NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Vedevo le sagome delle persone e pensavo: “eccola, è lei, dev’essere per forza lei, anche se sembra
più grassa, dev’essere lei!”. Ma non lo era. Ogni volta che passavano altre donne pensavo la stessa
cosa: “non sembra lei, però qualcosa le assomiglia quindi è lei! Si è lei, per forza!”.
Ed invece non era mai lei.
Il tempo passava e l’espressione del mio volto diventava via via sempre più terrorizzata.
Pensavo continuamente a tutti i guai che le sarebbero potuti accadere: “e se ha avuto un incidente
con la macchina? Se qualcuno l’ha investita mentre attraversava la strada a piedi? Se i ladri
l’hanno aggredita a casa da sola? Se è stata violentata da qualcuno? Se è svenuta come le accade
spesso e nessuno ha potuto aiutarla vivendo da sola a casa? Se pranzando o cenando da sola si è
affogata e nessuno l’ha potuta aiutare? Se è successo qualcosa ai miei figli, o ad altri miei
familiari, e lei non viene perché reputa di non potermelo confessare nelle mie condizioni di salute?
Se qualche penalista la obbliga a subire sevizie per farmi uscire da galera? Se i suoi genitori hanno
saputo che sto in carcere e le impediscono di venirmi a trovare e quindi le imporranno anche di
lasciarmi definitivamente? Se è stata infettata anche lei dal coronavirus ed è ricoverata in gravi
condizioni??” E tante altre preoccupazioni terribili che mi facevano sprofondare in uno stato di
angoscia impressionante!
Ad un certo punto si fecero le 14,00 ma io, pur devastato dal terrore, continuai ad osservare a lungo
dallo squarcio, sperando che avesse fatto soltanto tardi, e proseguirono anche le allucinazioni
percettive, immaginandola apparire da un momento all’altro. Ma niente! Tragicamente,
crudelmente, terribilmente, niente! D’improvviso mi ritrovai in una desolazione sconfinata,
completamente sommerso da preoccupazioni che nella mia mente si trasformavano in scene reali: la
vedevo per terra in strada in una pozza di sangue, oppure a casa esanime dopo un ennesimo
svenimento, o violentata mentre strillava ed io non la potevo difendere, oppure chiusa in una stanza
con i genitori suoi carcerieri che la obbligavano a lasciarmi!


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