Io lo ammirai molto per i preziosi consigli, e non gli dissi che ormai mi sentivo come un veterano e
che tutti mi volevano bene e mi avevano accettato come uno di loro, per cui risposi, stavolta
sorridendo anch’io per corrispondere alla sua rinnovata vitalità: “sono molto belle le tue parole, si
vede che sei una bella persona, complimenti, mi sei di grande aiuto. Fossero tutti come te i
carcerati, sarebbe un piacere la detenzione!”.
Lui sorrise ancor di più e chiacchierammo a lungo su tutto: i reati per cui eravamo li, gli affetti, le
mogli ed i figli, il lavoro, gli hobby.
Nacque una bella amicizia e quando ci allontanammo, perché finì l’ora d’aria, ci salutammo con
orgoglio reciproco, capimmo che ognuno aveva donato all’altro aiuto, compassione, comprensione,
e tornammo entrambi nelle celle col sorriso sulle labbra.
“Quanto è importante capirsi, comprendersi”, pensai tra me e me!
E continuai a rifletterci: “capirsi è tutto nella vita, comprendere la Verità di ciascuno è un’opera
Santa, perché non solo ci permette di trovare Anime corrispondenti ma anche di evitare di arrecare
e subire sofferenze che potrebbero essere molto pesanti e protratte nel tempo”.
Altre considerazioni importanti sull’argomento mi fecero compagnia per un po’ di tempo. La storia
dell’umanità insegnava che proprio per colpa di banali incomprensioni tra popoli diversi, in tutte le
epoche, erano scoppiate persino guerre sanguinarie.
Anche il successo delle moderne relazioni affettive tra parenti, sposi, fidanzati, amici, compagni,
derivava da una profonda comprensione reciproca, in mancanza della quale potevano accadere
tragedie immani. Infine anche nella Fede regnava la comprensione come dote primordiale, senza la
quale nessuno avrebbe mai potuto contemplare l’Amore infinito di Dio.
La comprensione è un’opportunità che Dio concede a tutti però non tutti hanno la capacità di
trasformarla in realtà, in un Dono Divino immenso.
Indice