tima resistenza di Custer, A terrible glory, in cui gli
uomini trionfano perfino quando sono sconfitti. Que-
sta è anche la sua idea dell’Apollo, una posizione che
non lascia spazio, per esempio, alle donne. “Se crede-
te che andare sulla Luna sia difficile, provate a restare
a casa”, disse Barbara Cernan, moglie di Gene Cer-
nan, che faceva parte dell’equipaggio dell’Apollo 10
ed era il comandante dell’Apollo 17. Potete leggere di
lei in The astronauts’ wives club di Lily Koppel (Hachet-
te 2013), ma non la troverete nella ricostruzione di
Donovan. Non troverete una sola parola neppure sul-
la pilota Jerrie Cobb, detentrice di numerosi record,
che nel 1961 diventò la prima di 13 donne a qualificar-
si per diventare astronauta. La Nasa si rifiutò di farle
volare, come ha spiegato Martha Ackmann in The
Mercury 13 (Random House 2004). Cobb dette batta-
glia. “Cerchiamo solo un posto nel futuro spaziale del
nostro paese, senza discriminazioni”, dichiarò da-
vanti a una commissione d’indagine del congresso,
nel 1962. Nel 1998, quando aveva 67 anni, disse: “Da-
rei la vita per volare nello spazio, la darei veramente”.
È morta nella primavera scorsa a 88 anni. Sulla Luna
le sue impronte non ci sono.
L’allunaggio è una questione di memoria pubbli-
CHRIStIAN DeLLAveDovA