L’impresa sembrava impossibile per le condizioni di salute nelle quali mi trovavo, ma l’energia che
mi profuse il Buon Dio ero certo che mi avrebbe sostenuto per tutto il lungo viaggio nel tempo, nel
dolore, nelle gioie.
A questo punto del libro il lungo viaggio sarebbe concluso, tutto è compiuto, il rientro a casa è
avvenuto, ma occorre l’ultimo gradino da scalare, il più importante: guardarsi dentro e capire a
fondo cosa ci ha donato Dio nel corso della nostra esistenza terrena e cosa continua a offrirci.
E per farlo occorre osservarsi ogni giorno, capire cosa desideriamo.
I desideri nella vita sono tutto.
La riscoperta di me stesso ed i nuovi desideri
Dopo tutte le privazioni patite in carcere ritrovare il confort di una casa fu un salto di qualità
enorme, ed apprezzai tante cose a cui prima non facevo caso: l’acqua calda, gli specchi, la scrivania
e la poltrona, il telefonino, la possibilità di chiamare i miei figli, il computer, la visuale dal balcone
della città e della gente, e poi l’affetto e le feste dei miei animali.
Una volta entrato in casa mi lasciai trasportare dal mio istinto nel compiere le prime azioni molto
lentamente, prima di tutto perché non avevo forze a sufficienza e poi perché avevo bisogno di
regolare daccapo ogni gesto, ogni abitudine, ogni rito.
Ero attratto dall’acqua ed una delle prime cose a cui mi dedicai fu una doccia calda per rinfrancarmi
il corpo e l’Anima, infatti ebbe benefici enormi anche sul mio spirito, ed iniziai a comprendere la
mia nuova dimensione percettiva.
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