendenziale del periodo.

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DATO ISTAT DI LUGLIO


In calo ordini e ricavi


dell’industria


Sconti ambientali, tagli del 10%


Sotto tiro gasolio e autotrasporto


OGGI AL CDM


Pronto il Dl ma le tensioni


nel governo rischiano


di trasformarlo in Ddl


In gioco coperture per la


manovra. Bonus da mila


euro per chi rottama l’auto


Gianni Trovati


ROMA


Il cosiddetto «Green New Deal» messo


al centro del programma dal governo


Conte- prova a prendere subito forma


con un decreto legge dedicato al «con-


trasto dei cambiamenti climatici». Il te-


sto è atteso al consiglio dei ministri di


oggi pomeriggio, ma le discussioni nel


governo, alimentate dalle resistenze del


Mise sul rischio di vedersi sottratte com-


petenze, sono proseguite fino a tarda se-


ra aumentando le possibilità di uno slit-


tamento dell’approvazione, o addirittu-


ra la trasformazione del provvedimento


in un (più lento) disegno di legge.


L’obiettivo sarebbe di colorare di verde


il debutto operativo del governo, è a tut-


to campo. Ma anche di dare una mano


alle coperture della manovra: con un


piano di tagli del % all’anno agli sconti


fiscali «ambientalmente dannosi» fino


alla scomparsa entro il . Ambizioso.


Ma l’elenco delle misure messe in fila


dai  articoli della bozza, anticipata ieri


dal soleore.com, è ricco. E contempla


un bonus fino a mila euro, con una spesa


fino a  milioni, per chi rottama una


vecchia auto (euro  o classi precedenti)


nelle Città metropolitane, cioè le vecchie


Province, oggetto di procedura d’infra-


zione Ue per inquinamento, in un oriz-


zonte che da Piemonte, Lombardia, Li-


guria, Veneto e Toscana arriva a Lazio,


Molise e Sicilia (le procedure sono la


/ e la /). C’è poi un cre-


dito d’imposta fino a mila euro, da river-


sare al consumatore, per le attività di con-


segna di prodotti «secondo modalità so-


stenibili»; una detrazione fiscale del %


per la spesa (fino a  euro) delle fami-


glie per il servizio di scuolabus «a ridotte


emissioni», incentivi alla vendita e all’ac-


quisto di prodotti sfusi e una riforma del-


la Valutazione d’impatto ambientale.


Il programma insomma è vasto, ma


il suo peso reale dipenderà dall’attua-


zione. Perché gli spazi di finanza pub-
blica sono quelli che sono, e per ora il

provvedimento mette insieme fondi


per  milioni, in larga parte per il bo-
nus rottamazione.

C’è però una variabile cruciale, all’arti-


colo . La promessa di ridurre del % «le
spese fiscali dannose per l’ambiente»

può valere fino a , miliardi di euro,


stando al censimento dello stesso mini-
stero dell’Ambiente. Ma per arrivare a

quella cifra occorrerebbe muovere le for-
bici su tutti i  sussidi giudicati nemici

dell’ambiente. Nella categoria rientrano


i rimborsi agli autotrasportatori sull’acci-
sa per il gasolio (, miliardi nel ), gli

sconti per l’acquisto di prodotti energetici


in agricoltura ( milioni) ma soprattut-
to l’occhio di riguardo che il fisco riserva

al gasolio rispetto alla benzina, e che vale


, miliardi. Tagliare questi sconti signifi-
cherebbe aumentare i costi a carico di ca-

tegorie politicamente importanti, per


non parlare di un allineamento del fisco
diesel a quello della benzina che si senti-

rebbe subito al distributore.


Il compito di individuare quali voci
tagliare di «almeno il %» toccherebbe

alla legge di bilancio, fra meno di un me-


se. Ma sarebbe complicato anche limi-
tarsi a una scelta minimale, perché al ta-

glio delle tax expenditures è affidato un


compito importante nella costruzione
di un quadro di coperture per ora tutt’al-

tro che completo. Non solo: metà dei ri-


sparmi prodotti dal taglio ai sussidi dan-
nosi, spiega il decreto, finanzierebbe

l’aumento degli sconti che sono invece


«ambientalmente favorevoli» e gli inve-
stimenti per l’innovazione delle tecno-

logie e dei modelli «sostenibili» di pro-


duzione e consumo. E proprio gli inve-
stimenti green dovrebbero essere la leva

della manovra giallorossa per ottenere


in Europa altra flessibilità sul deficit.
L’altro piatto forte è il bonus per chi

rottama una vecchia auto, a patto di non


comprare nei due anni successivi un’al-
tra vettura inquinante. Il bonus non è

legato all’acquisto di una nuova auto, e


qui è l’aspetto più innovativo: perché il
«titolo di spesa», fino a mila euro, po-

trà essere impiegato nei  anni successi-


vi anche per comprare abbonamenti al
trasporto pubblico o per utilizzare car

sharing con veicoli elettrici o a zero


emissioni. I mila euro però sfumano se
nei primi due anni chi ha rottamato

un’auto inquinante decide di comprar-


ne un’altra «non a basse emissioni».
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FOTOLIA

