Il Sole 24 Ore - 19.09.2019

(Ron) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 19 Settembre 2019 9


Economia & Imprese


Arvedi amplia l’area a freddo


per salvare 160 dipendenti


ACCIAIO


Aggiornato il vertice al Mise


per evitare la chiusura


del sito produttivo di Trieste


«Ristrutturare San Siro non conviene»


Sara Monaci


MILANO

Per il Milan e l’Inter ristrutturare lo


stadio di San Siro - possibilità avanza-
ta dai vertici del Comune di Milano in

alternativa alla costruzione di una


nuova struttura - non è conveniente:
ci sarebbero meno posti (meno di

mila) e soprattutto verrebbe richie-


sto uno stop alle partite di  anni. Inol-


tre cambierebbe la morfologia dello
stadio. Lo hanno spiegato ieri i mana-

ger delle due squadre nel primo in-


contro a Palazzo Marino con i capi-
gruppo dei partiti, durante il quale

hanno spiegato le ragioni della volon-


tà di abbattere San Siro e di costruire
un nuovo impianto nella stessa area,

per un investimento di , miliardi (di


cui  milioni per lo stadio e il resto
per le attività collaterali). Operazione

non facile, considerando anche che le


possibili resistenze della città potreb-
bero ripercuotersi negativamente

sulla campagna elettorale per il se-


condo mandato del sindaco Giuseppe
Sala, tra due anni.

È così partito ieri l’iter ufficiale per


la progettazione di un possibile nuovo


stadio, dopo gli incontri preliminari
avvenuti nei mesi scorsi tra il sindaco

e le società. Il  luglio scorso è stato


depositato dalle due società calcisti-
che il primo dossier. Ora si entra nel

vivo del dibattito con due percorsi: da


una parte i consiglieri comunali che
daranno l’indirizzo (anche la Giunta

è chiamata a esprimere un parere);


dall’altra le commissioni tecniche che
inizieranno dalla settimana prossima

a studiare il dossier. Ieri sono stati


mostrate alcune immagini ancora ge-
neriche, valorizzando le parti di verde

pensile. Il  settembre è previsto un


incontro pubblico in cui Inter e Milan
illustreranno con dei rendering il pro-

getto scelto: all’inizio ce ne erano


quattro possibili, poi la rosa si è ri-


stretta a due e ora le squadre presen-
teranno una sola proposta. Il presi-

dente del Consiglio comunale Lam-


berto Bertolè ha precisato che ancora
non è stato dichiarato «l’interesse

pubblico». I partiti ieri hanno chiesto:


di argomentare il progetto dell’even-
tuale ristrutturazione; di dare garan-

zie che i biglietti non aumenteranno;


di conoscere il perché sono stati scar-
tati alcuni progetti; di chiarire il qua-

dro economico. «Cerchiamo un con-


fronto serrato per arrivare a una solu-
zione nell’interesse della città», dice

Filippo Barberis, capogruppo del Pd a
Palazzo Marino. L’eventuale demoli-

zione di San Siro sarebbe prevista per


il . ma non ci sono certezze.


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Monumento dello sport. Lo stadio di San Siro a Milano


ANSA

Barbara Ganz


Matteo Meneghello


Il gruppo Arvedi conferma la volontà


di proseguire il suo impegno sul sito di


Trieste, iniziato nel  quando è di-


ventato proprietario della Ferriera, ga-


rantendo la salvaguardia dei  lavo-


ratori dell’area a caldo. E lo fa con un


piano dettagliato che, annunciato ieri,


sarà presentato al Mise a metà ottobre


(tra il  e il ), mentre è già fissato per


il primo giorno del mese un coordina-


mento con il sindacato. L’obiettivo è


fare presto (chiudere l’area a caldo en-


tro l’anno, al massimo entro i primi


mesi del ) per rafforzare l’area a


freddo, valorizzare la logistica e gestire


la bonifica. All’incontro, al quale non


ha partecipato il leader, Giovanni Ar-


vedi - una delegazione del Mise si è co-


munque recata a Cremona nei giorni


scorsi per preparare il terreno - «è


emersa la volontà delle istituzioni di


trovare un accordo condiviso e intra-


prendere un percorso comune, con


l’obiettivo di arrivare alla graduale ri-


conversione dell’area a caldo salva-


guardando gli interessi di tutti, in pri-


mis l’occupazione - ha spiegato il ceo di


Finarvedi, Mario Caldonazzo -. Abbia-


mo preso atto delle decisioni assunte


e confermato la nostra collaborazione


tramite la presentazione in tempi ra-


gionevoli di un nuovo piano industria-


le e conseguente accordo di program-


ma». Il ministro Patuanelli ha a sua


volta spiegato che ritiene «importante


che il confronto sulla Ferriera proceda


in maniera costruttiva e condivisa al-


l’interno di un percorso istituzionale,


nel quale il Mise assume il ruolo di co-


ordinamento per verificare le prospet-


tive dello stabilimento e del territorio.


