Anna si fece accompagnare da una nostra amica, Agata, anche lei avvocato, che volle entrare un
attimo nella sala per accertarsi delle buone condizioni psico-fisiche sia mie che di Anna, ed una
volta verificate uscì rinvigorita e risollevata dopo tante preoccupazioni.
Io ed Anna restammo insieme oltre mezz’ora, ed al momento di salutarci la esortai a vivere serena
quel periodo, a non preoccuparsi per me perché la situazione era sotto controllo ed il carcere era
molto ben gestito.
La salutai con un altro bacio sulle labbra e ci guardammo negli occhi con amore infinito,
promettendoci soluzioni rapide ed il ripristino di un minimo di giustizia.