Manager di grande esperienza


nella moda, è il nuovo
amministratore delegato

dello storico marchio,


impegnato in questi giorni
nella fashion week di Milano

Nomine


Al vertice Aspesi


arriva l’ex ceo


di Krizia Simona


Clemenza


+Articoli e gallery da sfilate e


presentazioni in corso a Milano


http://www.ilsole24ore.com


Manager.
Prima di Krizia, Simona
Clemenza ha guidato
anche il brand Karl
Lagerfeld

PRO E CONTRO


La difficile guerra agli imballaggi


È da capire quante derrate


alimentari andranno


deperite con le nuove regole


Jacopo Giliberto


Una buona parte della bozza di decreto


contro i cambiamenti climatici e per


l’economia verde riguarda imballaggi
e rifiuti. Ma contiene (anzi, ne manca)

anche un grande assente. Quasi una


burla. Il fondamentale articolo , inti-
tolato «Cessazione qualifica di rifiu-

to», quello che tramite le regole euro-


pee “end-of-waste”dovrebbe risolvere
la paralisi del riciclo, che dovrebbe pro-

muovere la rigenerazione dei residui,


che dovrebbe sfilare dalle mani delle
camorre e togliere dai capannoni abu-

sivi i rifiuti senza destinazione, è inesi-


stente. È un articolo vuoto. Il testo è ri-


dotto solamente al titolo fra le virgolet-


te («Cessazione qualifica di rifiuto»)
seguito dal silenzio di una linea bianca.

Importante per i rifiuti è l’articolo 


che asseconda la moda attuale — così
iconica e di tendenza— contro gli im-

ballaggi di vetro, plastica, acciaio, car-


ta, legno e alluminio usati per proteg-
gere e conservare i prodotti.

Bisognerà capire quanta parte di


questa misura sarà un beneficio per
l’ambiente e invece quante derrate ali-

mentari andranno deperite, tolti i
mezzi di conservazione, e quanti pro-

dotti senza protezione andranno rovi-


nati per una moda sociale che appaga
la coscienza dei consumatori.

La bozza dice che «al fine di ridurre la


produzione di imballaggi per i beni ali-
mentari e prodotti detergenti, per gli an-

ni ,  e  è riconosciuto un


contributo pari al  per cento del costo


di acquisto di prodotti sfusi e alla spina,


privi di imballaggi primari o secondari».
Lo sconto andrà anche ai venditori «sot-

to forma di credito d’imposta, fino ad un


importo massimo annuale di euro
.». Lo Stato è disposto a spendere

contro le confezioni non più di « milio-


ni di euro per l’anno ,  e ».
Altre norme sui rifiuti. L’articolo 

della bozza («Disposizioni volte a velo-


cizzare la pianificazione di emergenza
per gli impianti di stoccaggio e tratta-

mento dei rifiuti») rivede l’art. -bis del


decreto-legge  ottobre , n. , con-
vertito dalla legge  del ° dicembre

. Inoltre (articolo ) è istituito un


commissario unico contro le discariche
abusive per le quali è in corso la procedu-

ra di infrazione europea /; sa-
rà affiancato da esperti e da carabinieri.

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+6,


L’EXPORT
SU BASE ANNUA
Segnali
contrastanti
arrivano
dall’export, in calo
congiunturale del
2,3% ma in
progresso del
6,2% su base
annua

Lurisia, storico marchio di acque e bibite premium del
Piemonte, passa a Coca-Cola Hbc Italia. Il valore del-

l’operazione è di  milioni ed è già stato firmato l’ac-


cordo preliminare. A vendere il fondo d’investimento
privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alter-

native Funds Sgr, la famiglia Invernizzi e
Eataly Distribuzione. Una operazione al-

l’insegna della continuità: Piero Bagnasco,


attuale Presidente e ad di Lurisia, e Ales-
sandro Invernizzi, rappresentanti di due

degli azionisti venditori, rimarranno nel


cda della società.
Lurisia è stata pioniera nell’offrire ac-

que in bottiglie di vetro a forma di campa-


na, disegnate dallo studio di architettura e
design Sottsass Associati. Nelle bibite, Lu-

risia offre bevande ispirate da autentiche


ricette italiane con ingredienti provenienti
dal nostro paese nelle varianti: chinotto,

gazzosa, aranciata, aranciata rossa, aran-


ciata amara, limonata e tonica. Dal , l’azienda è stata
partner nei principali eventi organizzati da Slow Food,

una organizzazione non-profit fondata nel  in Italia


che promuove pietanze locali e la cucina tradizionale.
—E.N.

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ACQUISIZIONI


Coca-Cola conquista


acque e bibite Lurisia


88


MILIONI DI EURO
DEL DEAL
Coca-Cola Hbc
Italia ha rilevato
dal fondo IdeA
Taste of Italy,
gestito da DeA
Capital
Alternative Funds
Sgr, la famiglia
Invernizzi e Eataly
Distribuzione
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