Corriere della Sera - 02.08.2019

(Ron) #1
#

CorrieredellaSeraVenerdì2Agosto2019
ECONOMIA

37


abina Belli, amministratoredelegato
di Pomellato, il marchio «milanese»
della gioielleria, acquisitodai francesi
di Kering (famiglia Pinault), fa parte
dellaristrettacerc hiamondialedidon-
ne (5 percento) alverticedigrandi im-
prese. Primatoda«moscabianca», ma
non il solo di unacarriera straordina-
ria, essendo l’unicaitaliana ad avere
occupatoposizioni dirigenziali nei tre
imperi francesi L’Oreal,Lvmh eKering,
passando dai profumi allacosmetica,
da viniechampagne alla gioielleria.
Dior, Helena Rubinstein, Bulgari,Veu-
ve Clicquotsono alcuni dei brand di
cui ha curatostrategie di marketing e
sviluppo. La scalataconferma unaten-
denzaconsolidata, impreseecapitali
francesi,savoirfaireemanager italia-
ni.
Sabina Belli la spiegacosì.
«I francesi hanno avutol’abilità di
“appropriarsi” delconcett odilusso e
l’hanno erettoasistema industriale. E
molticonsumatori pensano che il lus-
so sia un’idea francese. Inrealtà, la
“bottega” dello stileedel gustoresta
italianaeilmade in Italyèuna formi-
dabile suggestione.Ègenialità, artigia-
nato, duttilità: edèuna nostra esclusi-
va,ilf ruttodis ecoli di storia. Tutti san-
no disegnare, ma iltocco di classe non
èsolo questione di marketingecom-
petenza. Dovremmo esserne orgoglio-
si, tutelaredipiù le nostrespecificità
artistiche, tradizioni, immense quali-
tà. Il Giappone, ad esempio, ha inven-
tatoil“ NingenKokuo”, una sorta di la-
bel aprotezione deiTesori Nazionali
Viventi, artigiani eccelsi che creano

lacche,calligrafieecosì
via».
Sabina Belli, madredit re
figlie,Pauline (38), Eva
(29), Lilì (25)enonna da poco, ha pas-
satolav ita fraParigi, NewYork eRoma
edètornataaMilano,lacittàdove èna-
ta eche lasciò quindicenneconlafa-
miglia, trasferitasiaParigi.Studi di let-
tere allaSorbona,unmasteraPhiladel-
phia,iprimi passi nelle agenzie di
pubblicità fino alla plancia dicoman-
do, alla soglia dei sessant’anni.
CheeffettofailritornoinItalia?
«Una sensazionecontraddittoria. Da
un lato,toccare conmano la genialità
italiana, l’unicità del nostromodo di
affrontarelec ose che sembra pressap-
pochismoespessoèinvec ecapacità di
stupire, un atteggiamentoche irrita i
francesi, che in segretociinvidiano.
Lorodicono “c’est pas possible”etutto
si ferma. Dall’altro, noto una tendenza
all’autodenigrazione, unacerta sfidu-
cia,l’instabilità,comesenessunofosse
responsabile dei problemiedell’eser-
cizio divoto.ARoma, dove ho lavorato
per Bulgari, si vivenella “grande bel-
lezza” ma sull’orlo del burrone.AMila-
no, questosiavvert emeno. Un po’ per
losviluppostraordinariodiquestianni
eunpo’ perché il mio microcosmo è
storia moltomilanese. Il luogo di pro-
duzione—una ex fabbricariconverti-
ta, nel popolarequartiereChiesaRossa
—èinsintoniaconlaMilano delterzo
Millennio, senza industrieesenza
nebbia, una magicaassociazione di
tecnicaearte. Pomellatofufondata da
un geniale imprenditore, Pino Raboli-
ni, di famiglia di orafi, che lanciò l’idea
di un gioiello che le donnevolessero
acquistareper se stesse, un gestodi
gratificazione al pari degli uomini. Og-
gi l’80 percentodei nostri gioielli sono
comprati da donne che lavorano. Non
si aspettano unregalo, se lo fanno!».

SabinaBelli


«Ifrancesi?Ciinvidiano


lacreativitàmadeinItaly»


L’addiPomellato:«SiamounPaese


cheèunmistodigenioepressappochismo»


Ilcheèunabuonanotiziaperlecarte
dicreditodimariti,fidanzatie
amanti...
«Cheavolteentrano in boutiqueco-
me chi deverimediareuntorto... Bat-
tute a parte, è un segno deitempi su
cui èstatocostruitoilsuccesso del
marchio. Purtroppo senza molti ri-
scontri in altricampi ben più impor-
tanti.Penso aparità salariale,aoppor-
tunità dicarriera, alla necessità di or-
ganizzareilr apportofigli/famiglia/la-
voro.InItalia, l’arretratezzaèpiù
evidente.Èfra le cause del declino de-
mografico,dellacrescitazero,delfutu-
ro incertoper unPaese dalle potenzia-
lità enormi».
Alcune persone ringraziano Diooil
destino per il successo che hanno avu-
to.Altresono così piene di sé da dare
tuttoilmeritoalpropriocervello.
Quando le si chiede “come ha fatto?”,
Sabina Belli ringrazia l’ambientefami-
liare. «Ho avutogenitori eccezionali,
un’educazione al senso diresponsabi-
lità edel do vere,mainmodo disteso:
ho studiatoalla Montessoriehofatto
semprefaticaconletabelline!Lafatali-
tà di un fratello Down siètramutata in
formidabilecoesione affettivaeinim-

