A quel punto capii tutto il tranello: Paolo e la sua banda, la definisco così perché tale era, avevano
deliberatamente fermato la rete vendita per bloccare le entrate della società in modo che io fossi
costretto a cedere alla richiesta estorsiva dei soggetti di Massa Carrara, concedendo loro la
maggioranza delle azioni societarie che in quel momento erano quasi per l’80 % sotto il mio
controllo!
Fui molto deluso e terrorizzato nel comprendere quanto stava accadendo, ed oltretutto tali soggetti,
per accrescere la loro importanza, e con l’obiettivo di incutermi soggezione, dissero di appartenere
alla massoneria, e che vi appartenevano anche Paolo, Giovanna, e tutti i soci e manager da questi
inseriti in azienda.
In pratica mi fecero capire chiaramente che ero accerchiato e che non avevo vie di scampo.
Immaginai ovviamente che, se avessi accettato, in futuro mi avrebbero polverizzato sia dal punto di
societario che manageriale, sottraendomi progressivamente l’attività ed escludendomi da qualsiasi
ruolo e qualsiasi compenso.
Addirittura mi fecero capire che la loro offerta era persino generosa perché avevano apprezzato il
mio enorme impegno nel concepire e lanciare un’attività così innovativa ed interessante!
La mia attività aveva come obiettivo commerciale un fatturato annuo di circa 200 milioni di euro,
con ricavi societari del 30% circa, di cui l’80%, secondo la ripartizione delle azioni societarie,
sarebbe stato di mia competenza!
Nessuno al mondo, in quelle condizioni azionarie, avrebbe ceduto un’azienda con tali prospettive
incassando un corrispettivo di soli 700mila euro!
Fu un momento drammatico, tutto era chiaro ormai: ero caduto in una trappola organizzata da
soggetti demoniaci, sicuramente premeditata perché tutti i ruoli chiave della società e dell’azienda
erano ormai nelle mani del gruppo di Paolo, per sottrarmi il controllo della mia attività!