18 settembre 2019 | Panorama 79
lo incontra a Milano proprio durante
l’inaugurazione del primo store Uniqlo
italiano: 1.500 metri quadri su tre
piani realizzati con piglio filologico
per combinare cultura e tradizioni
nipponiche con quelle meneghine.
Mr Yanui, si narra che quando lei prese
il posto di suo padre, sei dei sette
dipendenti andarono via perché il suo
passato da hippie non garantiva
sicurezza. Ma lei è stato veramente un
hippie?
In quegli anni era normale, il movimento
hippie aveva invaso il mondo e anche
l’università che frequentavo. Era un
movimento contro la borghesia, contro
le imprese e io ne fui influenzato.
Trascorrevo le mie giornate senza
studiare e senza lavorare e non mi
interessava costruire la mia identità
nell’ambito del business, perché non
sapevo cosa significasse.
Quindi una gioventù turbolenta e
senza il mito del lavoro. Poi cosa è
successo?
Che mio padre ha smesso di darmi i
soldi e, non avendo un lavoro, non ho
avuto alternative. Così dopo la laurea,
nel 1971, prima di ritornare a casa, ho
lavorato presso la catena di supermercati
Jusco, per nove mesi, poi sono andato
da mio padre per occuparmi della
sua azienda. In Jusco avevo imparato
quanto fosse importante l’efficienza
del retail, cosa che mancava da mio
padre. Non è stato facile perché se lui mi
diceva di andare in montagna io andavo
sull’oceano e se mi mandava al mare
io correvo in montagna. La ribellione
fa parte della mia indole ancora oggi.
Come tutte le storie di formazione
e di successo imprenditoriale che
si rispettino, anche la sua non è
stata immune ai fallimenti. Cosa ha
imparato?
Una delle mie caratteristiche è fare il
contrario di quello che fanno tutti. La
mia vita è piena di fallimenti ma sono
contento di essere sempre andato per
Tadashi Yanai è il fondatore
e presidente della Fast Retailing,
il gigante del retail mondiale
d’abbigliamento che controlla
diversi marchi tra i quali Uniqlo.
L’esterno dello store Uniqlo in
piazza Cordusio 2 a Milano.
Sotto, l’interno di uno dei corner,
quello dedicato alle stampe
d’artista su t-shirt e felpe. Non
manca una bacheca espositiva.