Così mi feci il segno della Croce ed entrai in casa, nel mio mondo, tra i miei affetti.
Entrando percepii che avrei potuto vivere, in quel contesto e per un certo periodo, una sorta di
sdoppiamento della personalità e della vita reale da condurre tutti i giorni, perché per scrivere
questo libro, primo assoluto e solenne impegno, mi sarei dovuto immergere nella mia storia, nel mio
passato, rivivendo tante crudeli sofferenze, ma anche tante gioie, ed interpretandole alla luce della
nuova Alba della mia vita!
La missione era straordinaria: decifrare, narrare e testimoniare l’Amore di Dio nella mia intera
esistenza, con gli occhi e l’Anima della mia nuova Alba!
Altro volto della mia nuova vita, quindi, sarebbe stato rappresentato dalla presa di coscienza del
male subito, degli errori commessi, del tempo irreparabilmente passato, e dalla capacità di rivivere
nei ricordi le sofferenze trentennali, tutte condizioni che avrebbero sofferto grandi contrasti con
l’entusiasmo di dare inizio ad una vita nuova.
In pratica la nuova Alba, per crescere e svilupparsi, avrebbe dovuto prima attraversare tutti i ricordi
della vecchia vita, percorso obbligato e necessariamente intenso ed appassionato, per poi decollare
verso nuovi orizzonti rosei e fervidi.
In rotta verso il Paradiso, quindi, passando prima, nei ricordi, anche dagli inferi.
Il primo obiettivo della mia nuova esistenza, quindi, sarebbe stato quello di offrire non tanto
testimonianza della mia vita precedente, che non importava a nessuno, quanto di come Dio possa
manifestarsi nell’esistenza di un umile e semplice uomo, di una famiglia normale, ed in tante
passioni, tanti affetti, tanti Amori che grazie a Dio divengono Infiniti.
Sarei stato capace?