Furono periodi di immensa e santa vitalità, coraggio, determinazione, nel dedicarci con abnegazione
ai figli, donare loro tutto l’amore possibile, e condividemmo la gioia sia con i nonni paterni che
materni, infatti i nostri figli furono i primi nipoti per tutti loro.
Anche gli zii sia paterni che materni furono entusiasti, e mio fratello maggiore spesso portava
regalini ai nostri figlioli, soprattutto quando tornava da Roma dove lavorava.
Mariella si sentiva, giustamente, una madre coraggiosa, fortunata, felice.
Ovviamente io mi sentii premiato dalla Fede che plasmò tutte le scelte coraggiose di quel periodo di
Grazia, perché sostanzialmente fui io a decidere ogni cosa, a desiderare i figli.
Fui io a voler generare vita dal nostro amore, anche se a volte sembrava non esserci piena sintonia
caratteriale fra me e Mariella.
Fui io a sognare a lungo, nella mia gioventù, di divenire padre e di donare ai miei figli tutto quanto
la vita offrisse di buono.
Quelle che si realizzarono nella nostra vita, con la nascita dei nostri primi due figli, furono vere e
proprie Glorie di Dio, e contemplavamo dentro di noi tante Lodi al Signore ed alla Madonna per
averci donato gioie così immense.
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