Altri avvocati mi dissero, in seguito, che invece sarebbe stato meglio non realizzare il
patteggiamento e dimostrare nel processo la mia innocenza! Chissà, ormai era andata così, e quindi
rimediai una condanna per patteggiamento a 6 mesi per tentata truffa. Dopo alcuni mesi, per le
stesse pratiche oggetto della condanna, fui costretto a patteggiare altri 20 giorni di condanna penale
in continuazione. Insomma mi ritrovai condannato, anche se con patteggiamento, senza aver mai
commesso un reato, proprio io che mi ritenevo un paladino della giustizia, e dopo aver subito un
martirio economico enorme in quegli anni! Che assurdità, una vittima che diventa clamorosamente
colpevole!
Mi rincuorai soltanto considerando che gli avvocati avevano ragione in relazione allo spessore
criminale dei soggetti che avevo fatto arrestare, infatti la loro vendetta fu ben architettata, quegli
infami dimostrarono di essere veri geni del male - sia per aver già ottenuto illeciti profitti da truffe
reali perpetrate a danno della Usl, sia per aver indotto i dirigenti della Usl stessa a presentare
denuncia contro di me, ed obbligarmi al patteggiamento dichiarandomi reo di aver programmato
una truffa in realtà impossibile a realizzarsi - figuriamoci se non avessero utilizzato altre abilità
demoniache durante l’eventuale processo. Pertanto fui felice, almeno, di non aver subito alcun
processo, e di non aver prestato il fianco ad altre porcherie.
Col tempo cancellai la tristezza di questa situazione giuridica perché grazie a mio padre riuscii a
cambiare vita e diventai medico, e quindi il danno apparentemente non fu enorme.
Purtroppo, però, dietro l’angolo c’era in agguato anche la procedura fallimentare per l’attività di
ristorazione, che nel tempo si concretizzò con un’altra condanna a 6 mesi per bancarotta semplice,
dovuta al fatto che il commercialista, che in realtà era un ragioniere, all’epoca dei fatti non aveva
ancora comprato il libro fiscale ove apportare i dati dei dipendenti, perché a suo dire non
sussistevano ancora assunzioni di personale e quindi non andava acquistato. Un’altra condanna
assurda quindi, dovuta a circostanze altrettanto inverosimili quanto i patteggiamenti precedenti.
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