Questa consapevolezza era ben radicata nel mio cuore, e forse già sapevo che nella mia vita avrei
dovuto superare prove difficili, ma da giovane mi sentivo molto forte, capace di ogni successo, e
quindi meritevole di realizzare i miei progetti e di poter condurre una vita agiata, molto attiva, che
desideravo governare da me, senza subire intromissioni o limitazioni dall’esterno.
Infatti, purtroppo, la maggior parte delle volte non seguivo neanche i consigli di mio padre che mi
seguiva con attenzione conoscendo sia le mie fragilità che avrebbe voluto correggere, sia le mie
virtù che avrebbe voluto tutelare. Esattamente ciò che vorrebbe fare Dio con noi tutti i giorni.
Noi Cristiani essendo innamorati di Gesù e di Maria, ci sentiamo sempre pronti a qualsiasi sorta di
sacrificio e sofferenza, come se fossimo predestinati a doverle subire prima o poi, ed anche per
donarle al Signore stesso come atto d’Amore.
Spesso, quindi, non ci difendiamo innanzi alle ingiustizie, alle provocazioni, alle atrocità che la
società moderna ci sbatte in faccia, ed a volte lasciamo che ci facciano tutto il male possibile, ci
torturino, ci massacrino, anche fino alla morte se comprendiamo che Dio è sempre al nostro fianco a
vegliare su di noi.
Esattamente come è accaduto a Gesù innanzi a Pilato, ha subìto in silenzio un’atroce ed ingiusta
condanna a morte.
In questo contesto emotivo e spirituale affrontai la mia crescita con coraggio ma subii, negli anni,
gravi ingiustizie dovute da un lato alle eccessive ambizioni di successo personale e di arricchimento
economico, e dall’altro all’aver soffocato e soppresso i sentimenti connessi alla Fede, non essendo
stato in grado di testimoniarla, trascurandola per troppo tempo perché, paradossalmente, sapevo che
Dio non mi avrebbe mai lasciato andar via per sempre e mi avrebbe recuperato prima o poi.
Diciamo che ho tirato troppo la corda nei suoi confronti, sapevo che Lui c’era e quindi nulla di male
mi sarebbe potuto accadere, ma non è così che si vive la Fede!