NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Poi si avvicinò e mi disse sconsolato: “hai ragione, qui è tutto una merda, ma devi avere pazienza,
ti devi abituare perché qui non ti viene in soccorso nemmeno il Padreterno! Devi trovare le forze
dentro di te, ti devi abituare, devi essere tollerante. Vedi me, io sto qui da 6 anni e devo scontarne
altri 5, immagina come mi devo sentire!”.


Dopo alcuni secondi di silenzio aggiunse: “devi imparare tante cose, e devi fare attenzione a tanti
rischi, qui possono camminare sul tuo cadavere senza alcuna pietà, però se ti comporti bene non ti
preoccupare. Le tue orecchie non devono sentire, i tuoi occhi non devono vedere, devi stare muto
come un pesce con le guardie, e non calpestare i piedi a nessuno!”.


Io allora rinfrancato dal suo discorso e dall’aiuto che mi stava offrendo, che di per sé rappresentava
proprio la reazione che desideravo per poterlo vedere ripreso, per poter essere io ad aiutare lui in
realtà, risposi: “eh grazie di cuore, mi sono già accorto dei pericoli, ed infatti a volte ho paura, e
farò come mi dici, farò finta di non vedere cose che ho già visto tra l’altro, e di non sentire. Però la
paura a volte mi sovrasta, ed ho bisogno di parlare con qualcuno, anche per non sentirmi solo.
Come faccio a riconoscere le persone con cui poter parlare dalle persone che invece possono
essere pericolose? Io non sono capace di capirlo prima, qui siamo tutti carcerati e tutti potremmo
essere soggetti pericolosi.”
Lui aprendo gli occhi, sorridendo e manifestando esperienza, fierezza ed orgoglio, disse: “te ne
accorgi dalla sofferenza dei detenuti, chi sta male possiede ancora un’Anima, come me e come te;
anche chi è tranquillo è saggio e ti puoi fidare; chi invece fa il guappo è capace di qualsiasi
porcheria!”.


E poi aggiunse: “e poi te ne accorgi dal dialogo, se sono persone in grado di parlare con te e di
ascoltarti, allora ti puoi fidare. Se parlano sempre solo loro scappa subito via perché prima o poi ti
fanno passare qualche guaio serio, quelli comandano e basta, non guardano in faccia a nessuno!”.

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