pegnoaesseresempreall’altezza.Sono
insegnamenti di cui ho fattotesoro.
Non sicammina su una linearetta, ci
sono passi di latoepassi indietro, sa-
crifici, sconfitte, talvolta sceltesbaglia-
te,mailmio mottoresta “se si vuole,ce
la si fa!”».
Iltemporestailpeggiortiranno.A
sessant’anni,disolitosifaqualche
conto,sitiranolesomme...
«Niente affatto. Ci sono sempre buo-
ni motivi per farealtrecose etantissi-
mi per farequalchecosa per gli altri. Il
successo, dicevaGustaveFlaubert, è
una conseguenza, non deveessereun
fine.Èunmodo di starealmondo di
cui devoringraziareanche il mioex
marito, un grande chirurgo, spesso
impegnatoinAfrica. Ho scrittoun’au-
tobiografia, moltosemplice, percarità,
in cui riassumo le mie idee.Iproventi
sono devoluti alla Cadmi (la Casa di ac-
coglienza delle donne maltrattatedi
Milano).Pervederecome si faafare
anche l’imprenditrice, ho apertoaMi-
lano un ristorante, assieme al mio
compagno, perché nonc’èlimitedie tà
per inuovi amorieper inuovi proget-
ti...».
Hadettoexmarito...

«Succede, dopoventidue anni di vita
in comune. Ma abbiamoottimi rap-
porti. D’estateriuniscotutta la fami-
glia, dalle figlie aicompagni delle fi-
glie, ai nipotieancheex.Èunatteggia-
mentodileggerezza moltofrancese,
come incerti film di Claude Lelou-
ch...».
Illussoèglamour,statussymbol.A
voltesihal’impressionediracconta-
reunafieradellavanitàpienadicose
irraggiungibili.
«È vero che conquantosis pende per
una sfilata si potrebbecostruireunasi-
lo nelTerzoMondo. Ma dietrol’appa-
renza ci sono decine di migliaia di po-
sti di lavoro, creatività,conquista di
nuovi mercati, primo quello cinese, il
ritorno d’immagine perinostri Paesi e
investimenti in culturaeiniziative
umanitarie. La dimensione eticaela
responsabilità sociale sonocomple-
mentari albusiness.Gucci, ad esem-
pio, ha abolitol’uso di pellicce anima-
li!».
Famigliaaparte,chisonostatiisuoi
maestri?
«L’elencosarebbe lungo, da Bernard
ArnaultaFrançois-Henri Pinault, ma è
l’ambiente, il sistema organizzativo, i
principi che sono unacontinua lezio-
ne. C’èunperfettoequilibrio fra auto-
nomiaeresponsabilità. Così si raffor-
zan olibertà creativaesenso di appar-
tenenza. Quiidipendenti sono “mae-
stri orafi”, un mestieredisicuro
avvenireper tanti giovani. I“maestri”
sono per lo più uomini, ma sono don-
ne il 70 percentodei nostri dipenden-
ti: qui ho vintolabattaglia per la pari-
tà».
Cheeffettofaessereun’eccellenza?
«Aumenta laresponsabilitàelag rati-
ficazione personale, medicalei nsicu-
rezzeeavoltelasolitudine, ma sono
abituataateneresempreipiedi per
terra. Come donnavorrei che l’eccel-
lenza non facesse più rimaconl’ecce-
zione».
©RIPRODUZIONERISERVATA

5
percento
la quota delle
donne che nel
mondo sono
arrivate al
vertice di
grandi
imprese

80
percento
la quota dei
gioielli
Pomellato che
sono comprati
direttamente
da donne che
lavorano

❞Paritàsalarialeedicarriera


Suparitàsalariale,opportunitàdi
carrieraenecessitàdiorganizzareil
rapportofigli/famiglia/lavoroinItalia
l’arretratezzaèpiùevidente.
ÈfralecausedelfuturoincertodelPaese

❞Nuoviamori?Nonèmaitroppotardi


Pervederecomesifaafareanche
l’imprenditrice,hoapertoaMilano
unristorante,assiemealmiocompagno,
perchénonc’èlimitedietà
perinuoviamorieperinuoviprogetti

Ilprofilo
●Sabina Belli
è l’unica
italiana ad
avere occupato
posizioni
dirigenziali nei
tre imperi
francesi
L’Oréal, LVMH e
infine Kering,
passando dai
profumi alla
cosmetica, da
vini e
champagne
alla gioielleria.
Dior e Veuve
Clicquot sono
alcuni dei
brand di cui ha
curato
strategie di
marketing e
sviluppo.
All’insegna di
una tendenza
consolidata:
imprese
francesi, savoir
faire e
manager
italiani

s


Sabina
Belli,
ammini-
stratore
delegato
di
Pomellato,
il marchio
della
gioielleria
acquisito
da Kering.
Studi di
lettere alla
Sorbona,
un master
negli Usa,
ha mosso i
primi passi
nelle
agenzie di
pubblicità.
Madre di
tre figlie e
nonna da
poco, ha
passato la
vita fra
Parigi,
New York
e Roma ed
è tornata a
Milano

diMassimoNava

PERSONEEIMPRESE

Free download pdf