Il percorso dovrà viaggiare su tre bina-
ri: ambiente, sviluppo della attività

portuale e tutela occupazionale».


A Trieste c’è grande prudenza sul-
l’investimento - si stimano  mi-

lioni - annunciato nel corso del tavo-


lo: «La proprietà ha confermato di
volere procedere con la chiusura del-

l’area a caldo e di volere lavorare a un


piano di rilancio dell’area a freddo,
annunciando un impegno economi-

co e ribadendo un riassorbimento


parziale - hanno detto ieri Marco
Relli, Umberto Salvaneschi e Anto-

nio Rodà, leader locali rispettiva-


mente di Fiom, Fim e Uilm - Da
quanto è emerso, la proprietà non ha

ancora pronto un piano industriale
e questo ci preoccupa, perché non

vediamo nulla di concreto».


Dai dettagli emersi pare però che il
piano, che si aggancierà a un nuovo

accordo di programma, sia in uno sta-


dio avanzato. Da fonti vicine al tavolo
trapela che Arvedi punterebbe a un fi-

nanziamento Bei per sostenere i nuovi


investimenti nel freddo (anche la Re-
gione ha messo sul tavolo linee di fi-

nanziamento). Al sito di Trieste (oltre


al laminatoio sono attivi anche i forni
per la ricottura statica, uno skin-pass,

lo slitter per il taglio e il decapaggio in
linea) mancano oggi le linee di ricottu-

ra e di zincatura; anche la verniciatura


è una prospettiva, visto il recente in-
gresso in Italia di un concorrente co-

me Liberty steel, che ha rilevato l’ex


Magona di Piombino, che proprio Ar-
vedi aveva messo nel mirino. In que-

sto modo si stima possano essere rias-


sorbite  persone. Si punta poi a
pensionamenti (quota  e altre mi-

sure) per  persone, oltre a eventuali


riqualificazioni nelle bonifiche (una
cinquantina di persone) e nel futuro

sviluppo della logistica. Si discute, in-


fine, del destino della centrale che Ar-
vedi ha rilevato da Elettra e che è ali-

mentata dai gas di cokeria e da altofor-


no: più di una fonte industriale con-
corda nella possibilità che

l’imprenditore possa, una volta spen-


to l’altoforno, investire in un «peaker»
(un impianto, dotato di una o più tur-

bine, per il bilanciamento della rete


elettrica alimentato a gas naturale),
che, secondo le stime , potrebbe dare

lavoro a circa  persone. A questa


scelta è legata anche la discussione
della nuova Aia.

A Roma si è recato ieri anche il go-


vernatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga: «Il percorso di

riconversione, di cui la Regione è stata
promotrice, è fondamentale tanto

quanto la salvaguardia dell’occupa-


zione: ecco perché il tavolo ministeria-
le, oltre a definire le tempistiche per la

chiusura dell’impianto, dovrà dare ri-


sposte ai lavoratori. Un itinerario che
dovrà svilupparsi attraverso soluzioni

condivise, costruite non su ammortiz-


zatori tempo indeterminato ma su
prospettive di reimpiego».

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LAVORO


Ferrero, premio


di 2mila euro


ai dipendenti


Un premio da mila euro per i


mila dipendenti di Ferrero in


Italia. Ieri la firma dell’accordo
tra azienda e sindacati sul

premio annuale per obiettivi


previsto dall’ultimo contratto
integrativo del gruppo dolciario.

Un premio il cui ammontare si


definisce per il % in base ai
risultati economici del gruppo,

per il % in relazione alle
performance dei singoli plant. Il

quadriennio - ha


previsto un aumento di  euro
nel periodo, raggiungendo un

importo complessivo di .


euro. L’accordo si inserisce nel
quadro del welfare Ferrero.

Media, rete pirata Iptv


chiusa dalla Finanza


Svelati 700mila utenti


PAY TV


Maxi operazione in cinque


Paesi: Spagna, Olanda,


Bulgaria, Grecia e Italia


Per i clienti sono previste


sanzioni fino a . euro


Possibili rischi penali


Andrea Biondi


Un’operazione che va a colpire la sor-


gente da cui partivano i mille rivoli in


cui si sostanziavano le Iptv pirata


“vendute” ai consumatori; in cui c’è


stato un arresto; che ha interessato 


Paesi – Spagna, Olanda, Bulgaria,


Grecia, Italia – e che, questo forse è il


vero passo in avanti, ha portato a in-


dividuare gli utenti finali. I quali ora


rischiano grosso: da sei mesi a tre an-


ni di reclusione e con una multa che


potrebbe arrivare fino a . euro.


