I nostri due bambini la seguivano e reggevano con le tenere manine, e con lodevole impegno, il
lungo velo bianco per non farlo strusciare per terra, mentre Mariella, avanzando sottobraccio al
padre, forse ancora incredula come me e sorridendo a tutti gli invitati, mi raggiungeva all’altare.
Mio padre era accanto al Sacerdote a servire Messa, come ogni Domenica, e fu davvero
emozionante la sua lettura di alcuni versi del Vangelo. Mi commossi profondamente.
Il suo ruolo fu molto emozionante sia per me e per tutti i miei parenti, sia per i presenti invitati:
un’aurea celestiale sembrava trasfigurare la sua sagoma rendendola particolarmente luminosa e
soave, e tutti comprendevamo che nelle sue funzioni di padre e di uomo di Dio stava dando il
meglio di se, trovandosi egli stesso in uno dei momenti più importanti della sua vita.
L’altare della Chiesa dei Salesiani a Salerno
Quel matrimonio fu possibile celebrarlo soltanto perché lui aveva voluto così, perché tutte le
meraviglie che si stavano compiendo in quel periodo le aveva desiderate lui prima di me, si era
adoperato al massimo delle sue possibilità perché si realizzassero, ed aveva pregato tanto.
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