NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Una volta, apprendendo dalla tv in che giorno del mese ci trovassimo, perché in carcere si perde
anche la cognizione del tempo, ed accorgendomi che non mancavano molti giorni al 19 marzo,
decimo anniversario della morte di mia madre ed anche la Festa del Papà, pensai che sarebbe stato
fantastico se fossi uscito prima per poter vivere a casa quella data memorabile per me!
Il 19 marzo del 2010, infatti, esattamente 10 anni prima, accadde un miracolo straordinario: il
ricongiungimento nei Cieli di mia madre con suo padre, dopo averlo desiderato una vita intera,
proprio nel giorno della Festa del Papà!


Per me, quindi, avrebbe avuto un significato straordinario poter tornare a casa prima di quella data,
la più importante della mia vita, perché avrei potuto onorare sia mia madre che mio padre.
Sarebbe stato davvero troppo, però, chiedere al Signore quell’ennesima ed esagerata Grazia, e
pertanto abbandonai il pensiero ed il desiderio.


Passavano i giorni e vivevo l’attesa di uscire - visto che ero certo di averne diritto considerate le mie
malattie ormai gravi e quarantennali - in una modalità piuttosto insolita ed apparentemente assurda:
da quando ero tornato in carcere non avevo mai messo il pigiama e di notte, sotto la coperta,
conservavo i vestiti addosso! Vivevo come in uno stato di perenne attesa di essere riportato a casa!


In verità lo facevo anche per il freddo notevole, nonostante i termosifoni fossero accesi, perché la
mancanza di vetrate, nel corridoio dove c’era l’affaccio sulla vegetazione, favoriva l’entrata del
vento che arrivava diritto al mio letto e mi faceva tremare dal gelo! Anche nella cella del transito
c’era vento che entrava dalle finestre, quindi il problema era analogo, ed anche lì infatti dormii
sempre vestito. Se avessi messo il pigiama sarebbe stato peggio perché non era di lana pesante e
quindi mi tenevano più caldo i vestiti.
Non contento mettevo anche un calzino sulla testa, proprio come se fosse un cappello di lana!
Inoltre infilavo i pantaloni nei calzini per coprirmi meglio!

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