Mariella incredula mi lasciava fare tutto, senza interrompermi, guardandomi con occhi straniti e
spalancati come i miei, cercando di capire che cosa stesse accadendo, e partecipando timidamente
all’entusiasmo! Dopo essersi lasciata andare alla baldoria si mise le mani tra i capelli per
accarezzarseli da sola, in silenzio, tirandoli tutti all’indietro, in segno di chiaro imbarazzo e di
profonda riflessione! Oltretutto ero certo che lei, da donna e madre, in seguito alla mia “diagnosi
spirituale”, avvertiva sensazioni che confermavano quanto le stavo comunicando cioè che fosse
veramente incinta! Infatti se ne andò lentamente in camera da letto, tirò fuori dal cassetto l’agenda
dove appuntava le date dei suoi cicli mestruali, ed iniziò a fare dei calcoli con le dita che mi
sembrarono lunghissimi, manco se dovesse risalire alla sua data di nascita! Sapevo di aver ragione
ed i suoi calcoli infiniti non mi interessavano, per cui la lasciai sola nella camera da letto per andare
a fare festa con gli altri bambini che ormai erano stati contagiati dal mio entusiasmo e non si
potevano più mantenere dalla gioia, volevano solo saltare e ballare!
Infatti io e loro due continuammo imperterriti a fare casino nel salone, a saltare, a spintonarci, a
ballare, mentre io cantavo un ritornello molto allegro: “la mamma è incinta, la mamma è incinta,
arriverà un fratellino o una sorellina, la mamma è incinta!!”. Ed i bambini ripetevano insieme a me
queste filastrocche che erano diventate quasi degli sfottò da stadio “contro” la loro madre ancora
incredula! Dopo quasi mezz’ora, trascinata dal nostro entusiasmo e dalle nostre feste ininterrotte, la
madre finalmente uscì dal suo pensatoio, ci raggiunse finalmente nel salone indossando una
vestaglia lunga color rosa che meglio si intonava con la solennità del momento, con una madre che
aveva capito di essere in attesa del 3° figlio!! Camminando lentamente, con il volto abbassato,
divenuto incredibilmente soave ed intriso di dolcezza, infatti sentenziò serenamente: “è possibile!”.
E la festa divenne una baraonda incontrollabile, un girotondo irrefrenabile nel quale coinvolgemmo
anche lei che si staccò dopo pochi secondi toccandosi il pancino, in un primo meraviglioso
atteggiamento protettivo verso la creatura che portava in grembo!
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