Non si trattava di fortuna, era stato il mio Buon Dio a salvarmi ancora una volta la vita facendo
scoprire l’errore al nuovo infermiere di turno che infatti, senza sapere nemmeno perché,
evidentemente spinto dallo Spirito salvifico di Dio, quella sera si impegnò particolarmente
nell’eseguire un controllo farmaceutico inusuale, che non era neanche previsto, scoprendo il grave
errore!
Rimasi sconvolto per l’accaduto e capii che ero stato graziato perché sicuramente, senza alcun
dubbio, la mattina dopo sarei morto se avessi assunto altre 3 pillole di quel farmaco sbagliato!
Ringraziai solennemente quell’infermiere, gli feci molti complimenti, tutti meritati, dopodiché
rimasi solo nella cella a riflettere.
Pensai che quel periodo fosse davvero tremendo, stavo superando terribili prove e rischi immani, e
mi resi conto che senza l’aiuto di Dio mi avrebbe sicuramente ucciso anche il più piccolo dei
problemi patiti in quella fase così dura.
Così ringraziai Dio pregando e promettendogli un cambio di vita radicale se fossi sopravvissuto a
quel periodo devastante.
La solitudine in quella cella d’ospedale da un lato mi faceva sentire sconfortato ed abbandonato,
dall'altro però mi obbligava a riflettere e capire tanti aspetti della mia vita che la frenesia di tutti i
giorni mi impediva di cogliere.
Dopo attenta valutazione compresi che stavo attraversando un periodo di Grazia durante il quale il
mio adorato Signore, oltre a salvarmi la vita, mi teneva sotto stretta sorveglianza, scrutava le mie
reazioni, operava in me grandi cambiamenti, mi permetteva di comprendere realtà sconosciute nella
mia esistenza sino a quel momento.