La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1

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JONATHAN SAFRAN FOER
SCRITTORE E SAGGISTA

LIDIA CATALANO


L

i chiamano i ragazzi di
“Fridays for Future”
perché ogni venerdì
manifestano per solle-
citare l’attenzione pubblica
sull’urgenza di costruire un fu-
turo sostenibile per il pianeta.
Ma questa volta i seguaci pie-
montesi di Greta Thunberg
scenderanno in strada marte-
dì, cioè domani, per un presi-
dio davanti a Palazzo Lascaris
nel giorno del Consiglio regio-
nale. «Arriveremo alle 10 con i
nostri striscioni, come sempre
liberi da simboli di partito»,
racconta il portavoce torinese
Luca Sardo. L’obiettivo è chie-
dere che la Regione «dichiari
all’unanimità l’emergenza cli-
matica, perché questa batta-
glia riguarda ciascuno di noi,
indipendentemente dall’ap-
partenenza politica ».
È l’appello che una delegazio-
ne di manifestanti, a cui si uni-
ranno anche attivisti di Green-
peace e Legambiente da tutto il
Piemonte, farà ai politici regio-
nali nel corso di un’audizione
alle 13. «Leggeremo un discor-

so con il quale chiederemo che
il Piemonte, come hanno già
fatto Emilia Romagna, Tosca-
na e Liguria, si impegni a rispet-
tare gli accordi di Parigi, che
prevedono di dimezzare le
emissioni entro il 2030 e di az-
zerarle entro il 2050».
Dall’inizio della nuova legi-
slatura sono stati depositati
due ordini del giorno che solle-
citano la dichiarazione dello
stato di emergenza climatica.
Il primo porta la firma di Mar-
co Grimaldi (Liberi Uguali Ver-
di) e di alcuni esponenti Pd, il

secondo del gruppo M5S. «Ma
vorremmo che la misura fosse
approvata all’unanimità, co-
me ha già fatto a luglio la Città
di Torino», insistono gli attivi-
sti. Un esito non scontato, vi-
sto che la nuova giunta regio-
nale di centrodestra ha appe-
na introdotto nuove deroghe
ai blocchi del traffico «per tute-
lare le categorie più deboli». I
“ragazzi di Greta” sono però fi-
duciosi che il loro appello tro-
verà un appoggio trasversale:
«Servono incentivi e una tran-
sizione all’energia pulita che
segua un principio di giustizia
climatica: il peso va scaricato
principalmente sulle multina-
zionali che inquinano, non cer-
to su chi prende una pensione
misera e non può permettersi
un’auto elettrica». —
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i sindacati al tavolo: “ma si deve includere l’ex thyssen”

Area di crisi verso la svolta


“Uniti per avere più fondi”


IL CASO

FABRIZIO ACCATINO


N

ella battaglia globa-
le per la difesa
dell’ambiente, Jona-
than Safran Foer ha
scelto da tempo la strada della
chiarezza. Negli ultimi dieci an-
ni, a fronte di un solo romanzo
(«Eccomi»), ha pubblicato due
saggi sull’argomento. Nel
2009 era uscito «Se niente im-
porta», una condanna agli alle-
vamenti intensivi che sarebbe
stata alla base della svolta vega-
na dello scrittore. Ora Safran
Foer torna in libreria con «Pos-
siamo salvare il mondo, prima
di cena» (Guanda), che ci squa-
derna davanti agli occhi le con-
seguenze dei cambiamenti cli-
matici e che presenterà doma-
ni alle 18 all’Aula Magna della
Cavallerizza per il primo ap-
puntamento di «Aspettando il
Salone». Dialogherà con lo
scrittore Paolo Giordano. Il
suo ultimo lavoro è un origina-
le pamphlet che amalgama i
freddi dati scientifici con ricor-
di personali, storie di famiglia,
episodi biblici, squarci di futuri
possibili. «L’essere umano fun-
ziona in maniera particolare -
dice - .Prova un coinvolgimen-
to reale solo per ciò che ha ma-
terialmente di fronte, mentre
tende a ignorare ciò che è più
defilato. Come se accadesse al-
trove e ad altri. Quindi, nono-
stante le migliaia di cose che
potrebbe fare per salvare il pia-
neta, non fa nulla».
Qual è l’errore più grosso
commesso dai mass media
nel comunicare il riscalda-
mento globale?
«Quello di scriverne in manie-
ra equidistante, come se ci fos-
sero pro e contro. Come se le
opinioni di chi accetta i dati
scientifici e di chi li confuta fos-
sero equivalenti. È un approc-

cio culturale completamente
sbagliato».
Che cosa pensa della giovane
attivista Greta Thunberg?
«Ogni bene possibile, provo
per lei un profondo senso di
gratitudine per tutto quello
che sta facendo».
Però molta gente la canzona.
«Molta gente canzona chiun-
que. È il loro modo per riceve-
re attenzione, per darsi più im-
portanza di quella che in real-
tà hanno. Su Internet è pieno
di arrabbiati. Invece di focaliz-
zarsi su qualcosa di più costrut-
tivo, alzano la voce senza ave-
re niente da dire».