Guardia di finanza e Polizia posta-


le, con due indagini parallele e nel-


l’ambito di una controffensiva diret-


ta a livello europeo da Eurojust ed


Europol, hanno messo a segno un


colpo non da poco nella lotta alla pi-


rateria che si snoda fra tv e online.


L’operazione ha portato alla chiusu-


ra di Xtream Codes: la “sorgente” del


meccanismo illecito che arrivava fin


giù al consumatore finale. Si tratta di


una piattaforma internazionale fra le


più diffuse che produceva tutto


quanto serviva ai vari siti pirata per


far arrivare ai clienti finali il segnale


in streaming. Il tutto con un mecca-


nismo ramificato, che si snodava at-


traverso server potentissimi fino al


“pezzotto”: il decoder pirata in grado


di portare il segnale nelle case. Poi


bastavano  euro agli utenti per ga-


rantirsi l’accesso a Sky, Netflix, Dazn


e via dicendo. Un abbonamento più


caro, a  euro, permetteva anche di


rivendere i contenuti creando così un


reticolo diffusissimo in cui come
clienti si annoverano famiglie, im-

prese e perfino hotel, con Napoli co-


me centro nevralgico dell’operativi-
tà. Ovviamente il meccanismo ha po-

tuto funzionare solo grazie a una fitta


rete commerciale con basi, ha spie-
gato la Gdf , «prevalentemente in

Lombardia, Veneto, Campania, Pu-


glia, Calabria e Sicilia».
Le operazioni rese note dalla mat-

tinata di ieri sono state battezzate


“Black Iptv” (quella della Guardia di
Finanza coordinata dalla Procura di

Napoli) ed “Eclissi” (della Polizia Po-


stale coordinata dalla Procura di Ro-
ma). Entrambe poi sono arrivate a un

punto di congiunzione a livello inter-


nazionale. Ci sono  indagati e il re-
ato contestato all’organizzazione è di

associazione per delinquere finaliz-


zata alla riproduzione e commercia-
lizzazione illecita di Iptv con la circo-

stanza aggravata del reato transazio-
nale. Fra gli indagati ci sono anche

due cittadini greci ideatori della piat-


taforma Xtream fra cui l’unico arre-


stato: Christos Papaoikonomu, a Sa-
lonicco, dopo essere stato trovato dai

finanzieri e dalla polizia greca in pos-


sesso di oltre mila euro in contanti
e criptovalute. Gli specialisti del Nu-

cleo Speciale Tutela Privacy e Frodi


Tecnologiche hanno poi sequestrato
 fra carte di credito, conti correnti,

paypal e risorse informatiche per il


web a società con sedi in diversi Paesi
europei: perquisizioni sono scattate

in Olanda, Francia, Grecia, Germania


e Bulgaria. Così, al momento del-
l’oscuramento di Xtream Codes – in-

sieme a  siti e  server – c’erano
mila utenti online collegati. Ap-

punto, coloro i quali ora rischiano


grosso stando all’articolo  octies
della Legge sulla protezione del dirit-

to d’autore (la  del ). Il feno-


meno comunque è ben più ampio
con una stima di  milioni di utenti a

livello nazionale, giro d’affari di 


milioni annui e  milioni di utenti in
tutta Europa. Significativi anche i nu-

meri dell’operazione “Eclissi”: blocco


di  Iptv; individuazione di  tra
conti PayPal, postepay, conti cor-

renti bancari e wallet bitcoin; seque-


stro di oltre  server e  domini.
«Siamo sulla strada giusta» nel

contrasto alla pirateria informatica


che solo in Italia arreca «danni eco-
nomici e di impiego superiori al mi-

liardo», ha commentato il presiden-


te della Lega Serie A Gaetano Micci-
ché. «Poiché la pirateria uccide il

calcio, oggi posso affermare che il


nostro mondo sta molto meglio», ha
aggiunto dal canto suo l’ad della Le-

ga Serie A Luigi De Siervo. Plauso


anche dalla Fapav con il segretario
Federico Bagnoli Rossi che ha parla-

to di «operazione che avrà un im-


patto fortissimo sul consumo illega-
le di contenuti audiovisivi, in parti-

colare sportivi».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI


700mila
Gli utenti collegati

La piattaforma informatica


Xtream Codes al momento del
blocco aveva oltre 700 mila

utenti online. Nell’operazione


sono stati emessi dalla Procura
della Repubblica di Napoli otto

ordini europei di indagine nei


confronti di una associazione a
delinquere a carattere

trasnazionale. Gli ordini sono


stati eseguiti simultaneamente
in Olanda, Francia, Grecia,

Germania e Bulgaria con


numerose perquisizioni sul
territorio nazionale

IL NUOVO STADIO


Milan e Inter contrarie


a un piano che bloccherebbe


l’utilizzo dell’infrastruttura

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