La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1
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MASSIMILIANO PEGGIO
Età apparente sui 30-35 an-
ni. Nessun documento. Il
corpo saponificato, segno
che il cadavere ritrovato l’al-
tra sera sul greto del fiume
Dora, a ridosso di via Einau-
di nel centro di Bardonec-
chia, è rimasto a lungo im-
merso nell’acqua fredda.
Forse qualche mese. Un cor-
po smembrato, a causa del
trascinamento della corren-
te tra i massi o per l’azione di
animali. Gli agenti della
scientifica della polizia sono
riusciti a recuperare le im-
pronte digitali, ma non han-
no trovato riscontri nel data-
base nazionale che registra
le informazioni e le identità
dei migranti approdati in Ita-
lia. Sconosciuto. Di quell’uo-
mo, morto probabilmente
sui sentieri di Bardonecchia
nel tentativo di raggiungere
la Francia, si può solo imma-
ginare la sua fine.
«Chissà quanti altri cada-
veri restituirà la montagna»
si chiedono oggi i volontari
che da anni assistono i mi-
granti che tentano di attra-
versare il confine. I rappre-
sentanti di Rainbow4Afri-
ca, l’Ong di medici e infer-
mieri che opera lungo la
frontiera in aiuto alle opera-
zioni di soccorso con la Mis-
sione Freedom Mountain, si
definiscono sgomenti e ad-


dolorati per questo ennesi-
mo ritrovamento. «Ecco -
scrivono - le vittime di quel
clima di odio e razzismo che
ha avvolto l’Italia ormai da
troppo tempo. Un clima che
genera una paura tale da
muovere i più disperati,
quelli che hanno perso ogni
speranza di futuro in questo
Paese, a cercare vie sempre
più difficili e impervie per
passare il confine». E ag-
giungono: «La perdita dei di-
ritti e della protezione uma-
nitaria, l’assottigliarsi delle
possibilità dell’accoglienza,
il continuo sentirsi indeside-
rati e in pericolo hanno
emarginato e spaventato
quelle persone che, da un
percorso di integrazione ap-
pena iniziato, si sono ritro-
vate all’improvviso nell’in-
cubo della clandestinità».
Il cadavere, avvistato l’al-
tra sera da un passante che
ha subito chiamato la poli-
zia, è stato recuperato dai vi-
gili del fuoco e portato all’o-
spedale di Susa. La procura
ha disposto l’autopsia.
«I nostri medici infermie-
ri e volontari - affermano
Rainbow4Africa - ogni not-
te soccorrono, informano,
consolano, accolgono, cura-
no chi la frontiera cerca di
passarla, chi è stato respin-
to, chi vuole riprovarci, chi
è solo in cerca di una vita

normale». E affermano: «Ri-
marremo su queste monta-
gne come sanitari perché
nessuno deve morire e nes-
suno deve morire quassù, e
rimarremo come testimoni
perché quello che vediamo,
sentiamo, scopriamo deve
essere evidente: testimoni
del diritto di ogni essere
umano a cercare la speran-
za, ovunque voglia». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

MARIA TERESA MARTINENGO


A Bardonecchia, tra luglio e
agosto, Joy per dieci giorni era
vissuta su un davanzale della
stazione, circondata dalla pie-
tà di molti e dall’insofferenza
di alcuni. Era successa la stes-
sa cosa a Torino, poco prima.
Per un mese la giovane nigeria-
na, dopo un breve passaggio
in carcere, era rimasta un me-
se su una panchina davanti al-
la Casa Circondariale. Anche
qui solidarietà, cibo, caramel-
le. Joy, però, nascosta sotto
una coperta nel caldo a 40°,
concedeva poca confidenza.
Ripeteva di voler tornare a Pa-
rigi. Così, mentre alcuni volon-
tari cercavano di capire, altri
le avevano procurato un bi-
glietto per il Flixbus per Parigi.
Alla frontiera di Bardonecchia
Joy, senza documenti in rego-
la, era stata fatta scendere dalla
polizia francese. E lei era salita
sul davanzale senza più muo-
versi. La situazione era stata
sbloccata grazie all’interessa-


mento dello psichiatra Anniba-
le Crosignani e del sindaco di
Bardonecchia, Francesco Ava-
to, che aveva chiesto l’interven-
to della psichiatria di Rivoli, do-
ve è stata curata e dove sono sta-
te fatte ricerche, trovando ri-
scontro di ricoveri in case di cu-
ra francesi. «Ci hanno in viato
le cartelle, le cure hanno dato ri-
sultati e Joy - racconta il dottor
Enrico Zanalda, direttore del
Dipartimento di Salute menta-
le dell’Asl To3 - ha ripreso a par-
lare, a fidarsi. Ci ha dato il nu-
mero della sorella, che vive in
un’altra regione italiana e che è
venuta a prenderla». Crosigna-
ni: «Nella sua odissea torine-
se Joy ha ricevuto solidarietà,
non discriminazioni; non è
servito velleitario buonismo
ma buona assistenza medi-
co-psichiatrica, risultata vin-
cente in quanto effetto di un
concorso di forze professiona-
li, sociali e istituzionali espres-
se in modo coordinato». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

la giovane nigeriana


Dai giorni sul davanzale


all’incontro con la sorella


È finita l’odissea di Joy


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Sono i cadaveri
di migranti recuperati
in Val di Susa
negli ultimi due anni

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1,
sempre aperta (24 ore su 24); atrio Sta-
zione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 20;
corso Romania 460 (Auchan) dalle ore 9
alle ore 21.
Aperte fino alle 21,30: corso Belgio 97;
corso Francia 1/bis; piazza Galimberti 7;
via Foligno 69; via Sacchi 4; via San Re-
mo 37; via Sempione 112.
Aperte la sera e la notte: p.zza Massaua 1;
via XX Settembre 5; corso Vitt. Emanuele
II 66 (aperta fino alle 24,00).
Il cadavere è stato trovato sul greto del fiume Dora Informazioni: http://www.federfarmatorino.it.

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Ancora Sconosciuto il Cadavere trovato a Bardonecchia


“È il clima d’odio


a uccidere i migranti


non la montagna”


Lo sfogo dei volontari dell’Ong Rainbow4Africa


44 LASTAMPALUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019
CRONACA DI TORINO


T1

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