Infatti un giorno, dietro mia insistenza, si recò alla medicheria e gli trovarono oltre 300 di glicemia!
Scoprì anche di avere il colesterolo molto alto, come avevo immaginato, e fortunatamente diede
inizio a tutte le attenzioni e le cure del caso.
Resosi conto dei gravi rischi che aveva corso e dai quali lo sottrassi imponendogli le visite mediche,
mi ringraziò solennemente e fui felici di avergli praticamente salvato la vita.
Se le malattie fossero proseguite Peppe sarebbe sopravvissuto pochi anni e non avrebbe potuto dare
un padre alla sua adorata figlia.
L’opportunità di Akin e la reazione clamorosa.
In quel periodo vi furono decreti del governo per alleggerire il sovraffollamento nelle carceri dopo
la rivolta in tutta Italia, ed uno di questi permetteva, ai detenuti che dovessero scontare ancora
residui di pene leggeri, di uscire dal penitenziario e di passare ai domiciliari.
Fu una grande occasione per Akin che non ne era nemmeno al corrente e fummo noi a riferirglielo;
evidentemente l’avvocato d’ufficio che gli venne assegnato non si degnò nemmeno di avvisarlo!
Akin comprese l’opportunità enorme di risparmiarsi oltre un anno di carcere, ma clamorosamente
preferì rinunciare e restare recluso!
Noi tutti, nella sezione intera ove si sparse la voce, rimanemmo interdetti perché non capivamo la
sua scelta.
“Com’ è possibile? Ha la possibilità di andare a casa e rinuncia?”, ci chiedevamo tutti!
“Forse non si rende conto, non ha capito, dobbiamo spiegarglielo bene”, pensavamo tutti.
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