NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Considerato il terrore per le altre preoccupazioni più gravi, la separazione da Anna la adottai come
la soluzione più plausibile per il suo mancato arrivo. Non si era mai verificato prima, in anni di
fidanzamento, che non si fosse presentata ad un appuntamento, e nemmeno avrebbe potuto avere un
semplice contrattempo, considerando la sua precisione e la premura di organizzare sempre tutto per
bene e con largo anticipo.
Ero, quindi, rimasto completamente solo, non avevo più niente e nessuno con me nell’esperienza
della detenzione.
Per merito della disperazione ritrovai almeno le energie per riprendere la preghiera, chiedendo a
Dio di proteggere Anna, i miei figli, tutti i miei cari, soprattutto dal pericolo del coronavirus che
ormai causava già tanti decessi in Italia!


Giunse la sera e la tensione rimase sempre uguale, esasperandosi ogni volta che mi lasciavo andare
alla paura che fosse successo qualcosa di grave, non sapendo neanche a chi dei miei cari.


Non era detto, infatti, che fosse Anna la sola, o fosse proprio lei, ad aver potuto avere problemi.
Esistevano tante variabili possibili e quindi la mente continuava a vagare in tutte le direzioni.


La cella all’improvviso mi parve ancor più spietata e crudele di quello che era.


Da buon padre dei miei figli, e da fedele compagno di Anna, non mi sarei dovuto trovare rinchiuso
li, in una cella crudele e senza via di scampo, ma in quel periodo così pericoloso per il coronavirus
sarei dovuto stare accanto a tutti i miei cari per proteggerli! Invece non potevo neanche telefonare
per avere minime notizie, per sopravvivere alle tragiche preoccupazioni!


Ogni tanto prendeva il sopravvento lo sconforto, quello profondo che fa tremare anche l’Anima e,
poiché le aritmie cardiache continuavano, non sapevo riconoscere se il malessere derivasse più dai
problemi fisici reali o dal grave stato d’ansia e d’angoscia che mi aveva ormai sopraffatto!

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