La famiglia di sua madre vie-
ne dalla Polonia e dall’Ucrai-
na. Cos’è per lei l’Europa?
«La terra delle storie fondative
della mia infanzia, quelle che
mi raccontava mia nonna.
Ogni individuo ha le sue, sono
i mattoncini su cui si costrui-
sce la personalità».
Nel film tratto dal suo primo ro-
manzo, «Ogni cosa è illumina-
ta», il suo ruolo è interpretato
da Elijah Wood. Che effetto le
ha fatto vedersi sullo schermo
con il volto di qualcun altro?
«È stata un’esperienza stranis-
sima, ma ho preferito affron-
tarla con distacco, da spettato-

re. Il film mi è piaciuto, ho tro-
vato la storia divertente».
Quel romanzo è stato rifiuta-
to da numerosi editori, al pun-
to che è arrivato a un millime-
tro dal non essere mai pubbli-
cato. In tal caso che cosa
avrebbe fatto della sua vita?
«Quand’ero giovane avrei vo-
luto diventare un dottore, ave-
vo persino iniziato medicina.
Forse avrei fatto quello».
Da matricola alla Princeton
University, ha avuto una do-
cente di scrittura d’eccezio-
ne: Joyce Carol Oates. Che ri-
cordi ha di lei?
«Ne ero terrorizzato. È sempre
stata onesta, anche a costo di
esprimere opinioni severe. Pe-
rò ci incoraggiava, diceva sem-
pre che il primo requisito per
uno scrittore è l’energia. In tan-
ti devono a lei la loro carriera
letteraria, io per primo».
Ora è passato dall’altra parte
della cattedra, insegna scrittu-
ra alla New York University.
«Una delle cose magnifiche
dell’America è che nel tempo
l’approccio alla letteratura è
molto cambiato, diversifican-
dosi. Guardo i miei studenti e
li vedo esprimere pensieri nuo-
vi, figli di un nuovo modo di ve-
dere il mondo».
Gli e-book rimpiazzeranno i
libri?
«Ci sono elementi a favore e con-
tro questa tesi, ma la questione
non è così importante. Se gra-
zie alla loro diffusione i lettori
raddoppieranno, ben venga».
Com’è cambiata la sua vita da
quand’è genitore?
«Diciamo che le frecce che mi in-
dicavano la strada si sono sposta-
te in una nuova direzione».—
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CLAUDIA LUISE
Ci saranno davvero tutte
le parti e sarà l’occasione
per concretizzare idee e
progetti che fino ad ora so-
no stati soltanto annuncia-
ti ma non formalizzati. Per
la prima volta, infatti, da
quando si è insediato in Re-
gione l’assessore al Bilan-
cio, Andrea Tronzano, alla
riunione operativa sull’a-
rea di crisi convocata per
oggi saranno presenti an-
che i sindacati che porte-
ranno un loro cavallo di
battaglia: l’idea di trasfor-
mare l’ex sede della Thys-
senKrupp (dove il 6 dicem-
bre 2007 un’esplosione
causò la morte di sette ope-
rai tra i 26 e i 54 anni) in un
centro di ricerca dedicato
alla sicurezza.
«Siamo la città dove è av-
venuta una delle stragi più
gravi sul lavoro, se si parla
di un rilancio di Torino
quindi non si può prescin-
dere dal tema della sicurez-
za – spiega Cristina Terre-
nati, segretaria della Cisl
Torino e Canavese con de-
lega all’area di crisi –. Mi
aspetto unità di intenti su
questo fronte». L’entità dei
fondi destinati a Torino è
ancora da stabilire, quindi
avere progetti condivisi e
forti è la chiave per aggiu-
dicarsi più fondi. I sindaca-
ti puntano anche a estende-
re il perimetro dell’area di

crisi a Pinerolese e Canave-
se che al momento sono
fuori dal provvedimento.
«Secondo me le imprese
e il Politecnico hanno lavo-
rato molto bene, in sinto-
nia con il pensiero della po-
litica che è quello di arriva-
re ad avere benefici anche
sulle micro e piccole impre-
se - commenta Tronzano -.
Se arriveremo al progetto
condiviso poi ci sarà la
battaglia con il ministero
per ottenere i fondi. En-
tro fine anno si deve chiu-
dere», aggiunge l’assesso-
re che tra le deleghe ha
anche quella allo Svilup-
po economico. Tronzano
ragiona riferendosi al

nuovo Governo: «Non
penso cambino idea».
Il punto forte resta il Ma-
nufacturing technology
center voluto dagli im-
prenditori per sviluppare
l’area Tne come campus
tecnologico dove testare
le nuove frontiere dell’in-
novazione per la manifat-
tura e poi il polo dell’aero-
spazio in corso Marche.
Mentre l’Api spera di con-
cretizzare «idee di buon
senso – spiega il presiden-
te, Corrado Alberto – che
possano fare bene a tutto
il territorio. Ma al centro
deve comunque restare la
manifattura». —
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L’attivista svedese Greta Thumberg, 16 anni, a New York assieme ai ragazzi che si battono per il clima

L’errore dei mass
media è comunicare
il cambiamento
climatico
scrivendone in
maniera
equidistante, come
se le opinioni
di chi accetta i dati
scientifici e di chi
li confuta fossero
equivalenti

LUCA SARDO
FRIDAYS FOR FUTURE
TORINO

Lo sciopero per il Clima dello scorso 15 marzo

Domani i giovani ambientalisti di Fridays for Future saranno auditi in Consiglio

I ragazzi di Greta alla Regione

“Dichiari l’emergenza climatica”

AFP

JONATHAN SAFRAN FOER Lo scrittore statunitense domani alla Cavallerizza Reale inaugura “Aspettando il Salone”


“Ho profonda gratitudine per Greta

Chi la deride è privo di contenuti”

INTERVISTA

Chiediamo che
la dichiarazione
sia approvata
all’unanimità perché
è una battaglia di tutti

In Consiglio sono già
stati presentati due
ordini del giorno
da Grimaldi, Pd e M5S

I sindacati vogliono il polo della sicurezza all’ex ThyssenKrupp

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LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 45
CRONACA DI TORINO

T1
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